Cosa sono i generi letterari? Cosa rende un libro un fantasy e cosa un fantascientifico? A Lucca Comics & Games 2018, Irene Grazzini e Mirko Pelliccioni hanno tenuto un Educational dal titolo Dal Fantasy alla Fantascienza e viceversa con l'ambizioso obiettivo di scardinare la barriera che divide questi generi in modo netto e mettere in risalto l'ibridazione tra i due.
Irene Grazzini di giorno lavora come medico, di notte legge e scrive fantasy, storici e sci-fi, oltre a collaborare con FantasyMagazine. Tra i suoi romanzi troviamo Mutation (2013), I Signori dei Cavalli (2014), Colpo grosso (2015), Indomabile Desiderio (2016) e la saga de La Capoclan (2018). Inoltre, ha visto la propria saga distopica Y/A Dominant pubblicata da Fanucci (2017). Oltre ai libri, sue passioni sono la musica, i giochi di ruolo e il suo cavallo Emiltom.
Mirko Pelliccioni, invece, è tra i fondatori della Kaizoku Press e punto di riferimento del progetto che ha portato in Italia uno dei più noti giochi a tema supereroistico, Mutants & Masterminds, di Steve Kenson e Chris Pramas, edito negli Stati Uniti da Green Ronin.
L'incontro è cominciato, come ogni lezione che si rispetti, dalla teoria dei generi. Citando varie fonti, Irene ha sintetizzato cosa differenzia il fantasy e la fantascienza. Solitamente, possiamo ritrovare tre elementi su cui basare questo giudizio, ovvero la storia, i personaggi, e come affrontano le difficoltà, e l'ambientazione. Quest'ultima è ciò che che spesso fa la differenza tra i due generi presi in esame. Prima di addentrarsi nella pratica, però, è stato citato anche l'horror come genere fantastico, che si differenzia dagli altri due per la passività dei personaggi nei confronti degli avvenimenti: possono solo scappare, ma non affrontare ciò che li spaventa. Da qui, l'ibrido del Dark Fantasy che unisce le atmosfere horror all'attività dei personaggi nei confronti della storia. Ma già a questo punto ci viene da chiederci: se esiste un ibrido tra horror e fantasy, ne esiste uno tra fantasy e fantascienza?
Ecco che Irene entra, quindi, nel vivo della discussione chiedendo: la saga di Shannara è fantasy o fantascienza? A sostegno della tesi che il confine tra i due generi non è così netto come gli scaffali delle librerie ci portano a credere, i relatori hanno citato una saga apparentemente fantasy (esiste la magia, i protagonisti hanno i classici atteggiamenti da personaggi fantasy). Leggendo tutti i volumi della saga, tuttavia, si scopre che la storia è in realtà ambientata in un futuro distopico. In alcuni passi dei libri di Terry Brooks vengono persino descritti macinini rovesciati e città molto simili alla nostra New York. E ancora la domanda ritorna: è fantasy o fantascienza?
Altri esempi di storie che scavalcano la barriera tra i generi possono essere gli Alien. Il primo film, ha affermato Mirko, è un horror con ambientazione fantascientifica, mentre già il secondo è un fantascientifico con tematiche militari.
Passando, invece, al mondo dei fumetti, Pelliccioni ha spiegato che subiscono meno lo stereotipo dei generi e, anzi, vivono sul confine e lo fanno senza problemi. Superman è un dio in terra, ma il lettore è portato a identificarsi con il suo alterego umano e sviluppa una curiosità morbosa più verso la sua vita e i problemi "normali" che non verso il nemico della settimana che si sa già che verrà sconfitto. Lo stesso discorso può essere applicato a Spider-Man: i problemi adolescienziali di Peter Parker creano una sorta di voyerismo nel lettore e sono più le problematiche legate al conciliare la vita da studente a quella da supereroe che affascinano chi legge.
Parlando della costruzione dell'insieme di elementi, Irene ha usato la saga Dominant per spiegare come gli stessi personaggi e le stesse problematiche (razza dominante contro razza repressa) possano essere applicati tanto a un'ambientazione fantasy quanto a una di fantascienza. E, quindi, una volta deciso il luogo dove la storia si svolgerà serve solo una miccia per far esplodere il tutto. Agganciandosi a questo discorso, Mirko ha fatto notare come nei giochi di ruolo, invece, ci sia un livello di difficoltà in più: la soggettività dei personaggi che dovranno muoversi liberamente nell'ambientazione. Partendo sempre dalla saga di Irene, ha fatto notare come, nel caso di un gdr, si sarebbero dovuti aggiungere corporazioni e classi sociali, professioni diverse e, cosa più importante, il focus. Ovvero, qual è l'obiettivo principale dei personaggi? In ogni gdr ce n'è uno. Per esempio, in Dungeons & Dragons il focus è quello di salire di livello e diventare sempre più forte e completo nella propria professione. L'idea alla base, ha detto, è quella del sogno americano: non sono nessuno, entro nel Dungeon e ne esco ricco.
Tornando al mondo editoriale, si è poi discusso di come il fantasy stia cambiando. Ovviamente, i relatori hanno fatto notare come il tempo storico in cui si scrive sia importante. I libri riflettono la società e il fantasy non è da meno. Di conseguenza, al fantasy classico tolkeniano, si sta passando a un ibrido, un fantasy moderno che attinge anche a tematiche riconosciute come attinenti alla fantascienza, come il tema della diversità e dell'incontro con il diverso. Anche il romance sta contaminando i generi. I romanzi di Licia Troisi, per esempio, hanno un'impostazione più orientata alle problematiche adolescienziali in un'ambientazione fantasy che non al fantastico classico.
Tuttavia, durante tutto l'incontro, sono emerse saghe che si posizionano sul limite dei due generi, fantasy e fantascienza, e questo ha avvalorato la tesi iniziale che le differenze sono più che altro una convenzione da scaffale per le librerie e gli editori.
Che sia un fantasy classico, moderno, dark o meno, a noi piace leggere belle storie e questo non cambierà a differenza della posizione dei libri negli scaffali delle librerie. Gli incontri a Lucca Comics & Games continuano e non dimenticate di tenere sempre sott'occhio FantasyMagazine per tutti gli aggiornamenti dalla manifestazione. Di seguito, inoltre, trovate la nostra gallery dedicata.
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