È con non poco timore che attendo il momento in cui incontrerò Francesco Pannofino, attore e doppiatore di personaggi straordinari come George Clooney, nonché interprete, per Audible Italia, di tutti i libri della serie di Harry Potter. Forte del mio taccuino di Harry Potter, talismano contro la paura, mi incammino nel mio personale viaggio dell’eroe, addentrandomi nel mondo straordinario della stanza delle interviste, fino a sedermi vicino al proprietario della voce che, fin da bambina, associo alla televisione e al cinema.
Per mia figlia lei è la voce di Harry Potter: lei è già un’icona di per sé, ma lo sarà ancora di più con una generazione che conoscerà i classici anche attraverso media diversi. Come si sente a essere una sorta di eroe/cantore per i bambini che conosceranno un classico della letteratura grazie alla sua interpretazione?
Sono felice di questo, anche perché è importante divulgare la cultura e riuscire a far appassionare soprattutto i giovanissimi, i bambini, alla lettura, o anche, grazie a Audible, ad ascoltare le storie. La fantasia si scatena anche leggendo il libro, ma ascoltarlo secondo me la stuzzica di più, perché ascoltando immaginiamo i personaggi, le facce, i modi di essere, i sentimenti: l’audiolibro è un buon modo di comunicazione.
Animali Fantastici e Harry Potter sono entrambi testi di fiction, ma mentre HP è una narrazione, Animali Fantastici ha un’impostazione diversa. Come cambia la lettura tra un libro di fiction e un libro che imita la non-fiction?
La serie di Harry Potter è una grande storia: c’è pathos, pericolo, gioia, bontà, c’è tutto. Animali fantastici è un elenco di animali, frutto di fantasia, però verosimili: ognuno ha un legame con la cultura reale, con la geografia, per esempio. Prendiamo i draghi: sono diversi, ogni drago ha le caratteristiche per stare in un continente, per adattarsi all’ambiente. È una storia che contiene tante lezioni a cui si può attingere. Se il pubblico, che è fatto da giovanissimi, assorbe questa cosa, vuol dire che abbiamo fatto centro.
C’è anche umorismo, perché parla seriamente di questi animali (come esempio, legge la pagina sul Mooncalf). Queste pagine lette ad alta voce, in modo serio, fanno ancora più ridere. Ma è stato bellissimo, perché nel leggere tutte queste cose mi veniva da ridere, alcune volte anche mentre le recitavo. E a questo punto dovevo rifarle, perché non si può consegnare il libro con una risata dentro.
Harry Potter è un testo di crescita. Nei sette anni della storia, i personaggi cambiano in maniera sensibile. Come cambia il modo di leggerli e di interpretarli? Ha sentito la necessità di adattarsi al cambiamento?
Io ho letto la versione integrale dei romanzi: potrei dire che il cambiamento è stato istintivo. Andando avanti, cambia anche il modo di raccontare: i ragazzi crescono, i professori invecchiano. Il testo ti porta ad adattarti alla situazione, perché è scritto molto bene e questo lo rende più facile dal punto di vista interpretativo. Facile in realtà non è niente, ma in questo caso se c’è un buon autore alle spalle l’interprete è sicuramente agevolato.
L’immaginario visivo in Harry Potter ha una straordinaria importanza. In che modo la lettura può avere uno spazio in un mondo così dominato dalla vista?
Tutti gli aiuti visivi attraverso cui si può rivivere la storia aiutano a immergersi in essa. Ormai, comunque, essendo usciti i film, l’ascoltatore si può immaginare un personaggio quando parla, perché l’ha già visto. Anche la fruizione quindi è agevolata. Però sentire il libro e immaginarselo mentre lo si ascolta è quello che dovrebbe succedere e che in realtà succede. L’ascoltatore, mentre sente l’audiolibro con le sue cuffiette, spazia chissà dove con la fantasia: si può costruire veramente un suo film, un suo libro, attraverso una voce che lo racconta.
Lei ha fatto la doppia esperienza di doppiatore di un personaggio, Hagrid, di attore, e quindi interprete, di tutta la saga. Lavorare sull’intero testo ha cambiato la sua percezione del lavoro della Rowling?
L’ho approfondito: in precedenza avevo doppiato Hagrid, avevo visto i film e letto uno dei libri, anche se poi non ero andato avanti. E devo dire che l’ho approfondito molto e ne ho capito lo spessore narrativo: non è la favoletta del maghetto. Sì, è anche quello, la parte che ti permette di volare con la fantasia. Ma Harry Potter racconta anche la condizione umana, i rapporti tra le persone, i caratteri, le virtù, le schifezze, tutto.
Le opere nel mondo contemporaneo possono essere presentate attraverso diversi media. Se rimaniamo dell’idea che l’audiolibro non sostituirà il libro scritto, in che modo può inserirsi nel nostro mondo un audiolibro?
Spero che possa inserirsi: la presenza dell’audiolibro non impone che si smette di leggere, di andare al cinema o di guardare la televisione. C’è spazio, nella nostra cultura, per convivere tutti serenamente. Credo che l’audiolibro possa inserirsi benissimo tra i mezzi di comunicazione anche perché ha un fascino tutto particolare, che non ha nessuno degli altri mezzi e va a completare un’offerta che ci dà l’intrattenimento.
Un’ultima domanda: Animali Fantastici è un inno alla diversità, è un’esaltazione degli animali diversi, della bellezza e della ricchezza che c’è in ciascuno. Anche Harry Potter incita a rispettare il diverso. Un libro come questo può avere un’utilità nel mondo di oggi?
Ce l’ha eccome: secondo me potrebbe aiutare a far ragionare in modo sano. Il messaggio di Harry Potter è un messaggio sano, che non contamina il lettore, o l’ascoltatore, in modo negativo ma in modo positivo. È stata grande la Rowling a scrivere questa storia: io credo che i giovani farebbero bene a leggere o ad ascoltare Harry Potter, perché si tratta di una lezioni di vita che piano piano ci entra nel cervello, in positivo.
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