Avete mai pensato a quanto lavoro ci sia dietro il trucco e gli effetti speciali usati per presentarci mostri, alieni, torture varie e altro al cinema, in teatro o in televisione?
Ho potuto gustare un assaggio di questo mondo il 22 e 23 settembre 2018 all'EffectUs Event presso il Lanificio 159 di Roma, durante un evento unico di questo tipo in Italia, dove si sono riuniti i professionisti del settore: da truccatori, scultori e studenti ad appassionati e fornitori di materiali.
La manifestazione è stata allestita su due piani. Al pian terreno c'erano due sale: la prima ospitava una mostra di opere varie e nella seconda si trovava la zona dedicata alle conferenze con palco, bar e terrazza.
Al secondo piano c'era la fiera con gli stand degli espositori, la sala trucco e gli spazi per le dimostrazioni.
Era possibile muoversi liberamente tra le varie aree, senza dover seguire un percorso predefinito.
Appena entrati la prima cosa che saltava agli occhi era una sfilza di cadaveri e corpi mutilati molto realistici, alcuni dei quali usati nella produzione cinematografica di The First King, in uscita nel 2019.
La mostra proseguiva con l'esposizione di svariate maschere, busti, calchi di diversi autori a tema horror, fantasy e fantascienza, insieme a sculture di mostri e alieni tra cui l'immancabile Alien e un Winnie The Pooh “rivisitato”. In questa zona mi ha colpito in particolar modo un quadro tridimensionale intitolato Sigmur di Andrea Eusebi, scultore che ha anche lavorato in Penny Dreadful, da cui usciva una bellissima testa completa di soffici capelli, occhi molto espressivi e perfino barba appena spuntata. Era talmente realistico che lo spettatore non sarebbe stato in grado di distinguere la pelle finta da quella di un essere reale.
Nel blocco successivo erano esposte alcune foto che mostravano come fosse possibile trasformare, attraverso un lungo procedimento di trucco, una persona qualsiasi nel sosia di un personaggio famoso, come ad esempio Angela Merkel, Rambo, David Bowie, i Blues Brothers, Scarface o la Regina Elisabetta etc, senza dimenticare la più che classica Mrs. Doubtfire. I risultati erano semplicemente sbalorditivi.Procedendo verso la sala adibita a bar, ho trovato il palco dove si teneva la conferenza di uno degli ospiti dell'evento: Gary Christensen, designer e professore di teatro e trucco, noto anche per aver lavorato con la rivista Makeup Artist. A seguire si è svolta la sfilata dei costumi con la successiva premiazione.
Degna di nota la terrazza contigua al bar, un piccolo angolo di paradiso prospiciente l'Aniene e la relativa riserva naturale, perfetto per interagire in relax con gli altri partecipanti: qui i modelli cercavano refrigerio sotto le pesanti maschere che indossavano.
Salendo al secondo piano sono arrivata nell'area fiera con gli stand degli artisti e dei fornitori di materiali e le zone per le dimostrazioni in tempo reale delle sedute di trucco. Qui erano esposte ulteriori opere della fantasia umana, tra cui una pulce gigante e delle pecore animatroniche, anch'esse usate per un film, il Racconto dei Racconti di Matteo Garrone del 2015.
In questa parte della mostra è stato facile imbattersi in aliene coloratissime e armate, streghe, demoni e bestie varie che si aggiravano nei loro splendidi costumi all'interno della fiera.
Ho notato in particolare un ragazzo con una stupenda testa di camaleonte. Si trattava di una maschera creata dall'ospite speciale Clinton Aiden Smith, artista poliedrico dai tanti talenti che ha collaborato tra l'altro in Resident Evil: The Final Chapter, Guardiani della Galassia e La torre nera. Data la giornata di clima praticamente estivo, non ho potuto fare a meno di chiedermi come facesse il modello a sopportare il caldo. Era truccato già da 8 ore e attendeva con pazienza il momento di tornare al suo consueto aspetto. In seguito si è avvicinato Smith, dandomi l'opportunità di osservare le manovre di rimozione delle protesi e delle varie parti della maschera, dotata perfino di un motorino per pilotare il movimento caratteristico degli occhi dell'enigmatico rettile.
