Se lo avete amato al cinema, non potrete non volerlo nella vostra videoteca. Concetto semplice, ma esaustivo: La forma dell'acqua – The shape of water è senza ombra di dubbio uno dei migliori film del 2017-2018 e testimonia il genio creativo del regista di Hellboy e Il labirinto del fauno. Un film fortemente voluto, in cui Guillermo del Toro, con lucidità e determinazione, è riuscito a convogliare risorse, energie e creatività in un progetto largamente elogiato dalla critica e vincitore di numerosi premi, tra cui l'Oscar per miglior film e miglior regia ma, soprattutto, ha conquistato il premio più ambito: l'apprezzamento intimo
degli spettatori, con un capolavoro in grado di toccare cuori e forse anche le coscienze.
La forma dell'acqua
Dopo il poco convincente Crimson Peak finalmente arriva The Shape of water. Anche se in Italia esce molti, troppi mesi dopo rispetto al Festival del Cinema di Venezia e anche all'uscita in America, non perdetelo: se avete amato Hellboy, quel Guillermo del Toro è tornato.
LeggiIl giudizio già positivo sul film dedicato agli invisibili è amplificato dai contenuti extra del DVD, suddivisi nella sezione trailer e in quella del making of. Quest'ultima, dal titolo Una Favola, in Tempi Difficili, è sottotitolata in italiano e articolata in quattro parti (Love in an age of war, Summoning a eater God, Shape form and function, Aquatic melodies), che ripercorrono l’iter narrativo dell’opera.
La bellezza sta nei dettagli, si dice. Illustrando il concept, le intuizioni del regista, la ricerca stilistica e creativa, la realizzazione del set caratterizzato da una miriade di dettagli che restituiscono allo spettatore un punto di osservazione speciale, commentato da Guillermo del Toro, Doug Jones (la Creatura) e Sally Hawkins (Elisa Esposito), il produttore J. Miles Dale e molti del cast tecnico tra cui Dan Laustsen, direttore della fotografia e il compositore Alexandre Desplat, autore di una delle colonne sonore più ispirate degli ultimi anni che non smetterete più di ascoltare.
Non passa inosservato il percorso intrapreso con gli attori per lo studio dei rispettivi personaggi atto a trovare le fluide armonie, i perfetti equilibri. Il talento del cast e l’abilità di del Toro hanno fatto sì che la storia risulti credibile e, con evidente realismo, perfettii i personaggi, inclusa la Creatura.
Doug Jones, in effetti, sta a Guillermo del Toro come Johnny Depp a Tim Burton: grazie al loro affiatamento unico, è possibile notare la formidabile capacità di Jones di interpretare le creature nate dalla mente del regista messicano, donando ai personaggi un cuore e un'anima.
Ascoltando il racconto di del Toro si evince la sua capacità esigente di infondere fiducia al cast e ai collaboratori. Questo senso di fiducia è intuibile anche guardandolo muoversi sul set e, nell’approccio coi suggerimenti: senza perdere di vista l'obiettivo, racconta di come il confronto con le intuizioni del team abbia spesso portato a miglioramenti inattesi durante la realizzazione del film.
Ne esce un quadro molto intimo, che mostra la grandezza intellettuale e artistica di questo regista dall’estrema sensibilità, capace di raccontare storie senza tempo e toccando l'intimo dei personaggi e degli spettatori con uguale delicatezza.
Valutazione tecnica
Ottima qualità audio video
Extra
Una Favola, in Tempi Difficili (Love in an age of war - Summoning a eater God - Shape form and function - Aquatic melodies) - Galleria - Trailer Cinematografici
Aggiungi un commento
Fai login per commentare
Login DelosID