Da Frankenstein a La Forma dell'Acqua, la speculative fiction, e in particolare la fantascienza e la distopia, hanno dato rilievo al diverso, l'emarginato, il mostro, l'alieno, il mutante, l'androide.

Questo è stato il tema dell'incontro, dal titolo La Letteratura della Diversità, che si è tenuto il 6 Ottobre a Milano in occasione della convention Stranimondi 2018. Hanno partecipato Dario Tonani, noto autore di fantascienza che ha pubblicato recentemente Naila di Mondo9, Francesca Caldiani, autrice di Twizel, e Domenico Gallo, autore di numerosi saggi di settore.

Secondo Gallo, l'analisi delle diversità è una delle caratteristiche della fantascienza, che da sempre studia le diversità politiche, biologiche e antropologiche per trasporle nel futuro o in un presente alternativo. Il protagonista di queste storie è colui che si chiede chi sia, non gli basta la risposta che gli fornisce la società, e attraverso varie vicissitudini arriva a scoprirlo.

Gli alieni, ha affermato Tonani, sono i diversi per eccellenza e nella fantascienza vengono studiati, combattuti, e negli ultimi anni anche esaminati dal loro punto di vista. Come è accaduto nei film western, dove all'inizio si prediligeva il punto di vista dei cow-boys contro gli indiani "malvagi" e adesso si esplora la vicenda anche dal punto dei "vinti" lo stesso è successo nella fantascienza: basti pensare al film District 9, che mostra un possibile confronto tra una cultura aliena e quella umana. Ma anche i robot, le IA, la tecnologia sono altre diversità con cui l'essere umano deve confrontarsi.

Temo che perderò punti come scrittore di fantascienza, ha ammesso  l'autore, ma non ho mai inserito gli alieni nei miei romanzi. 

La fantascienza è il genere che per eccellenza ci insegna a confrontarci con le diversità e che potrebbe arricchire una sensibilità collettiva che negli ultimi anni sta venendo meno.

La Caldiani ha svelato che il primo romanzo sci-fi da lei letto è stato Il Gioco di Ender, di Orson Scott Card,e  ha puntualizzato come la fantascienza e la distopia mettano sempre l'essere umano al centro della diversità. Parlando del suo romanzo, Twizel, edito da La Corte Editore, abbia affrontato il tema della manipolazione dei ricordi: chiudete gli occhi e immaginate che tutto ciò che ricordate sia fasullo. Credo che sia un'esperienza devastante, ed è esattamente quello che succede alla gente di Twizel

Ecco le nostre recensioni della saga di Twizel:

Twizel

Twizel

Articolo di Irene Grazzini Lunedì, 8 gennaio 2018

Edito da La Corte Editore, il nuovo sci-fi young adult made in Italy firmato da Francesca Caldiani.

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Twizel - Reverso

Twizel - Reverso

Articolo di Simone Bonaccorso Lunedì, 17 settembre 2018

La recensione del secondo volume della saga Twizel, scritto da Francesca Caldiani ed edito da La Corte Editore.

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Gallo ha poi delucidato come la fantascienza italiana si stia sviluppando sui due filoni principali della transumanità e di quello che viene definito post-colonialismo, filone che parla, in modo più o meno esplicito, dello scontro fra Occidente e Terzo Mondo, come già ne Il Mondo della Foresta di Ursula K Le Guin. La sci-fi parla più dell'anno in cui è scritta che dell'anno in cui è ambiantata, cita. 

Alla domanda "qual è il genere di diversità che vi ispirerebbe di più in un romanzo", gli autori rispondono:

Sono attratto dalla sci-fi politica, dice Gallo, ma apprezzo storie con una componente di umanità e rapporti umani, che a volte rendono la sci-fi e la distopia più realistiche di di molta letteratura realistica.

Mi intriga la possibilità che un individuo possa dividere la propria coscienza in gusti, alla stregue di Altered Carbon, afferma Tonani. È il desiderio dell'uomo, di diventare immortale passando dall'uno al molteplice.

La Caldiani afferma di orientarsi più per la distopia, prevalentemente per ragazzi, che fa vedere il punto di vista della vittima. La diversità che amo è proprio questo cambiamento di rotta.