La persona all'interno aveva la possibilità di vedere soltanto attraverso le aperture delle narici. La maschera era divisibile in più parti che l'artista ha riposto delicatamente in una valigia. Smith ha poi aggiunto che sarà ancora utilizzabile.
Nel frattempo era iniziata la dimostrazione da parte di Valentina Visintin dell'applicazione prostetica per la trasformazione di un uomo in Mrs. Doubtfire.
Dall'altra parte della sala ho intravisto un orco fabbro in agguato che brandiva il suo martello venendomi incontro. Si trovava vicino lo stand di Sergio Stivaletti, famoso per aver creato gli effetti speciali di numerosi film di Dario Argento ma anche di Avati, Tornatore, Salvatores, Castellitto, Bava, Soavi e tanti altri. Stivaletti organizza inoltre corsi a vari livelli per diffondere questa forma darte.
Presso lo stand della ditta Miroballi, fornitrice di utensili per realizzazioni artistiche, cera un cane con tanto di maglietta che sgusciava e si intrufolava tra la gente per procurarsi felice un bel po di coccole.
Allo stand di Ferba Srl, distributore italiano ufficiale per Smooth-On, fornitore di materiali vari per la produzione di opere dèarte e di effetti speciali, ho conosciuto un loquace ragazzo che mi ha spiegato il suo rivoluzionario metodo per dipingere le protesi. Si chiama Emanuele De Santi, fa lo scultore e mi ha mostrato alcune sue creazioni. Mi ha fatto notare come fossero dipinte dall'interno invece che dall'esterno come fanno di solito gli altri artisti, il che dona un effetto più naturale all'aspetto della pelle. Praticamente lavora a strati sovrapposti, partendo dall'interno della pelle stessa che rimane morbida al tatto, dipingendoci le vene e tutti gli altri particolari per poi passare man mano agli strati più interni, più o meno robusti o morbidi per dare al tutto la consistenza voluta.
Poco più in là un'altra maschera veniva smontata dalla testa di un modello: era possibile osservare da vicino la leggerezza e l'elasticità del materiale e la scomposizione in più sezioni. Ho chiesto se poteva essere riutilizzata ma mi hanno risposto che era usa e getta e al bisogno verrebbe ricreata con la stampante 3D. Mi hanno mostrato anche diverse sculture prodotte attraverso questa tecnologia.
Nel mentre era ormai visibile il risultato della dimostrazione di trucco per Mrs. Doubtfire: anche questo modello sembrava soffrire parecchio il caldo sotto gli strati di schiuma di lattice e la parrucca e, come se non bastasse, indossava il vestito a maniche lunghe e il golfino caratteristici del famoso personaggio.
Da lontano l'effetto era decisamente valido, ma guardandolo da vicino si notava che era una maschera perché mancava di naturalezza sui particolari come rughe, occhiaie e vene.Gli apparenti difetti erano dovuti al fatto che questo particolare make-up era un tributo all'originale del 1993, e quindi erano stati usati gli stessi materiali e le stesse tecniche. Inoltre, all'epoca Robin Williams si era truccato da solo.
Nella sala a pianterreno si svolgeva intanto la sfilata dei costumi per il concorso degli studenti. Ogni partecipante è salito sul palco con la sua creatura e ha spiegato il procedimento usato. Alla fine è seguita la premiazione, ultimo evento in programma per la giornata.
In conclusione, ho avuto l'impressione di un evento stimolante, attraente sia per gli addetti ai lavori sia per gli appassionati del genere, ma che di certo tutti i cinefili possano apprezzare.
Avrei però trovato più allettante un'interazione giocosa, sia con gli oggetti in mostra (quasi tutti con divieto di toccare, privando quindi il visitatore della possibilità di valutare la sensazione tattile), sia con gli artisti. Ma bisogna tener presente che le opere si possono deteriorare se toccate da molte persone.
Credo sarebbe stata gradita, ad esempio, la possibilità per alcuni volontari tra il pubblico di venire truccati alla stregua dei modelli, in modo da rendere veramente partecipi i visitatori e far vivere la sensazione dal di dentro, letteralmente, sulla propria pelle! Anche se la manifestazione, giunta alla quarta edizione, è stata organizzata per i professionisti del settore e per gli amatori, la proporzione dei partecipanti è rimasta a favore dei primi. La speranza per il futuro è di poter ripetere l'esperienza anche l'anno prossimo, con una maggiore interazione.
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