Nonostante la sua lunga e ricca storia, la casa di produzione cinematografica Colorado Film è oggi perlopiù nota per i film con Frank Matano, Paolo Ruffini e Fabio De Luigi. Sorprende quindi non poco lo scoprire che l’azienda fondata da Diego Abatantuono abbia finanziato un horror psicologico scritto e diretto da un debuttante, Roberto De Feo. La scommessa si è rivelata vincente e ha generato una pellicola che si immette nella scia di titoli quali The Others o A Quiet Place – Un posto tranquillo.

Isla De Encanta – Trama

Samuel (Justin Korovkin) è un giovane paraplegico che ha vissuto la sua intera esistenza sotto il vigile controllo dalla madre Elena (Francesca Cavallin). Il suo mondo castigato è confinato all’interno delle mura di Villa dei Laghi, le sue interazioni sociali sono limitate a quelle intrattenute con i pochi servitori del maniero, le sue giornate sono scandite da un meticoloso “programma” educativo e da visite mediche.

La routine consolidata negli anni si infrange con l’avvento in villa di Denise (Ginevra Francesconi), un’adolescente orfana che viene accolta dalla matrona come domestica in prova. La novità rivoluziona la vita di Samuel, rendendogli accessibile un bagaglio di esperienze inedite del tutto aliene al rigido regime scolastico impostogli dalla madre. Si fanno strada in lui una serie di nozioni e pensieri ben lontani da quanto prospettato dalla sua formazione e il velo di bugie con cui viene tenuto a bada inizia a dissiparsi. Elena, avvertendo che il suo dominio sul figlio si sta indebolendo, viene avvolta in una spirale di gelosia che la porta a un folle punto di non ritorno.

Bone Machine – Tecnica

Il primo incontro con The Nest non è dei migliori: l’antefatto è raffazzonato e le riprese esterne della villa non brillano per qualità. Bastano però pochi minuti e la regia si stabilizza su uno standard più che rispettabile, favorendo inquadrature intime e statiche, cupe e invadenti. La fotografia, in mano a Emanuele Pasquet, offre molte soluzioni intriganti e competenti che attingono agli archetipi virtuosi del cinema horror nella sua interezza, “basso” o autoriale che sia.

Lo studio meticoloso delle inquadrature e dei movimenti di camera incappa occasionalmente in rare défaillance, minuscoli singhiozzi tutto sommato poco invadenti e del tutto perdonabili, considerando la relativa inesperienza del regista. Menzione d’onore va fatta alla costumista Cristina Audisio, la sua dovizia ai dettagli ha grandemente assistito le performance degli attori, garantendo una consistenza atmosferica solida e consolidante.

Gigantic – Recitazione

Justin Korovkin si impegna al massimo nel vestire i panni di Samuel, ma la sua giovane età fa sí che sia impossibile schivare le insidie tipiche nell’utilizzo degli attori bambini, soprattutto quando a questi é chiesto di sopportare il peso dell’intero copione. Il cast di supporto sopperisce alle carenze, con una Francesca Cavallin che si rivela una magistrale e austera madre-padrona, incanalando nella sua recitazione il folle delirio di onnipotenza che flagella Elena, ma anche una punta di disturbante e sinuosa seduzione edipica.

Altrettanto capace é Maurizio Lombardi. La sua incisiva presenza riesce a salvare un personaggio talmente sopra le righe da rasentare la parodia: un dottore tanto sadico da essere più vicino all’archetipo del cattivo di James Bond che a quello di un medico verosimile. La giovane Ginevra Francesconi si dimostra di suo versatile e capace, per la maggior parte del girato risulta convincente ed empatica, risultando particolarmente talentuosa nei tratti più drammatici e intensi della trama.

Head On – Conclusioni

Grazie a una recitazione convincente e a scelte registiche oculate, The Nest si rivela un’inattesa sorpresa nonché una promettente prima esperienza per Roberto De Feo. Il finale, debole e didascalico, allontana la pellicola dalle atmosfere profonde di titoli quali Scappa – Get Out o Kynodontas, ma la tensione è ben ritmata e riesce a elevare l’esperienza ben al di sopra delle aspettative dall’horror da intrattenimento.

The Nest verrà presentato al Locarno Film Festival il prossimo 15 agosto, quindi verrà distribuito in 200 cinema in tutta Italia. Male reclamizzato, il film è condannato a essere poco raggiungibile dalle masse, confinato negli ambienti sociali in cui solitamente si rifugiano le produzioni indipendenti. Un vero peccato, visto che The Nest è stato pensato per appagare la sete di orrore di un range molto ampio di spettatori.