La sinossi
Twizel, Nuova Zelanda. Tutti si conoscono sin dalla nascita. Per Carly Brooks, sedici anni, il villaggio rappresenta l'inferno in cui è costretta a vivere, vittima del bullismo dei compagni. Eppure ha un segreto: la sua migliore amica è stata Lauren Brydon, ragazza molto popolare morta misteriosamente due anni prima in un incidente sul lago Pukaki. Da allora Carly progetta di risolvere il mistero, ma per farlo è costretta a coinvolgere il fratello gemello di Lauren, Bentley, e Oliver Riley, da sempre suo carnefice. La ricerca della verità porta i tre ragazzi sulle sponde del lago, dove tutto è cominciato, che farà loro scoprire che dietro a quelle acque cristalline è nascosta un'altra dimensione, un'altra Twizel. Scopriranno inoltre che la loro vita non è quella che ricordano, che la loro memoria è stata in realtà inculcata da qualcun altro e che ci sono più segreti di quanti ne avrebbero mai immaginati.
Twizel è un romanzo per young–adult. I protagonisti sono tre adolescenti che vivono in un piccolo paese della Nuova Zelanda, Twizel, appunto. Bentley è il “bello” della scuola, popolare all’ennesima potenza e ambito da tutte le ragazze della scuola. Oliver Riley è il suo migliore amico, da sempre fedele compagno e l’unico che comprende il dolore di Bentley, dopo la perdita di sua sorella Lauren; quella che sembra soltanto la “spalla” del protagonista, e invece si rileva importante almeno quanto lui nella trama. Infine Carly, che sembra un po’ la “Carrie” della situazione nell’omonimo libro di Stephen King; la pecora nera della scuola, la sfigata, la diversa, la pazza, derisa da tutti e in particolare da Oliver.
Pur rischiando di cadere negli stereotipi, Francesca Caldiani riesce invece a dar vita a personaggi credibili e ben caratterizzati nelle loro pulsioni, nelle loro motivazioni e nelle loro paure. È impossibile non affezionarsi sin da subito alla sfortunata Carly e non voler leggere come mai tutti la considerano una pazza, e se mai lo è davvero.
Anche l’ambientazione è molto curata. In un’intervista alla nostra rivista in occasione di Lucca Comics & Games 2017, la Caldiani ha spiegato di essersi ispirata a una città realmente esistente in Nuova Zelanda, che ha visitato durante un suo viaggio e che si chiama appunto Twizel. Di seguito la nostra intervista, in cui l’autrice racconta più nel dettaglio le sue fonti di ispirazione:
Sci-fi italiana a Lucca Comics & Games: intervista a Francesca Caldiani
L'autrice di Twizel, per La Corte Editore, ospite all'edizione 2017 di Lucca Comics and Games.
LeggiLe strade, la scuola, il supermercato, la diga, il vecchio albergo abbandonato sulla riva del lago… la Caldiani ci mostra Twizel con dovizia di particolari, attraverso gli occhi e la vita dei suoi personaggi, rendendolo un luogo vero e verosimile, ottima scena per la sua storia.
Per quanto riguarda la costruzione della trama, Twizel presenta una struttura solida, ben rodata dagli altri romanzi young–adult di stampo anglo–sassone cui si dimostra degno erede. La storia prende le mosse subito dal primo capitolo e ruota intorno a un evento che ha sconvolto tutta Twizel e soprattutto i protagonisti: la morte di Lauren, misteriosamente annegata in un lago, di cui nessuno però ha mai ritrovato il corpo. Non è il primo caso a Twizel e i tre ragazzi, legati dal rapporto che avevano con Lauren, cominciano a indagare, anche se qualcun altro sembra voler evitare proprio che la verità venga a galla. Una sorta di thriller in una storia dove ben presto l’elemento fantastico diventa preponderante, ma mai soffocante sulla caratterizzazione dei personaggi. La seconda parte si incentra infatti sui loro ricordi e vede come protagonisti assoluti Carly e Oliver, fino alla scena finale che forse è unpo’ troppo veloce, ma questo è funzionale a dare un senso di incompiuto al romanzo, e ad aprire le porte per un immancabile seguito.
Dopo Jonas Grinn, la Caldiani ci regala di nuovo un bel romanzo, ben scritto, destreggiandosi abilmente tra momenti descrittivi e azione, tra dialoghi ed esplorazione interiore dei personaggi. Niente da eccepire sulle scelte stilistiche e sulla sua narrazione in terza persona, che alterna i punti di vista dei ragazzi, e di coloro che controllano le loro mosse, tenendo sempre alta la suspense.
Per concludere, Twizel, è un romanzo rivolto prevalentemente a un pubblico di adolescenti, anche se può diventare una piacevole lettura per chiunque apprezzi una scrittura fluida e scorrevole. L’elemento fantastico è sempre intrecciato con elementi tratti dalla realtà e con un pizzico di mistero. Dopo averlo letto, specchiarvi sulla superficie di un lago vi sembrerà molto, molto diverso…
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