Joseph ha quattordici anni, è mezzo senegalese e mezzo nigeriano, non ha una casa né una famiglia e per vivere si arrangia con piccoli furti. Una situazione che nella realtà è comune a chissà quanti ragazzi che non hanno una voce né un’identità e che tutti incrociamo senza vederli, o guardandoli con occhi ostili. Silvana De Mari racconta la storia di uno di loro, di un ragazzo senza un futuro, con un passato sempre più lontano, che ha la fortuna di incontrare persone disposte a provare a cambiare le cose. Nella vita di Joseph entrano Leila, la sua famiglia e i suoi amici, già incontrati in Il gatto dagli occhi d’oro, a ricordarci che le storie proseguono anche quando finiscono i libri, e che tutte le vite possono cambiare.
La sinossi
Joseph è per metà senegalese e per metà nigeriano, tecnicamente un minore non accompagnato, un quattordicenne che sopravvive di piccoli furti. È arrivato in Italia nel 2011. Un veterinario di buon cuore, un gruppo di carabinieri e un’assistente sociale pieni di buona volontà si chinano con tenerezza su di lui giovane virgulto di piccola criminalità che si può ancora fermare. In realtà Joseph è l’unico sopravvissuto al massacro di Dogo Nahava, ha visto la sua famiglia sterminata, vive col cuore straziato dalla nostalgia e dal senso di colpa di essere sopravvissuto, vive rinchiuso in una solitudine granitica formata dai suoi ricordi e dai suoi incubi. La presenza di coetanei, il calcio, sembrano fare il miracolo di riportare Joseph verso la vita, lontano dai suoi fantasmi. Attraverso i film di Clint Eastwood il veterinario ricostruisce linee etiche infrante, e Joseph diventa un guerriero per la giustizia: denuncia e fa arrestare la banda di sfruttatori di bambini mendicanti che lo ha portato in Italia. Un cavillo burocratico però porta alla scarcerazione dei due più pericolosi. C’è quindi un’ultima scena drammatica. Joseph è disposto a sacrificare la sua vita per il loro arresto, decide di farsi uccidere, come il protagonista di Gran Torino. Ma il suo destino è un altro: restare vivo, un giovane guerriero che combatterà per la giustizia. È un libro sulla memoria e sul dolore, attraversato anche da un mistero: chi è il bimbo con la maglietta a righe che porta Joseph verso la salvezza?
L'autrice
Silvana De Mari, nata a Caserta il 28 maggio 1953, è un medico specializzato in chirurgia generale e psicoterapia. Ha lavorato in Italia e, come volontaria, in Etiopia.
Ha scoperto Il Signore degli Anelli quando si è laureata e lo portava con sé durante le guardie in ospedale per darsi forza. È stato allora che si è resa conto della capacità del poema epico e del fantasy di dare coraggio. Vent'anni più tardi ha deciso di far parte di questo mondo.
Per Salani ha pubblicato L’ultima stella a destra della luna (2000), La bestia e la bella (2003), L’ultimo Elfo (2004), vincitore dei premi Andersen e Premio Bancarellino e primo volume di una serie, tradotta in 21 lingue, che è proseguita con L'Ultimo Orco (2005) e Gli Ultimi incantesimi (2008).
Per Fanucci, sono usciti, appartenenti al suo mondo più famoso, Io mi chiamo Yorsh (2011), L'Ultima Profezia del Mondo degli Uomini (2010) e L'ultima Profezia del Mondo degli Uomini. L'epilogo, e Il gatto dagli occhi d'oro (2009, ripubblicato nel 2015 da Giunti).
Per Lindau ha pubblicato Il cavaliere, la strega, la morte e il diavolo (2009), La nuova dinastia (2017) e Sulle ali della libertà (2018), gli ultimi due sono rivisitazioni di romanzi scritti nell'ambito di un progetto narrativo organizzato da Conad che ha coinvolto numerose scuole italiane.
Per Effatà ha pubblicato Giuseppe, figlio di Giacobbe (2014), mentre per Giunti ha inaugurato nel 2015 la serie di Hania, composta da Il Regno delle Tigri Bianche (2015), Il Cavaliere di Luce (2015), La strega muta e Io sono Hania, annunciato per il 31 ottobre.
Per Ares ha pubblicato Arduin il rinnegato (2017), prequel di L'Ultimo elfo, e Io mi chiamo Joseph.
Per quanto riguarda la saggistica ha pubblicato Il drago come realtà (Salani, 2007), La realtà dell'orco (2012, Lindau) e i saggi brevi L'ultimo nemico che sarà sconfitto è la morte, dedicato alla saga di Harry Potter e contenuto in Il Fantastico nella Letteratura per ragazzi (Runa, 2016) e Le avventure di Bilbo Baggins, scassinatore, esperto cacciatore di tesori: l'oro e la menzogna nello Hobbit contenuto in Hobbitologia (Camelozampa, 2016).
Silvana De Mari, Io mi chiamo Joseph
Ares – Narratori – Pag. 158 – 16,00 €
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