Il giovane Robin di Loxley (Taron Egerton) è giovane, bello, ricco e innamorato della bella Marian (Eve Hewson). I due vivono felici e contenti nel castello di lui, finché non arriva la chiamata alle armi per Robin. Come nobile non può esimersi dal partecipare alle Crociate.
Al suo ritorno troverà la popolazione della contea di Notthingam oppressa dalla tasse imposte dallo Sceriffo (Ben Mendelsohn) per fare fronte alle spese di guerra, senza che nessuno si opponga nell’osservare come invece la nobiltà e il clero siano sempre più ricchi e prosperi. Marian, da par suo, convinta da false notizie della morte di Robin, si è sposata con l’astro nascente della politica locale Will Scarlet (Jamie Dornan).
Spinto anche dall’ex nemico Yahya (Jamie Foxx), un nobile arabo che verrà ribattezzato John, che diventa suo maestro d’arme e mentore, Robin diventerà un giustiziere mascherato di notte, impersonando il ruolo del nobile debosciato di giorno. Suo obiettivo rovesciare la tirannia e restituire ai poveri quello che i ricchi gli hanno tolto.
Robin Hood – L'origine della leggenda, diretto da Otto Bathurst, è quello che si definisce un pastiche.
Basato sul mitico eroe della cultura popolare inglese, adattato centinaia di volte in ogni forma mediatice possibile, il film vuole essere una sorta di prequel, o di narrazione delle origini del personaggio.
L’ambientazione è vaga e ambigua, anzi diventa decisamente una distopia atemporale, e persino ucronica, piena di suggestioni visive di ogni epoca storica, pertanto lo spettatore non si deve stupire di qualsiasi anacronismo possa trovare sulla sua strada. Combattimenti di archi usati come se fossero fucili, cappotti di pelle e stivali con suole di gomma, architetture rinascimentali e abiti barocchi, e così via. La scelta è voluta, pertanto sia chiaro che il mondo del film è un mondo secondario a tutti gli effetti.
L’altra evidente componente del film è la trasformazione di Robin Hood in un supereroe. Anzi il riferimento chiaro è a Batman (più che a Green Arrow), con una Sherwood del tutto assimilabile a Gotham, e il con il tema della doppia identità in primo piano per gran parte del film.
La storia diventa quasi un pretesto per sequenze d’azione spettacolari e ben fatte, piene di fantasia sfrenata fino all’eccesso. Robin salta da un tetto all’altro lanciando frecce come Green Arrow o Occhio di Falco, sfidando le guardie e l’autorità costituita, sbeffeggiandoli persino con un audace parkour a cavallo.
Se la miscela funzionasse a dovere, tutto questo potrebbe essere divertente. Ma lo diventa solo spegnendo completamente i neuroni, in un esercizio che va ben oltre la sospensione dell’incredulità.
La mancanza di credibilità dell’operazione è data essenzialmente dalla mancanza di un tono uniforme al film, che inizia serio, anzi serioso, alternando poi momenti che vogliono essere ironici e ridanciani ad altri momenti seriosi che però diventano comici in modo del tutto involontario.
Nulla può alla fine il discreto impegno degli interpreti di Robin e Marian, giovani mandati allo sbaraglio. Spicca Ben Mendelsohn che affronta con serietà l’impegno, con almeno un paio di scene che svelano le motivazioni del cattivo che sembrano quasi prese da un altro film. Un po’ come se René Ferretti in Boris non avesse dato a Orlando Serpentieri il consiglio di recitare "a cazzo di cane” , per non fare sfigurare gli attori mediocri di Occhi del Cuore.
In conclusione, Robin Hood – L'origine della leggenda, visto come l’incontro tra il modello di riferimento e il linguaggio dei suoi pronipoti non convince, può risultare godibile solo se si ride del film e non con il film.
2 commenti
Aggiungi un commentoPeccato, un occasione davvero sprecata questo Robin Hood - L'Origine della Leggenda, lo attendevo da molto tempo e dopo il trailer in stile Guy Ritchie pensavo di trovarmi di fronte ad un prodotto ricco di azione, adrenalina e intrattenimento allo stato puro. Il film invece risulta una squilibrata miscela di vecchio e nuovo che vanno a creare un mondo anacronistico che vorrebbe fare il verso al recente King Arthur - Il Potere della Spada, risultandone una copia sbiadita e poco ispirata. Mi aspettavo molto di più dal punto di vista estetico, l'inizio che simula i war-movie ambientati in Afghanistan è davvero impressionante e riuscito, le sequenze successive perdono però di spessore e convinzione, risultando del tutto anonime, tranne qualche discreta sequenza action. Bathrust non ha lo stesso coraggio di Ritchie, e tutto il potenziale nel calderone infine risulta insipido. Sul versante delle interpretazioni ci si può accontentare, non ci troviamo di fronte ad eccellenze ma tutti a partire da Egerton fanno del loro meglio per risultare credibili nonostante lo smarrimento dovuto ad una sceneggiatura poco credibile, e ad una mano registica che rimane troppo spesso nell'ombra, a distinguersi dal gruppo di attori è certamente Ben Mendhelson nei panni di un perfido e carismatico sceriffo di Nottingham. La "Leggenda" incontra lo stile action tipico dei Blockbuster Hollywoodiani e dei cinecomics, tra sequenze che si rifanno specificamente a"La Maschera di Zorro", "Batman" e la serie TV "Arrow", quest'ultima serie tra l'altro sfoggia coreografie di combattimento molto più spettacolari e mozzafiato. Anche sul versante degli effetti speciali, le location e le scenografie il film mostra un potenziale inespresso e per finire (nonostante sia comunque piacevole) la musica risulta un po' troppo ripetitiva.
Il film da produzione ambiziosa si trasforma in un prodotto incerto, senza ambizione o pretese, senza un suo tratto distintivo o un motivo d'essere, piacevole per spegnere il cervello in una serata da passare con amici, birra e pizza, se volete un Robin Hood più serio il mio consiglio è di riscoprire il cult del '91 diretto da Kevin Reynolds, il più recente e sottovalutato film datato 2010 diretto da Scott, se poi volete una versione dissacrante e parodistica guardate il film del '93 diretto da Mel Brooks.
l'ho visto e dopo stavo pensando di lavarmi gli occhi con un po' di sapone per pulirmi
mai visto un film cosi pessimo almeno i vari sharknado hanno il giusto livello di trash che fa ridere qui siamo di fronte ad un film pessimo che pensa che essere un bel film
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