Aoyama frequesta la quarta elementare ma ha le idee molto chiare. Da grande sarà uno studioso di fama e successo, e molte donne vorranno sposarlo ma lui sa già chi vuole al suo fianco; una ragazza formosa e bellissima che chiama “sorellona”, ovvero l’assistente del suo dentista. Aoyama prende continuamente appunti su di lei ma anche sul mondo che lo circonda, e quando in città compaiono dal nulla dei pinguini, insieme al suo amico Uchida si mette ad investigare sul bizzarro fenomeno. Mentre indaga sulla “Penguin Highway”, la via che secondo il bambino farebbe da tramite per l’arrivo dei pinguini, vede la sorellona lanciare in aria una lattina che si trasforma proprio nell’animale. Lei allora per nulla turbata lo invita a risolvere il mistero che c’è dietro alla sua abilità. Aoyama, grazie alla sua compagna di classe Hamamoto scopre un altro fenomeno incredibile che si trova nel bosco poco fuori città: una sfera fatta d’acqua che galleggia nel vuoto. Che la sorellona e questo strano mare siano in qualche modo collegati?
La Nexo Digital insieme a Dynit porta sugli schermi italiani la settima Stagione degli Anime al Cinema, un progetto per far conoscere alcuni degli anime che hanno avuto molto successo in Giappone nella stagione passata. Si tratta di uscite di pochi giorni, il precedente titolo Mirai è rimasto in cartellone tre mentre Penguin Highway appena due il 20-21 Novembre (il prossimo Voglio mangiare il tuo pancreas è previsto per il 21-22-23 Gennaio 2019), pensate per gli appassionati dell’animazione del sol levate.
Penguin Highway è diretto da Hiroyasu Ishida qui al suo primo lungometraggio è prodotto dalla Studio Colorido e tratto dall'omonimo romanzo di Tomihiko Morimi vincitore nel 2010 del Nihon SF Taisho Award. Ai meno appassionati di animazione giapponese la storia potrebbe apparire alla prima impressione un racconto sconclusionato, e chi crede di seguire un film per bambini sarà deluso cercando una metafora pedagogica impossibile da trovare. Penguin Highway non è niente di tutto questo e se da un punto di vista tecnico chiunque è in grado di ammirare la delicatezza dei tratti e colori dell’animazione tradizionale che si integra perfettamente con l’uso della computer graphic, altrettanto non si può dire della storia. Solo lasciandosi andare a un racconto i cui binari sono imprevedibili e il “dove andrà a parare” tutt’altro scontato, ci si riesce a divertire e ad apprezzare questo tipo di racconto, davvero affascinante.
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