La storia di come nacque Frenkenstein o il moderno prometeo, capolavoro della letteratura di Mary Shelley, è nota, se non altro tra appassionati del fantastico: fu una sfida lanciata dal poeta romantico George Byron per ravvivare una serata noiosa, la sfida che avrebbe premiato chi avesse scritto la miglior storia “di fantasmi”. Frutto del gioco, oltre alla creatura della Shelley, Il vampiro di Polidori, must della letteratura dedicata ai non morti.
Il film di Haifaa Al-Mansour non tralascia l’attività letteraria della Shelley ma dedica ampio spazio alla vita della giovane Mary Wollstonecraft Godwin, figlia di una coppia di filosofi e inesorabilmente attratta da Percy Shelley e dal suo stile di vita ribelle e dissoluto. Il sentimento che lega i due è autentico e travagliato è il rapporto sarà difficile è interrotto a piu riprese per le vedute a volte inconciliabili della scrittrice e del poeta.
Rivoluzionaria ma non troppo, Mary si scontrerà con la difficoltà del pubblicare un’opera in quanto donna: solo l’intervento di Percy impedirà un’attribuzione erronea di Frankenstein, di cui inizialmente il poeta era creduto autore.
Il film racconta la vita di Mary Shelley restituendo un ritratto complessivamente coerente delle vicissitudini della scrittrice e della donna, dedicando la giusta attenzione al contesto in fin dei conti borghese in cui si trovò a vivere.
Gli aspetti più prettamente filmici, tuttavia, mancano del quid che avrebbe potuto rendere Mary Shelley un film realmente godibile. Il salto di qualità non viene fatto. Sarà per la prossima volta.
Aggiungi un commento
Fai login per commentare
Login DelosID