Terre del Sogno. Dalla fuga di una ragazza dal Collegio Femminile di Ulthar comincia un viaggio di ricerca per la professoressa Vellitt Boe. Una ricerca che dalle terre forgiate dai sogni degli umani le farà compiere un percorso verso le terre della veglia, quelle forse forgiate dai peggiori incubi.
Un percorso avventuroso, pieno di immaginazione, ispirata a una delle creazioni più suggestive di H.P. Lovecraft.
Se ben vi ricordate Randolph Carter, protagonista di un ciclo di racconti ambientati nelle Terre del Sogno, si trattava di un personaggio spaccone e avventuroso, poco incline alla riflessione e al senso di responsabilità.
Di contro Vellitt Boe, contraltare femminile, è riflessiva e titubante, molto responsabile. Ma non è l’unico rovesciamento del romanzo breve di Kij Johnson.
Intanto perché la prima domanda che la Johnson sembra porsi è proprio il ruolo e la presenza delle donne in una terra nella quale il misogino Lovecraft non sembrava contemplarne la presenza.
Inoltre Vellitt scavalca il muro tra mondo onirico e reale, giungendo nel nostro mondo, compiendo un percorso del tutto inverso rispetto a Carter.
Questo percorso darà modo ai lettori di capire, mediante le efficaci descrizioni dell’autrice, le profonde differenze tra i due mondi, dalle quali scaturisce la diversità di approccio delle due popolazioni.
Di contrapposizione in contrapposizione, quella tra sogno e realtà, tra femminile e maschile, tra maturità e immaturità, La ricerca onirica di Vellitt Boe si pone una spanna sopra le banali rimasticature del mondo lovecraftiano.
Siamo davanti a un racconto che si pone delle domande e compie delle riflessioni su cosa sia la realtà e sulla sua percezione. Per certi aspetti mi ha ricordato, in forma narrativa, la riflessione compiuta da Tolkien su Albero e Foglia su cosa sia reale e cosa no. Su cosa sia permanente e cosa sia transitorio.
Il racconto di Kij Johnson come tutti gli scritti intelligenti non dà facili risposte, ma propone giusti interrogativi e spunti di riflessione intrattenendo, come fa tutta la buona letteratura.
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