Samantha detta Sam è una veterana di guerra, sofferente di stress post traumatico. Lavora in uno sfasciacarrozze nel deserto del Nevada insieme a un gorilla di nome Mike e la sua vita scorre tranquilla finché due novità non disturbano la sua quiete: un misterioso acquirente, che potrebbe avere dei contatti top secret con il governo degli Stati Uniti, vorrebbe acquistare il terreno su cui sorge lo sfasciacarrozze; un'astronave aliena sbarca sullo stesso terreno a causa di un'avaria del motore.
A questo punto della recensione vorrei raccontarvi meglio la trama di Motor Girl, volume pubblicato a febbraio da Bao Publishing che raccoglie dieci episodi dell'opera scritta e disegnata da Terry Moore (Strangers in Paradise, Echo, Rachel Rising). Però se lo facessi rischierei di rovinarvi la lettura: il bello di Motor Girl è che affronta temi serissimi ben nascosti sotto la ruggine del fantastico. Tutta la narrazione, o quasi, segue il punto di vista di Sam e solo verso la fine ci si accorge che, dopotutto, la nostra "ragazza dei motori" non è molto attendibile. Tutto, in questa storia, è metafora di qualcos'altro, lo sono gli alieni, lo è Mike, lo è l'atmosfera bruciante e desolata del deserto americano in cui Sam si è rifugiata.
Motor Girl è una storia sul venire a patti con il proprio passato e l'elaborazione dei traumi che ci portiamo dietro, essenziale come il tratto di Terry Moore, pulito e molto riconoscibile.
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