Robert Kirkman è esattamente come non te lo aspetteresti: l’autore di fumetti diventato famoso al grande pubblico come il “papà” di The Walking Dead è, in realtà, un grande giocherellone. No, lui non è uno zombie.
Tutt’altro quello che lo contraddistingue è un’aria serena, il sorriso sempre sulle labbra e un umorismo sottile che fa ridere tutta la sala stampa di Lucca Comics & Games.
Per la prima volta in Italia, Kirkman non è un nome nuovo nel mondo dei fumetti, che lo ha conosciuto per la prima volta all’inizio degli anni 2000 con il satirico Battle Pope. Da quel momento non si è più fermato, cambiando genere, cambiando editore, lavorando per il gigante Marvel e scrivendo le avventure di Captain America come quelle degli X-Men, prima di cambiare ancora una volta registro e atterrare in mondi più oscuri a cui ha dato vita grazie a zombie e demoni che inseguono i personaggi umani.
Romanzi, fumetti, serie TV, Robert Kirkman è inarrestabile.
Invincible, dalla carta al grande schermo
The Walking Dead, certo, ma la lista dei suoi successi non si ferma certo a Rick Grimes. Da ricordare anche i recenti Outcast e Invincible.
Proprio di quest’ultimo l’autore ha dato brutte notizie per coloro che speravano in una lunga vita del giovane supereroe.
Volevo che sopravvivesse al mio lavoro – racconta Kirkman – che qualcun altro lo portasse avanti. Mi immaginavo da vecchio, mentre leggevo il nuovo numero di Invincible e trovavo qualcosa che non mi piacesse, perché ormai ero di una generazione precedente e non ero rimasto al passo coi tempi.
Mi sono reso conto che la storia che stavo raccontando aveva un inizio, uno sviluppo e una fine. Lavorando mi sono reso conto che la fine mi interessava molto. Mentre i supereroi “tradizionali” hanno una vita lunga, volevo che Invincible andasse contro questa tendenza e avesse una conclusione.
Promette grandi idee anche per il film attualmente in lavorazione tratto dal fumetto. Sto lavorando a stretto contatto con [Seth] Rogen ed [Evan] Goldberg e le cose stanno andando bene, ci scambiamo molto idee e la sceneggiatura sarà pronta a breve.
Almeno sul grande schermo rivedremo Mark Grayson.
La storia di Kirkman: un affare di famiglia
Un tema ricorrente nelle opere di Kirkman è la famiglia. Come dice lui stesso La famiglia ci complica la vita in modo interessante, così le storie che raccontiamo.
Penso di trovare le relazioni familiari un tema interessante da esplorare. Scriviamo delle cose che conosciamo e io sono sposato e con due bambini. Scrivo delle terribili cose che mi accadono con loro. Sembra dare più forza alla storia inserire una famiglia.
Zombie sì, ma con speranza
Chi gli chiede quale siano i punti in comune tra i suoi zombie e quelli dei primi film di George Romero, Robert Kikrman risponde la speranza.
Come ricorda, i film di Romero si concludono con gli uomini in fuga, una nota positiva contro quello che sembra l’apocalisse. Ancora di più in Day of the Dead dove addirittura sembra che ci sia redenzione per gli Walkers, che possano evolvere.
Credo che ci sia bisogno di fuga in questo momento. La situazione attuale mi ha dato la volontà di inserire elementi di speranza nei miei lavori. Aspettatevi più canzoni e balli in The Walking Dead!
Ma Kirkman non si sbilancia su quale dei suoi personaggi riporterebbe in vita. L’autore ha detto di non poter rivelare chi vorrebbe che tornasse, come farebbe le cose in modo diverso o chi vorrebbe uccidere, perché ci sono degli attori coinvolti e non vorrebbe sbilanciarsi. Conclude: [riporterei in vita] Tyreese perché Chad Coleman è incredibile!
Heroes e famiglia: cosa muove le storie
L’edizione 2017 di Lucca Comics & Games è intitolata Heroes e celebra gli eroi in tutti i campi dell’intrattenimento. Per un autore di fumetti è importante capire cosa muova un eroe e Kirkman regala una sua definizione del concetto.
Gli eroi sono chiunque esca dalla sua comfort zone e arrivi a fare qualcosa di buono per gli altri. Per me è un elemento importante il sacrificio, attraverso questo si trasforma in un eroe.
Ogni eroe si contrappone a un villain, o qualcuno che si rivela tale per necessità di sopravvivenza, come in TWD.
Probabilmente dentro ognuno di noi c’è qualcosa di malvagio. Tutti hanno un punto di rottura, che a un certo punto puoi superare per la giusta motivazione. Penso sia interessante realizzare quello di cui siamo capaci e quello di cui siano capaci gli altri.
Alieni VS Zombie in The Walking Dead
Nel mondo dei fumetti circola un mito secondo cui Kirkman volesse aggiungere gli alieni al mondo di The Walking Dead. A questo riguardo lo scrittore risponde con una battuta (che potrebbe contenere più verità di quanto non ci immaginiamo). Non volevo mettere gli alieni in The Walking Dead, l’ho detto solo per farmelo pubblicare.
Oblivion Song: il nuovo progetto
Disegnato e colorato dall’italiano Lorenzo De Felici, Oblivion Song è il nuovo progetto di Robert Kirkman. Il fumetto che parla un po’ italiano è molto interessante e complesso.
Secondo l’autore Lorenzo è stato una parte fondamentale nella creazione del mondo completamente nuovo che viene raccontato nel fumetto.
C’è un’unicità del suo modo di lavorare, nella sua sensibilità, che potrebbe essere italiana perché non l’ho mai incontrata prima. Il suo contributo è stato enorme, abbiamo creato questo mondo insieme, che è un ecosistema a sé stante e deve avere una credibilità che Lorenzo ha aiutato a creare grazie alle sue illustrazioni.
L’incontro è finito, ma tutti i presenti avrebbero voluto continuare a fare domande a quell’autore che passa a parlare di demoni e zombie, ma che dal vivo non smette mai di sorridere e di farti sorridere.
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