Questo volume (Pirro il distruttore di Angelo Berti, Ndr) sancisce la nascita ufficiale di Italian Sword&Sorcery Books da una costola dell’Associazione Culturale Italian Sword&Sorcery, prima etichetta italiana interamente dedicata alla pubblicazione di opere di fantasia eroica. Coloro che ci seguono sono a conoscenza del fatto che ormai da anni ci occupiamo di diffondere questo genere in Italia mediante interviste, saggi, recensioni, articoli, racconti e romanzi. Hyperborea, sito web quotidianamente aggiornato (https://hyperborea.live/), vede la partecipazione di importanti studiosi e scrittori non solo italiani ma anche stranieri come Howard Andrew Jones e Seth Lindberg.
Il nostro obiettivo è quello di continuare il movimento letterario nato quasi un secolo or sono dalla penna di Robert E. Howard, antesignano dello sword and sorcery e ideatore di personaggi immortali come Conan il Cimmero, Kull di Valusia, Solomon Kane e James Allison, e da alcuni suoi colleghi (Clark Ashton Smith, Henry Kuttner, C.L. Moore e Norvell W. Page), che ebbero grande successo sulle riviste pulp dell’epoca come Weird Tales e Unknown Worlds.
Dopo la Seconda Guerra Mondiale c’è stata una battuta d’arresto a causa della chiusura di queste riviste, ma tra gli anni ’60 e ’80 l’heroic fantasy è tornato in auge in America soprattutto grazie allo Swordsmen and Sorcerers’ Guild of America (SAGA), un’associazione di scrittori fondata da Lin Carter, Lyon Sprague de Camp e John Jakes, i quali avevano in animo di riportare alla luce questo genere letterario e, dal 1973-1981, sono state pubblicate cinque antologie con la Ballantine Adult Fantasy.
Altre importanti antologie di sword and sorcery sono state uscite tra il 1977 e il 1979 da Andrew J. Offutt con il titolo di Swords Against Darkness (Zebra Books) e hanno visto partecipare autori del calibro di Poul Anderson, David Drake, Ramsey Campbell, Andre Norton e Manly Wade Wellman.
In questo periodo storico sono venute anche alla luce opere fondamentali come la saga di Kane, di Karl Edward Wagner; il ciclo di Elric di Melniboné, di Michael Moorcock; le Cronache di Ambra di Roger Zelazny e le storie di Imaro, di Charles Saunders (ancora inedite in Italia).
Dagli anni ’80 in avanti, lo sword and sorcery ha nuovamente perso terreno, dato che il grande pubblico ha cominciato a prediligere l’high fantasy. Nonostante ciò alcuni autori hanno continuato a pubblicare opere di questo genere, ottenendo un grande successo. Tra essi spiccano David Gemmell con la saga dei Drenai, delle Sipstrassi, dei Rigante e quella sulla guerra di Troia; Harry Turtledove con i cicli di Videssos e Glenn Cook con The Black Company (mai tradotta in italiano).
Volgendo lo sguardo al nostro Paese, dobbiamo rilevare che vi è stato un analogo movimento a quello americano, che si è fatto notare tra il pubblico per la qualità delle opere prodotte e anche dai critici d'oltreoceano. Si tratta dell’Italian SAGA la cui prima apparizione risale al 1979, con la pubblicazione per Fanucci di Heroic Fantasy, un’antologia di racconti di sword and sorcery curata da Gianfranco de Turris, Sebastiano Fusco e Gianni Pilo in cui, accanto agli autori americani più famosi, apparivano le storie di Adalberto Cersosimo, Luigi de Pascalis, Massimo Pandolfi e Gianluigi Zuddas. A esse ne sono seguite altre che hanno visto la partecipazione tra gli altri di scrittori come Franco Forte, Donato Altomare, Mariangela Cerrino, Enzo Conti, Adalberto Cersosimo, Tullio Bologna, Adolfo Morganti e tra i saggisti Giuseppe Lippi, Domenico Cammarota e Alex Voglino.
Questo movimento è andato scemando negli anni e oggi purtroppo le pubblicazioni di sword and sorcery latitano e tra i pochi autori che continuano a scrivere libri di questo genere letterario vi sono Andrzej Sapkowski con la sua saga di The Witcher, Howard Andrew Jones con The Chronicles of Sword and Sand e Ahmed Saladin con Il Trono della Luna Crescente. Mentre l’opera di divulgazione viene svolta da siti e blog come Black Gate.
Sul mercato odierno dominano altri sottogeneri del fantasy come l’urban fantasy, lo young adult, il paranormal romance, l’high fantasy e ultimamente il grimdark fantasy. In particolare quest’ultimo è andato a sostituire lo sword and sorcery, attraendo il pubblico di adulti, senza tuttavia avere le caratteristiche per esserne all’altezza. Non si può inoltre non evidenziare che spesso molteplici romanzi pubblicati sotto l’etichetta di fantasy storico in realtà non hanno alcun elemento fantastico e sono destinati solo una mera operazione commerciale volta ad acquisire gli appassionati di entrambi i generi.
