A spasso con Willy è il primo lungometraggio diretto da Eric Tosti, che ne è anche sceneggiatore insieme a David Alaux e Jean-François Tosti. Prodotto dalla francese TAT Productions è distribuito in Italia da Notorious Pictures.
La storia è molto semplice. Il piccolo Willy e la sua famiglia sono di ritorno da una missione nello spazio. Per colpa di un campo di asteroidi, il bambino viene separato dai genitori e, dentro un'apposita capsula di salvataggio, sparato nella direzione opposta a quella di suo padre e sua madre. Atterrato su un pianeta ancora inesplorato, dovrà aspettare i soccorsi senza sapere quando potranno arrivare. A tenergli compagnia e a proteggerlo c'è solo Buck, il robot per la sopravvivenza il cui compito è assicurarsi che non accada nulla al ragazzo.
A spasso con Willy è un film d'animazione molto semplice ed efficace. La storia è molto lineare e senza colpi di scena, adatta ai bambini a cui è rivolta. Niente morti, niente menomazioni, giusto qualche escoriazione nonostante le rocambolesche avventure dei protagonisti.
Allo stesso modo, anche i dialoghi sono molto semplici, ma non scadono nella banalità. I personaggi dicono e fanno esattamente quello che ci si aspetta da loro, senza risultare finti.
Willy è un bambino molto vivace e avventuroso. Vissuto con i genitori esploratori, il suo sogno è quello di viaggiare e scoprire nuovi reperti da fotografare, proprio come fanno sua madre e suo padre. Quando si trova sperduto su di un pianeta sconosciuto il suo primo pensiero è quello di dover fotografare e archiviare tutto quello che vede, per poterlo riferire quando verranno a recuperarlo con una navicella di soccorso.
Buck, invece, è un robot che può solo imitare e cercare di comprendere le emozioni umane dai segnali del corpo: se gli angoli della bocca sono abbassati vuol dire che Willy è triste; se sono alzati è felice, e così via. Riesce tranquillamente a collegare i fattori che causano un'emozione alla stessa. Ma come tutti i robot non riesce ad andare oltre alle informazioni che già possiede. Questo lo porta a mal interpretare gli atteggiamenti umani, che solo col tempo riuscirà a capire meglio.
I due dovranno imparare a convivere per poter collaborare al meglio durante il periodo trascorso sul pianeta. Buck è molto protettivo con il bambino, al punto da allontanare tutto ciò che potrebbe essere pericoloso. Di contro, Willy vuole esplorare e si avvicina a tutto ciò che trova per poterlo fotografare.
Alla fine, però, A spasso con Willy è una storia di amicizia e comprensione e i due riusciranno ad avvicinarsi, portando Buck a sviluppare una sorta di empatia con il bambino.
Per quanto riguarda il comparto visivo, possiamo ammirare lo splendido lavoro fatto nel connubio tra scienza e fantasia. Molto belli gli omaggi a Star Wars e ai classici della fantascienza. Alcune ambientazioni richiamano il pianeta di Avatar, mentre le situazioni comiche si ispirano a celebri film come I Goonies o Ritorno al Futuro.
Il risultato è un piacevole film di un'ora e mezza adatto a tutta la famiglia.
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