Stando sempre a Game of Thrones Wiki, l'Esercito dei Morti, come da qui in poi indicheremo l'armata che si oppone ai viventi, consta di circa 100.000 non-morti, cadaveri – nella quasi totalità umani a eccezione di tre giganti – riportati in vita dai poteri negromantici degli Estranei, e di una dozzina di questi ultimi, dei quali il già non elevato peso numerico non inciderà direttamente sullo svolgimento della battaglia poiché essi ne rimarranno distanti per quasi tutta la sua durata. Ciò che invece influirà in modo determinante sono le incontrastabili peculiarità degli invasori: l'assoluta mancanza del bisogno di nutrimento e riposo; i poteri sovrannaturali degli Estranei e particolarmente del primo tra loro, il Re della Notte (Vladimir Furdik), in grado di resuscitare e controllare ogni essere privo di vita – soprattutto i caduti dell'esercito avversario – e di evocare tempeste di ghiaccio. Gli Estranei sono inoltre immuni da qualsiasi arma eccetto da quelle realizzate in ossidiana (o "vetro di drago") e nell'assai raro acciaio di Valyria mentre ciò che annienta un non-morto è la sua distruzione fisica, principalmente attraverso il fuoco anche se, al contrario di quanto avviene nella saga letteraria[11], una creatura riportata in vita dagli Estranei può essere anch'essa danneggiata dal "fuoco congelato"[12]. Cavalcatura del Re della Notte è Viserion, uno dei tre draghi di Daenerys Targaryen prima di essere da quello ucciso e riportato in vita sotto il proprio comando[13].
Con le dovute cautele del caso, dato che quasi tutti numeri fin qui riportati non sono ufficiali, sembra che l'Alleanza dei Viventi non sia affatto in inferiorità numerica rispetto all'Esercito dei Morti ma che, al contrario, lo sopravanzi di almeno due decine di migliaia di unità. Se confermato, tutto questo sarebbe in totale contraddizione con quanto gli sceneggiatori lasciano intendere dalle considerazioni dei personaggi, dal colpo d'occhio offerto dalla mappa tattica durante il Consiglio di Guerra[14] e, non ultimo, dalle immagini stesse della battaglia, che rendono invece evidente una schiacciante supremazia numerica degli invasori. È però da tenere ben in considerazione che i poteri degli Estranei rendono nulle le perdite dell'Esercito dei Morti e, anzi, incrementabile la sua consistenza (plausibilmente è questo a cui alludono i comandanti dell'Alleanza dei Viventi) anche se ciò, durante lo svolgimento della battaglia, si verificherà solo una volta.
Per le abilità sovrannaturali degli avversari, delle quali sono a piena a conoscenza, i difensori devono necessariamente adottare una tattica tesa a mantenere al minimo le proprie perdite o rischiare di accrescere i ranghi nemici. Allo stesso tempo, considerando che una situazione di assedio sarebbe per loro svantaggiosa (si trovano di fronte un'armata inesauribile, instancabile, oltre che dotata di un drago capace di superare facilmente le difese verticali offerte dalle mura) cercare di colpire quello che, secondo la moderna dottrina strategica mutuata dalla teoria clausewitziana, si può definire "il centro di gravità", cioè «quella caratteristica, funzionalità o fonte di potere da cui una forza militare trae la propria libertà d'azione, forza fisica o volontà di combattere»[15]: nel caso della battaglia in esame si tratta del Re della Notte, il cui potere – da solo – sostiene letteralmente l'intero Esercito dei Morti e dunque la sua intera capacità offensiva.
Obiettivo finale di quest'ultimo – oltre allo sterminio di ogni forma di vita nei Sette Regni - è Bran Stark (Isaac Hempstead-Wright), il Corvo con Tre Occhi, depositario della memoria dei viventi il cui annientamento è lo scopo dell'esistenza stessa della sua nemesi, il Re della Notte[16]. Anche di questo è al corrente l'intero Consiglio di Guerra di Grande Inverno che decide, trovandosi in svantaggio di forze sul campo di battaglia e prevedendo che il supremo comandante nemico rimarrà nelle retrovie finché ogni difesa sarà crollata, di attirare quest'ultimo in una trappola nel Parco degli Dèi della fortezza, usando come esca il giovane Stark – che verrà protetto dagli Uomini di Ferro comandati da Theon Greyjoy (Alfie Allen) – per poter neutralizzare in un solo, disperato colpo l'intero Esercito dei Morti[17]: Jon e Daenerys saranno dunque pronti a scagliare i loro draghi contro il Re della Notte non appena si muoverà contro Bran, anche se nessuno dei Viventi è certo che quest'ultimo sia vulnerabile al fuoco generato dal soffio delle creature alate.
3 commenti
Aggiungi un commentoComplimenti per l'articolo molto esaustivo ed interessante. A mente fredda sicuramente tante cose sono assurde e alcune strategie assolutamente suicide quanto idiote, tuttavia l'effetto dei primi 25/30 minuti della battaglia è qualcosa che a me ha provocato un misto di ansia, terrore e pessimismo che mai avevo provato prima per un prodotto televisivo.
P.S. In effetti la carica Dotraki è stupida ma visivamente è stata un'idea geniale. Chepoi 100.000 cavalieri mi sembra una cifra spropositata, sopratutto in proporzione del loro totale annientamento in pochi secondi.
Grazie, davvero.
Infatti è proprio quello che ho cercato di spiegare nelle conclusioni: l'effetto drammatico è ampiamente riuscito, complice a mio avviso anche una regia e un comparto tecnico di livello sublime e una sceneggiatura che punta completamente a quello.
Infatti è un numero assolutamente eccessivo ma coerente con quanto viene detto da ser Jorah Mormont e Daario Naharis nel quarto episodio della sesta stagione, quando entrambi si infiltrano a Vaes Dothrak per tentare di soccorrere Daenerys prigioniera. A mio avviso, sia su questi numeri che su altri, gli sceneggiatori sono stati volutamente vaghi per avere più libertà narrativa.
Tra l'altro qualche utente si è divertito a schiarire alcune scene, tra queste quella del primo assalto è sicuramente quella che rende di più e anche se meno tenebrosa mantiene la stessa carica orrorifica.
Sul numero si tratta ovviamente di considerazioni un pò da nerd... ma mi lòascia perplesso proprio il fatto che i dotraki e i non morti siano in pari numero, per quanto visto sembrerebbe che invece la proporzione sia almeno 20/30 a 1.
Non mi potrei altrimenti capacitare della totale e immediata disfatta...
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