Ridley Scott torna alle prese con il kolossal. L'uomo che al cinema ha dato moltissimo (I duellanti, Alien, Blade Runner, Thelma & Louise, Hannibal, Black Hawk Down) e che ha rivitalizzato il genere storico, racconta di cavalieri in luccicanti armature, ideali, tolleranza, cristiani e saraceni, vita e morte.
Della megaproduzione costata 150 milioni di dollari, girata tra Spagna e Marocco avvalendosi dei soliti preziosi collaboratori (lo scenografo Arthur Max, la costumista Janty Yates, il direttore della fotografia John Mathieson), il regista ha annunciato che uscirà in dvd nella versione integrale, della durata di 3 ore e 40. Intanto già pensa al suo prossimo film, A good year, storia di un londinese che si trasferisce in Provenza dopo aver ereditato un vigneto.
Cosa pensano i critici cinematografici di spade insanguinate, cariche a cavallo, furiosi corpo a corpo e mura squassate da pietre infuocate? Il giudizio generale è buono, ma non mancano voci fuori dal coro.
I nostri giudizi (positivi) sono disponibili ai seguenti indirizzi:
http://www.fantasymagazine.it/cinema/74
http://www.corriere.fantascienza.com/cinema/5699
Di seguito riportiamo una breve rassegna di quotidiani e siti dedicati al cinema
Commenti positivi:
Il Messaggero - Fabio Ferzetti
Che gli dèi di ogni cielo benedicano Ridley Scott. Lo avevamo lasciato “falco” e patriottardo nel sanguinoso Black Hawk Down ; lo ritroviamo equilibrato e pacifista, a suo modo s’intende, in questo Le crociate . Che passerà alla storia per esser il primo film hollywoodiano post-11 settembre a fornire un’immagine non offensiva, ma anzi complessa e conciliante di un leader islamico, qui nientemeno che il sultano Saladino...
...Il resto è azione sfrenata (peccato l’uso così convenzionale delle musiche), grande attenzione ai dettagli materiali (pozzi, condutture d’acqua, catapulte, torri d’assedio). E grandi attori: in testa il magnifico Saladino del siriano Ghassan Massoud, così magnanimo da inviare i suoi medici a curare il re nemico Baldovino (episodio storico, anche se Scott gioca con le date). Seguito da... Edward Norton, invisibile sotto la maschera del lebbroso. Un sacrificio, anzi un dono, davvero cavalleresco.
La Repubblica - Roberto Nepoti
Nell´impostazione di personaggi e conflitti, nella coreografia delle battaglie, nel largo respiro epico dell´inquadratura Le crociate somiglia come una goccia d´acqua al "Gladiatore". Buoni buonissimi da una parte, ignobili bastardi dall´altra; conflitti ultracruenti, più la tentazione ricorrente d´istituire parallelismi tra il soggetto «in costume» e l´oggi: nel kolossal romano, la dittatura e relativa ribellione; qui l´opposizione tra il fanatismo e la virtù, la brama di rapina e l´onore, che porta culture diverse a comprendersi. Quando si tratta di mettere in scena un mondo remoto e ferrigno, movimentandolo con imprese più-grandi-della-vita, Ridley Scott ha ben pochi rivali nel cinema odierno. Disturba soltanto che i nobili concetti del film (su religione, giustizia, espiazione, fratellanza, coraggio) vengano esposti dai personaggi a intervalli regolari, a mo´ di spot ideologici
Filmup - Diego Altobelli
Con questo film Ridley Scott riesce a catturare sia il pubblico di appassionati del genere "cavalleresco", sia i meno avvezzi alle storie di cappa e spada: mescolando sapientemente una regia cupa, in perfetta armonia con il periodo narrato, ed una limpida capacità narrativa, con alcune scene di battaglia davvero degne di nota. Una regia imponente fa quindi da sostegno ad una sceneggiatura che, purtroppo, risulta a tratti debole: attraverso un gioco di dialoghi che sanno di "già sentito", la trama si sviluppa in maniera leggermente scattosa e giunge a conclusioni un po' affrettate con alcune svolte narrative che hanno l'aria di essere un po' forzate.
