La vita di Hughie (Jack Quaid), timido impiegato di un negozio di elettronica, viene sconvolta quando la sua ragazza Robin (Jess Salgueiro) viene travolta da un supereroe, il velocista A-Train (Jessie T. Usher).
A-Train è parte di un supergruppo, i Sette, punta di diamante della multinazionale Vought, holding che della lotta al crimine ha fatto un business, con ramificazioni nel cinema e nel merchandise di ogni sorta.
Ma Hughie vorrebbe giustizia, capire cosa sia veramente successo. È disposto anche ad accettare la versione di A-Train, per la quale Robin è la vittima collaterale di un inseguimento di un malfattore, a patto che il supereroe dimostri almeno di essere dispiaciuto, invece di ostentare indifferenza e sbruffoneria.
A proporgli un modo di ottenere giustizia arriva un agente dell'FBI, Butcher (Karl Urban), che gli chiede una collaborazione attiva nel raccogliere le prove delle malefatte dei Sette, occultate con manovre di ogni tipo orchestrate da Madelyn Stillwell (Elizabeth Shue), a capo della Vought.
Nel frattempo la giovane Starlight (Erin Moriarty), vince le audizioni per sostituire un componente ritiratosi dei Sette, ed entra quindi nel supergruppo, accolta "calorosamente" dal supereroe acquatico The Deep (Chace Crawford) e comincia capire che forse non è tutto oro quello che luccica.
Ma quali misteri celano dietro la loro facciata tutti gli altri componenti del gruppo, dal leader Homelander (Antony Starr), il "Superman" del gruppo, a Queen Maeve (Dominique McElligott), versione violenta di Wonder Woman, l'insidioso uomo invisibile Translucent (Alex Hassell) e il silenzioso Black Noir (Nathan Mitchell)?
Quali sono i segreti della Vought, come il misterioso Composto V?
I primi due episodi di The Boys, adattamento di Eric Kripke (Supernatural) del fumetto di Garth Ennis e Darick Robertson, colpiscono dritti sul viso sin dalle prime inquadrature.
Già la prima scena lascia capire quanto poco interessati siano i supereroi ai danni collaterali, rispetto al "fare spettacolo", rendere un intervento a seguito di una rapina la scena di un ipotetico film. Solo che nel mezzo ci sono persone che non hanno le stesse probabilità di sopravvivenza di chi ha superpoteri.
Quello che accade a Hughie non sembra quindi affatto un evento casuale, il classico fulmine che cade sulla testa, bensì appare immediatamente come effetto della noncuranza di questi uomini che si sentono dei in Terra.
Nei primi due episodi, The Name of The Game e Cherry, vengono presentati quindi i personaggi e il loro mondo, nonché i temi principali della serie.
Faremo quindi conoscenza non solo dello sgangherato gruppo di umani che si oppone ai superumani, ma assisteremo ai loro primi tentativi di capire di superare l’evidente limitazione di non disporre dei loro stessi poteri. Situazione che li pone in grande pericolo e fonte di tensione narrativa.
Sull’altro fronte scopriremo che ai superumani, per gestire e conservare il potere, non bastino i superpoteri ma siano necessari metodi molto “umani” come il ricatto, la corruzione e l’intimidazione.
Come si svolgerà la lotta tra gli umani desiderosi di rivalsa contro i superumani più stronzi e privi di scrupoli che si possano immaginare?
La serie si presenta esplicita nel linguaggio e nella rappresentazione della violenza. Se sin dall’inizio nulla è lasciato all’immaginazione, così accade per tutti e due gli episodi, fino al finale del secondo, promettente di sviluppi con conseguenze a catena.
L’esordio è convincente.
Aggiungi un commento
Fai login per commentare
Login DelosID