Ora, avendo riguardo di quanto affermato dianzi, la situazione non è rosea. Tuttavia crediamo fortemente che lo sword and sorcery non sia morto e che meriti maggiore attenzione da parte dei lettori, atteso che una preponderante fetta di essi non conosce nemmeno le principali opere, i più importanti autori e gli elementi distintivi del predetto genere di speculative fiction.
La rivalutazione della spada e stregoneria non può avvenire solo attraverso alcune sporadiche pubblicazioni, poiché qualche libro non ha la forza di modificare i gusti del grande pubblico e nemmeno di andare a toccare la sensibilità dei palati più raffinati.
Proprio per questo abbiamo fondato l’Associazione Culturale Italian Sword&Sorcery, il cui obiettivo è quello di coinvolgere editori, scrittori, critici, giornalisti, intellettuali, illustratori e comunque appassionati del genere.
Da una costola di essa è nata Italian Sword&Sorcery Books, etichetta digitale indipendente interamente volta alla pubblicazione di opere di fantasia eroica, scritte da italiani. Al riguardo, non vogliamo limitarci a essere dei meri epigoni dei maestri che ci hanno preceduto, ma vogliamo continuare a percorrere questo sentiero cercando comunque di innovarlo, attraverso nuovi stili e contaminazioni.
In ogni volume di Italian Sword&Sorcery Books saranno presenti anche un’introduzione e almeno un saggio finale che contribuiranno a chiarire meglio agli appassionati la natura e le caratteristiche dello sword and sorcery, fornendo degli spunti critici di approfondimento e di riflessione.
La collana Polifemo comprenderà tutte quelle opere che possono definirsi di fantasia eroica mediterranea, ovvero racconti e romanzi in cui i nostri eroi, o meglio antieroi, si troveranno ad affrontare incredibili avventure intrise di mistero e magia perfidi negromanti, demoni infernali, mostri aberranti in un’ambientazione che richiama i miti, le tradizioni e i territori del mare Nostrum.
Angelo Berti è il primo ad aprire le danze. Ha già all’attivo molteplici pubblicazioni e da anni è diventato una figura di riferimento non solo del fantasy ma di tutta la narrativa dell’immaginario per la sua attività di divulgatore e di conferenziere. Oltre a ciò, è da sempre membro di Italian Sword&Sorcery e ha creduto in questo progetto sin dalla sua nascita.
Ora, veniamo all’ebook.
Pirro il distruttore è un romanzo con ambientazione storica in cui vengono narrate le gesta del condottiero Molosso in chiave sword and sorcery, con elementi ucronici e retrofuturistici.
Angelo ci conduce nel bel mezzo delle guerre dei diadochi, periodo nel quale i generali di Alessandro Magno si combatterono per la conquista del suo impero, ormai dissolto. In questo mondo antico, affascinante e orientaleggiante non è il più forte a prevalere ma il più scaltro. Infatti non sono sufficienti poderosi eserciti e sagaci strateghi per vincere le battaglie, dato che valgono molto di più i complotti orditi per spodestare dei sovrani e per conquistare i regni.
Qui emerge il protagonista, Pirro. Figlio di Eacide, re dell’Epiro e di Ftia si troverà sin dalla nascita lontano dalle sue terre, esiliato per le continue lotte di potere e per le sedizioni di un popolo assai restio al dominio prolungato dello stesso governante. La sua vita sarà caratterizzata da una continua presenta soprannaturale che gli permetterà di salvarsi in più occasioni ma lo vedrà diventare un burattino nelle mani degli dei.
Dotato di un’intelligenza e di un’ambizione sfrenata, il Molosso apprenderà a menadito l’arte della guerra e dell’intrigo, ma non solo. Verrà a conoscenza delle segrete tecnologie di Alessandro Magno. In tale circostanza si palesa l’elemento retrofuturistico, atteso che questi strumenti bellici non sono mai stati utilizzati in quell’epoca storica. Gli elefanti non potranno essere messi a confronto con il dirompente impatto delle Macchine della Morte, le quali, grazie alle loro poderose lame rotanti, faranno a pezzi gran parte dell’esercito romano durante la battaglia di Eraclea.
Il soprannaturale giocherà un ruolo fondamentale nell’economia della storia atteso che Pirro vedrà una presenza costante del divino e verrà istruito sin dalla giovane età nell’arte della stregoneria da Borea. Peraltro, a seguito del suo esilio forzato da Tolomeo, verrà affiancato da Lilitu, incantatrice orientale bellissima e crudele la cui natura rimarrà celata sino alla fine e dotata di poteri occulti che da soli potranno modificare le sorti delle battaglie.
Detto questo, ritengo che in Pirro il distruttore siano presenti tutte le valenze tipiche dello sword and sorcery: l’avventura, il mistero, il combattimento, le battaglie eroiche, la stregoneria, il mito e l’erotismo. Pertanto, ora, vi consiglio di mettervi comodi e di iniziare a leggere questo romanzo, lasciando a un maestro come Angelo Berti la possibilità di condurvi in un mondo antico e meraviglioso.
Aggiungi un commento
Fai login per commentare
Login DelosID