Un film importante comunque, un buon esempio di cinema "Cavalleresco".
Lo Spettacolo.it
Tutti molto bravi e il risultato parla da solo. E non solo nelle immagini, ma anche nella splendida colonna sonora e nei dialoghi (e va bene, ad essere pignoli qualche piccola caduta di stile non manca, ma è davvero minima). Forse la storia, quella vera, non è proprio come quella mostrata, forse il sangue in fiumi ben più cospicui ha bagnato quelle terre, ma questa è un racconto di eroi e cavalieri, e di come anche un semplice uomo possa aspirare al suo momento di gloria, purché il suo animo, come dimostrato da Bloom sia sempre fermo e senza (o quasi) macchia.
Un film da vedere.
Commenti neutri:
L'Unità - Alberto Crespi
Curioso film davvero, quindi: meno spettacolare e visionario del Gladiatore, ma assai più accurato storicamente, Le crociate dovrebbe comunque piacere al pubblico che vi troverà panorami abbaglianti, amori sotto le palme e battaglie senza esclusioni di colpi. Corretto, e poco più, il parco attori: Orlando Bloom, ovvero l’elfo Legolas del Il Signore degli anelli, non sembra avere ancora la statura da protagonista, mentre Marton Csokas e Jeremy Irons sono comprimari di buon livello ed Eva Green (The Dreamers di Bertolucci) è più bella che brava. Il migliore in campo è Edward Norton, che fa Baldovino: non mostra mai la sua faccia (il re, lebbroso, viveva con il volto coperto da una maschera) e in italiano è pure doppiato, ciò non di meno è una presenza indimenticabile.
Il corriere della sera - Tullio Kezich
Suggestivo, corrusco, a tratti violento come un’epopea di Kurosawa, l’imponente spettacolo si ingolfa nel pelago delle psicologie e delle tematiche e smarrisce un po’ il filo sulla durata (145 minuti, ma nel dvd saranno 220). (...)
La Stampa - Lietta Tornabuoni
Le preferenze e simpatie del regista vanno palesemente ai musulmani. Belle battaglie, tema interessante, accurate scenografie e costumi, bella Eva Green come regina Sybilla, film pesante.
35mm.it - Mattia Pasquini
E intanto Ridley continua a giocare con l'epica... Almeno stando agli ultimi film, che hanno visto alternarsi saghe e combattimenti antichi e moderni ("Il Gladiatore", qui fin troppo rievocato, e il 'a tratti fastidioso' "Black Hawk Down") a film più o meno riusciti ("Hannibal" e "Il genio della truffa"). Il livello qualitativo resta d'eccellenza, ma rimpiangiamo la verve mostrata nell'ultima prova presentata a Venezia... Chissà che non fosse merito della straordinaria coppia di attori?!
Castlerock.it - Luca Liguori
l'impegno produttivo non manca, così come non mancano tutte le caratteristiche necessarie per il realizzare un filmone epico al passo con i tempi: scenografie imponenti, uno straordinario uso di effetti speciali e comparse, costumi realistici e perfino una battaglia, o meglio un assedio, che vorrebbe far dimenticare quella de Il signore degli anelli - Il ritorno del re, ma che piuttosto finisce con il ricordarla anche troppo. Tecnicamente insomma il film non è certo da buttare, anzi, Scott è sempre straordinario nello gestire le risorse a disposizione e a dirigere scene di massa sempre più impressionanti; il problema è che mentre Il gladiatore, seppur con diversi limiti, riusciva ad avvincere e ad appassionare e soprattutto a nascondere il più possibile le notevoli incertezze narrative, lo stesso non avviene in questo Kingdom of Heaven.
