Olga Papel, la giovane protagonista del precedente romanzo per ragazzi Olga di Carta – Il viaggio straordinario di Elisabetta Gnone, torna in Olga di Carta – Jum fatto di buio, riportandoci a Balicò e ai suoi pittoreschi abitanti.
Non ha perso l’abitudine di raccontare storie. Questa volta il filo conduttore è Jum, una creatura che vaga per il villaggio nutrendosi delle lacrime degli abitanti. Una creatura strana, fatta di assenza di luce, di buio.
Ma com’è possibile che esista una simile creatura? La risposta è semplice e complicata allo stesso tempo e la scopriremo piano piano dalle storie narrate da Olga. Storie di paure, di timore per il diverso, storie tristi ma anche allegre. Storie in cui emerge chiaramente che Jum non è causa di lacrime e sofferenza, bensì il contrario, arriva quando c’è dolore, ma anche quando c’è paura, diffidenza, pregiudizio.
Ecco quindi la visione e la metafora è chiara. Il timore del diverso, dell’inconsueto ha in origine in noi stessi. Quando temiamo ciò che è diverso da noi è solo perché non lo conosciamo o non facciamo sforzi per conoscerlo.
Elisabetta Gnone racconta concetti complicati con parole semplici e misurate, ma mai semplificando o edulcorando, restando su difficile equilibrio sul quale si mantengono tutti i buoni narratori per l’infanzia.
Racconta non solo storie di infanzia, ma anche di adulti rancorosi e pieni di pregiudizi, di anziani che si avvicinano alla morte, evento narrato con la naturalezza con la quale si racconta ciò che è parte naturale dell’esistenza.
Jum fatto di buio è anche un libro sulla forza dirompente delle storie, del trasferimento di esperienze che comporta il leggerle o ascoltarle. Di come assimilare i racconti ci porti a pensare, a riflettere sul nostro mondo.
Se la parole misurate affascinano e conducono il lettore dolcemente in un mondo un po’ fuori dal tempo, ma alla fine non molto distante dal nostro, costituiscono ausilio alla narrazione i bellissimi ed evocativi paper cut di Linda Toigo, che questo mondo lo visualizzano con altrettanta efficacia.
L’esperienza di lettura è morbida, rasserenante anche quando suscita riflessioni. Da leggere a ogni età.
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