The Evil Within 2, nuovo capitolo della serie di Tango Gameworks, riprende il filo della trama del suo predecessore e molti dei personaggi che avevamo conosciuto in The Evil Within. Il primo personaggio che incontriamo è Sebastian Castellanos, indiscusso protagonista anche di The Evil Within 2: seduto al tavolo di un bar, ubriaco e ancora tormentato dai fatti accaduti nel precedente capitolo. La perdita di sua figlia Lily in un misterioso incidente e la separazione dalla moglie sono stati colpi terribili per Castellanos, che sembra aver perso ogni motivo per andare avanti. Ma la MOBIUS non ha ancora finito con lui. L’agenzia sta di nuovo portando avanti oscuri progetti, e, anche questa volta, ciò che hanno creato è sfuggito al loro controllo. Solo Castellanos sembra poterli aiutare e Juli Kidman viene inviata per contattarlo di nuovo e chiedere il suo aiuto.
Per convincere l’ispettore ad aiutarli Juli gli rivela che la figlia perduta nell’incendio in realtà non è morta: È invece stata rapita dalla MOBIUS per diventare il Nucleo di un nuovo STEM. Purtroppo al momento il nucleo è sparito e il nuovo STEM è sull’orlo del collasso, quindi l’unico modo per Castellanos di salvare sua figlia è di entrare di nuovo nell’esperimento della MOBIUS e, in particolare, nella cittadina di Union, luogo da incubo, avvolto nelle tenebre e infestato da mostri raccapriccianti.
Il titolo ci getta quindi subito negli ambienti classici del genere con un tutorial da incubo per poi lasciarci liberi di esplorare Union, accompagnati soltanto da alcune brevi conversazioni alla radio con Kidman. The Evil Withn 2 è infatti composto da varie macro aree esplorabili liberamente cosparse di nemici, di risorse, indispensabili per affrontare la storia principale, e di missioni secondarie. Queste prendono la forma di “punti di risonanza”, rilevabili tramite la radiotrasmittente che ci collega con mondo esterno, e possono rappresentare i resti/cadaveri di agenti della MOBIUS o ricordi residui degli abitanti di Union. Questi ricordi ci permetteranno di acquisire importanti risorse o misteriose diapositive, utilizzate dalla casa produttrice come espediente narrativo per raccontare la vita di Castellanos senza rallentare il gameplay. Per farlo spesso però dovremo sopravvivere a scene da vero film horror, inseguiti da spettri e mostri che ci faranno gelare il sangue nelle vene.
Ad abitare insieme a voi le vie di Union c’è una discreta varietà di creature da incubo, tutte estremamente resistenti e agguerrite. Data la scarsità di munizioni, tipica del genere, un po' alla Resident Evil, sarà importante muoversi con astuzia per i sobborghi di Union, utilizzando al meglio la modalità stealth di Castellanos. Attaccando i nemici alle spalle con il coltello sarà possibile avere la meglio di buona parte di questi. Altrimenti, per quelli per cui ciò non basta, potremo imbracciare le molte armi sparse per il gioco e riempire di piombo i nostri avversari, stando attenti a manovrare il sistema di puntamento, non sempre troppo preciso, e a non sprecare le risorse a disposizione.
Per spingere ad esplorare a fondo Union, Tango Gamework ha aggiunto un basilare sistema di crafting, che permette di avere sempre qualche colpo in canna e di rendere più efficienti le nostre armi da fuoco. Non crediate però che questo renda il titolo una passeggiata: da una parte l’abile regia di Tango Gamework alterna zone dove è possibile sfuggire ai nemici ad assalti improvvisi e inaspettati, dove solo un pesante uso delle armi consente di uscirne vivi; dall’altra. la varietà di avversari porta a dover affrontare creature rapide e letali per il povero Castellanos.
Per affrontare al meglio la vostra permanenza nello STEM troverete un sistema di potenziamento anche di Castellanos, molto simile a quello del titolo precedente. Utilizzando il gel verde che raccoglieremo dai mostri sarà possibile aumentare vita, resistenza, mira, ecc… grazie all’aiuto di Tatiana, l’infermiera che abbiamo incontrato anche nel primo episodio della serie.
Per quanto riguarda la resa grafica del titolo, non c’è di che lamentarsi in The Evil Within 2. Il comparto grafico funziona molto bene, sia per quanto riguarda i personaggi e i loro movimenti faciali, sia per quanto riguarda i mostri principali che incontreremo durante la nostra avventura, e anche per gli scenari di Union: convince l'atmosfera, malsana e decandente, con un'attenzione quasi morbosa all'illuminazione degli ambienti, che cointruibuisce a generare quel senso di sospesa tensione tipica del genere. I movimenti di Castellanos, inoltre, sono notevolmente più fluidi che nel primo capitolo. L’unica pecca può essere la carenza di modelli differenziati per le creature che infestano lo STEM, ma l’impatto sul rendimento del gioco è minimo.
Tra i mostri ci sono anche dei personaggi ricorrenti, ben caratterizzati dal punto di vista narrativo e grafico, perverse e memorabili, come per esempio il fotografo folle Stefano, di cui abbiamo già parlato:
The Evil Within 2 – La galleria di Stefano
Diamo un'occhiata a una delle inquietanti ambientazioni del gioco.
LeggiThe Evil Within 2: Il Fotografo Folle
Pubblicato il nuovo video su Stefano, l'artista folle e "mostruoso" che Sebastian dovrà affrontare.
LeggiI brani della colonna sonora di sottofondo seguono alla perfezione l’atmosfera del gioco e sono sempre calibrati per non coprire i lugubri versi delle creature a caccia di Castellanos. Inoltre possiamo godere di un ottimo doppiaggio italiano per tutti i dialoghi presenti nel gioco.
In conclusione, se il primo titolo della serie vi ha appassionato non verrete traditi dal questo seguito che riesce a rendere più fluido e gradevole il gameplay rispetto al progenitore. Lo stesso vale per chiunque sia alla ricerca di un survival horror più votato all’azione: non preoccupatevi se avete perso il primo capitolo, la narrazione presente vi permetterà comunque di godere al meglio di questo titolo. Se invece il primo capitolo non vi ha convinto, ma ancora la vostra sete di horror non si è placata, pensate di dare un’altra possibilità a The Evil Within 2, potreste rimanere piacevolmente sorpresi.
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