Commenti negativi:
Il Foglio - Mariarosa Mancuso
Da qui non si ricava un solo indizio sul perché le crociate siano state combattute. I cristiani e i musulmani sembrano essersi incontrati per caso a Gerusalemme (...) L’unico brivido lo procurano la maschera e i veli del re lebbroso. Premio battutaccia alla sorella, quando gli dice: “Sei sempre stato bellissimo, in tutti i sensi”.
Badtaste.it
alcune scene sono il trionfo della rozzezza e della superficialità. Come avviene all’inizio, quando il protagonista si macchia del peccato che lo porterà a fuggire. O il primo suo incontro con il mondo arabo (che poi si rivelerà decisivo), ma che avviene in maniera improvvisa e poco credibile.
Per non parlare di quando colpisce con i pugni la testa di un nemico, nonostante quest’ultimo abbia un elmo.
Insomma, una pellicola brutta e non riuscita. Ma soprattutto inutile. Quasi più delle crociate stesse…
33 commenti
Aggiungi un commentoa prescindere dagli intenti di scott e dalla (necessaria?eventuale?) "non-storicità" (neologismo mostruoso...) del film, restano i giudizi sul film in quanto tale: orlando bloom è effettivamente un carciofo (stessa faccia e profondità zero,dall'inizio alla fine...ma manca del peso di clint eastwood o bruce willis, altri attori "accusati" di avare lo stesso stile interpretativo e che invece adoro...), la sceneggiatura scricchiola, alcune caratterizzazioni sbandano (a parte tutto il maniscalco-conte-guerriero è veramente leggerino...) e... totale mancanza di momenti realmente epici..sono l'unico se vuole vedere un assedio non guarda nè troy nè le crociata, ma la battaglia al fosso di helm?
Probabilmente no, ma continuo a sostenere che sono due film diversi e due situazioni diverse.
Secondo me non serve fare paragoni tra i due film. La Trilogia di Jackson, come del resto la Trilogia di Tolkien, costituiscono una pietra di paragone sia in campo letterario che cinematografico per un certo tipo di film e di letteratura, ma non mi sembra neanche il caso di tirarli fuori a ogni piè sospinto.
Un film, come un libro, lo ami o lo odi per centinaia di ragioni, spesso così personali e fuggenti da non poter essere rilevate, per quel non so che che ti coinvolge o meno.
Il Signore degli Anelli è una cosa, le Crociate un'altra.
verissimo, ma non si può non valutare sulla base del proprio senso critico, e ciò che si conosce contribuisce a renderci come siamo,no? è difficile guardare tutto con 'occhi vergini'
altrettanto verissimo ...però parlavo proprio di come è realizzato il film...non nel senso 'il signore degli anelli è il film + figo della storia', e mi dispiace di non poterci mettere neanche una k, che fa tanto giovane , ma proprio per le sensazioni che (non) riesce a trasmettere: non ha la statura del grande film, ma non riesce neanche a sorprendere da un punto di vista visivo-tecnico-di impatto...scegli tu...
hai ancora ragione su tutti i fronti, ma la questione è proprio che non ho avuto un brivido x tutto il film (tranne che per l'aria condizionata...), e un film d'avventura che non travolge mai mi sembra manchi di un ingrediente fondamentale
detto ciò, troy è infinatamente peggio...tanto per non fare confronti!
Ma qualcuno ha detto che è un film d'avventura? Io sono andato a vederlo con lo spirito del documentario romanzato, e in questo senso l'ho apprezzato.
mia umilissima opinione (per esempio ho qualche dubbio sul 'documentario romanzato' )...'avventura' non è una casella in cui ridurre l'intero film, ma una connotazione...in nessuna sequenza mi sembra che scott cerchi di fare un film da camera o una commedia brillante o un melodramma, quindi penso che i modelli siano i filmoni epici di impianto (pseudo)storico, ma ripeto...solo opinioni
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