Il 6 e 7 ottobre prossimi a Milano si svolgerà la quarta edizione di Stranimondi, manifestazione dedicata alla letteratura fantastica, organizzata da Associazione Delos Books, Delos Digital, Edizioni Hypnos, Zona 42, Università Europea degli Sport della Mente (UESM) e il club USS Leonardo.
Quest'anno, tra le tante iniziative offerte sin dalla prima edizione, come presentazioni librarie, incontri e i famosi Kaffeeklatsch con gli ospiti, si svolgerà anche Italcon 44, convention italiana di fantascienza, e verranno assegnati i Premi Italia.
Nei prossimi mesi verrà svelato il programma di Stranimondi 18, ma intanto sono già stati comunicati due degli ospiti che saranno presenti alla manifestazione: Ian McDonald, primo ospite internazionale a essere annunciato, e Michele Mari, primo connazionale.
Ian McDonald
Ian McDonald è tra i massimi esponenti della “brit invasion”, quella generazione di scrittori britannici – molti dei quali in effetti nati o residenti in Scozia e Irlanda – che ha rinnovato la science fiction nei primi decenni di questo secolo. Nato nel 1960 a Manchester da padre scozzese e madre irlandese e cresciuto a Belfast, dove tutt’ora risiede, è stato fin da piccolo un grande appassionato di fantascienza, tanto che a nove anni aveva già scritto il suo primo romanzo. Ha venduto il primo racconto a ventidue anni, nel 1982, e non ha più smesso di scrivere. I suoi libri sono spesso centrati sull’impegno sociale rivolto alle nazioni in via di sviluppo: nel 1990 con l’opera Chaga Saga ha descritto con particolare sensibilità il problema dell’AIDS in Africa; nel 2004, con Il fiume degli dei (Urania), si è occupato della precaria esistenza della popolazione indiana e infine nel 2007 con il romanzo Brazyl, per la sua profonda analisi delle problematiche della società sud americana ha vinto Warwick Prize for Writing. È stato numerose volte candidato ai più prestigiosi premi letterari del settore, nel 1989 vinto il Premio Locus per la migliore opera di scrittore esordiente con Desolation Road (edito in Italia da Zona 42), nel 1991 il Philip K. Dick Award per la migliore antologia, nel 2001 il Theodore Sturgeon Award e nel 2007 il Premio Hugo per il racconto La moglie del djinn, uscito in Italia su Robot (Delos Books). Tra le opere più importanti edite in Italia anche Forbici vince carta vince pietra (Einaudi), Necroville (Fanucci), I confini dell’evoluzione (Fanucci), Terra incognita (Urania Mondadori), Il circo dei gatti di Vishnu (Delos Books).
Michele Mari
Nato a Milano nel 1955, docente di letteratura presso l’Università Statale di Milano, Michele Mari pubblica il suo primo romanzo nel 1989, Di bestia in bestia, che molto deve alla letteratura gotica, e che presenta alcune delle tematiche portanti della sua letteratura, come la memoria, i doppio e la filologia. Nel successivo Io venìa pien d'angoscia a rimirarti, romanzo breve del 1990, il protagonista è Giacomo Leopardi, che si scopre involontario licantropo al servizio della Luna. Allucinazioni, esperienze oniriche e creature fantastiche popolano invece La stiva e l’abisso, il successivo romanzo del 1992. Scrittore anche di racconti, in Le copertine di Urania omaggia la nota rivista. Tra gli altri suoi libri i romanzi Tutto il ferro della torre Eiffel (2002), Verderame (2007) Rosso Floyd (2010), e Roderick Duddle (2014), le raccolte di racconti Tu, sanguinosa infanzia (1997) e Fantasmagonia (2012), di saggi I demoni e la pasta sfoglia (ultima edizione 2017), con introduzioni ai grandi autori della letteratura mondiale, tra cui Poe, Lovecraft, Wells, Buzzati, Ballard, e di poesie con Cento poesie d’amore a Ladyhawke (2007). Il suo ultimo libro è l’autobiografico Leggenda privata (2017), incontro con “i mostri all’angolo della strada”.
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