Nella collana che ormai è chiamata I Draghi, il volume Conan il barbaro è dedicato interamente al cimmero ideato da Robert E. Howard.
Il tomo ripubblica tutto i racconti e romanzi scritti da Howard sul personaggio. Non si tratta però di una ristampa pura e semplice. Anzi, se si fosse trattato solo di questo non sarebbe valsa la pena di recensire il lavoro compiuto dal curatore del volume, e traduttore ex novo di alcuni racconti, Giuseppe Lippi.
Sono molti i punti che rendono questo volume indispensabile nella biblioteca di ogni appassionato di fantasy.
Racconti e romanzi sono presentati in ordine cronologico di pubblicazione e non nell'ordine secondo la vita di Conan che fu stabilito successivamente da L. Sprague De Camp. L'idea del curatore è che questo ordine sia quello con il quale Howard ha presentato ai lettori il personaggio. Ci sono alcune eccezioni che sono spiegate all'interno del volume e comunque, per chi volesse seguirlo, nel volume è indicato anche l'ordine di De Camp.
Un altro lavoro al quale deve essere reso il merito è la nuova traduzione. Un lavoro di restauro editoriale che è andato alla ricerca delle versioni originali dei racconti, per come li concepì Howard, senza le aggiunte di De Camp.
Non solo, di ogni racconto è dato il nome originale pensato da Howard, nonché data e periodico o antologia di prima pubblicazione, indicando quando il nome pubblicato è differente.
Per esempio del racconto Ombre di ferro al chiaro di luna, il cui titolo howardiano è Iron Shadows in the Moon, viene specificato che fu pubblicato su Weird Tales nell'aprile 1934 con il titolo Shadows in the Moonlight.
Non è l'unico intervento effettuato. Come altro esempio, del racconto Lo straniero nero (The Black Stranger) viene raccontata la storia editoriale che lo portò a essere pubblicato in modo alterato da De Camp solo nel 1953 come The Treasure of Tranicos. Il racconto è inedito per l'Italia e in quest'antologia è stato pubblicato nella versione originale di Howard che venne pubblicata in America nel 1987. E anche su altri racconti ci sono note simili.
Sono queste note sul lavoro svolto, nonché la splendida introduzione, a rendere l'idea di quale debba essere l'approccio a un volume di materiale d'annata, completamente da contestualizzare.
L'opera howardiana, letta oggi, può fare sorridere, tra donne discinte e concupiscenti, muscoli madidi di sudore, azione e avventura allo stato puro. Questo dava all'epoca Howard ai suoi lettori. Un'ambientazione tratteggiata in modo semplice ed evocativo, la cui complessità è aumentata nel tempo, mentre semplici sono rimasti i personaggi. Così come semplici e lineari sono gli intrecci.
Ma se questi racconti sono degni di essere pubblicati ancora oggi è perché, a distanza di tempo, non smettono di intrattenere, restituendoci il fascino di un'avventura ingenua e rilassante, figlia del suo tempo. Un piacevole intervallo tra i fantasy complessi e articolati di oggi.
Un volume da avere in cartaceo per la sua veste cartonata se amate collezionare l'oggetto libro, in elettronico se per ragioni di consultazione doveste studiare in futuro l'opera howardiana.
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