Doppio incontro, sabato 4 novembre, con Vanni Santoni nella sala Ingellis di Lucca Comics & Games 2017. L'autore toscano è stato chiamato, prima, a prendere le difese di Lovecraft nella sfida con Anna Benedetto, che parteggiava per Dick, e, successivamente, a presentare il nuovo romanzo L'impero del sogno, edito Mondadori.

DickVSLovecraft

Vanni Santoni, Anna Benedetto e Mario Pasqualotto a Lucca Comics & Games
Vanni Santoni, Anna Benedetto e Mario Pasqualotto a Lucca Comics & Games

Una sfida quasi alla pari, quella moderata da Mario Pasqualotto, che ha visto Santoni e Benedetto, seduti accanto, ma virtualmente opposti. Ognuno doveva argomentare il perché il proprio autore di riferimento fosse più meritevole dell'avversario. Una sfida non facile, quando ai lati del tavolo troviamo due grandi nomi della letteratura di genere. I due si sono sfidati sul chi fosse il più pessimista, su quale estetica dei giochi di ruolo tratti dai rispettivi autori fosse la migliore e, infine, Santoni si è trovato a difendere lo stile narrativo di Lovecraft dalla provocazione secondo cui lo stile lovecraftiano sarebbe molto lento e contorto.

Insomma, una sfida abilmente giocata da entrambe le parti e divertente per chi ha assistito, risolta con la vittoria di Benedetto, già nell'aria da quando, in modo molto intelligente, ha ribattutto a Santoni citando una frase di un articolo di quest'ultimo che invalidava quanto da lui appena detto.

L'impero del sogno

Arriva L'impero del sogno di Vanni Santoni direttamente a Lucca Comics & Games

Arriva L'impero del sogno di Vanni Santoni direttamente a Lucca Comics & Games

Articolo di Emanuele Manco Martedì, 31 ottobre 2017

Il nuovo romanzo urban fantasy di Vanni Santoni sarà presentato a Lucca Comics  & Games 2017.

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Subito dopo, sempre in sala Ingellis, Vanni Santoni ha presentato il nuovo romanzo, L'impero del sogno, insieme a Edoardo Rialti, giornalista nonché traduttore di Joe Abercrombie.

Iniziato con Santoni che ha letto delle parti del libro, la prima introduzione è stata di Rialti, che ci ha parlato di come il Mella, il protagonista, sia visto come un ragazzo svogliato e nullafacente, che passa le giornate a poltrire costantemente. Questo, però, è solo ciò che di lui traspare. La sua vera vita, se così possiamo chiamarla, è nel mondo onirico costruito da Santoni, dove il Mella dovrà affrontare varie sfide e prove. In questo mondo onirico gli viene affidata una bambina, che dovrà proteggere dalle forze del male, non facilmente identificabili sin da subito, ci rivela l'autore.

Il libro, inoltre, si divide in due parti: nella prima verrà affidata questa bambina-messia al Mella, un po' alla Simmons per fare un rimando a un altro genere, mentre, nella seconda parte, i due e un co-protagonista di cui non ci hanno parlato, dovranno affrontare un viaggio. Tuttavia, svolgendosi nel mondo onirico, ogni tanto il protagonista si sveglia e deve ricorrere a vari mezzi, tra cui i sonniferi della madre, per poter tornare a sognare.

In questo libro, inoltre, è presente un piccolo easter egg, che fa da vero e proprio anello di congiunzione tra L'impero del sogno e La stanza profonda. A un certo punto, in quest'ultimo romanzo, il Mella entra nella stanza dove gli amici stanno giocando, prende un volume dalla libreria e scompare. Ecco che, nel libro presentato a Lucca Comics & Games, ritorna quella scena e viene spiegata: il protagonista era impegnato in questa nuova avventura nel mondo onirico. E deve anche fare in fretta, quando si trova nel mondo reale, perché il sogno, stranamente, va avanti anche senza di lui.

Un passaggio, questo, che ricorda i giochi di ruolo online, come World of Warcraft, dove se ti sconnetti il mondo va avanti e ti lascia indietro e, alla lunga, diventa quasi angosciante il pensiero che gli amici arrivino al livello successivo senza di te.

Due chiacchiere con Vanni Santoni

Vanni Santoni con il nostro Simone Bonaccorso a Lucca Comics & Games
Vanni Santoni con il nostro Simone Bonaccorso a Lucca Comics & Games

Subito dopo gli incontri col pubblico, abbiamo incontrato Vanni Santoni allo stand Mondadori nel padiglione Carducci. Abbiamo voluto, prima di tutto, continuare il discorso Dick vs Lovecraft, chiedendogli quale dei due davvero preferisse. Se devo dare una preferenza secca, la do a Dick perché penso sia un autore più grande di Lovecraft, ci rivela, però, se si parla di influenza, invece, sicuramente devo molto di più a Lovecraft. Una cosa normale, visto che il secondo lo ha letto da piccolo, iniziando da molto piccolo a giocare al gioco di ruolo Call of Cthulhu, mentre a Dick si è affacciato solo da quando scrive. Inoltre, dice, l'immediatezza di Lovecraft lo rende più avvicinabile da tutti, anche dai bambini com'è successo a lui.

Ma ci siamo subito concentrati sul nuovo romanzo, che fin da quando ne ha letto qualche pagina in sala Ingellis, ha attirato la nostra attenzione. Ebbene, L'impero del sogno è nato prima de La stanza profonda e nasce in modo particolare. Nasce proprio da un sogno che ho fatto sei anni fa. Questo sogno aveva delle caratteristiche di grande vividezza, ma soprattutto era seriale. Feci un sogno a puntate nel giro di tre o quattro notti. Se lo scrisse e, anni dopo, lo ha ripreso per creare un prequel ai due Terra Ignota che, tuttavia, si legge tranquillamente da solo. Sebbene non fosse nei suoi piani, alla fine L'impero del sogno si è legato a Muro di Casse e, soprattutto, a La stanza profonda, dove appunto il Mella compare in una specie di crossover.

Una domanda che non poteva mancare, dopo aver conosciuto il suo passato da giocatore di ruolo e lettore di Lovecraft, è la scelta del genere di ambientazione dei romanzi, alcuni dei quali si ambientano nella realtà. Credo che questo derivi dal modo in cui sono arrivato alla scrittura, ci racconta, a ventisei anni conobbi dei ragazzi che facevano una rivista autoprodotta, Mostro, durò diciotto numeri. Lì mi appassionai, iniziai a scrivere e lì l'impronta era molto letteraria. E da lì, ha iniziato con storie di ambientazione reale e sta continuando, riferendosi al prossimo romanzo in cantiere.

E con i lettori? Sicuramente La stanza profonda ha cambiato molte cose, perché, per quanto avessi già fatto del fantasy con Terra Ignota, quello era un libro che era stato visto come una sorta di omaggio, una visita. Ed era un libro che era stato letto più dai lettori realistici, che da lettori fantasy. Probabilmente proprio per la natura dell'autore, ci racconta. La stanza profonda è stata un grande successo e, ora, a Lucca la gente mi ferma per strada, al bar, mi chiede un autografo, mi chiede di dirgli se secondo me è meglio Rolemaster o Champion. Questo, ovviamente, ha avvicinato molto questo pubblico a me e ne sono strafelice.