Per Grace è arrivato il giorno più bello della sua vita: sta per sposare Alex, il bel erede della famiglia Le Domas, ricca dinastia fondatrice dell'impero dei giochi da tavola. Ma, invece di trascorrere la prima notte di nozze con il suo marito, Grace è obbligata a rispettare un’antica tradizione di famiglia e partecipare ad un bizzarro gioco. Tutti i nuovi membri della casa sono costretti a pescare una carta da un antico mazzo e giocare a qualsiasi gioco vi sia indicato sopra. Nel caso della novella sposa si tratta di nascondino e la ragazza, nonostante la situazione bizzarra decide di partecipare, sperando in tal modo di essere meglio accettato dai nuovi parenti. Non è preparata però a vivere una notte da incubo, poiché, i Le Domas sono convinti che se non la ammazzeranno entro l’alba, tutti saranno uccisi da una maledizione.
Dopo il bruttino La stirpe del male la coppia di registi Tyler Gillett e Matt Bettinelli-Olpin abbandonano l’horror tout court per una pellicola in cui si ride e si trattiene il fiato in egual misura. La sceneggiatura è merito di un collettivo di filmmaker noto come Radio Silence, composto proprio dai due registi e dal produttore esecutivo Chad Villella, capace di miscelare in maniera inedita commedia, avventura e horror.
Già l’immagine di Samara Weaving, da principio simbolo di candore e bellezza, che si trasforma con il procedere della storia in una tostissima eroina con il vestito da sposa a pezzi e imbrattato di sangue, non può non ricordare la celebre sposa tarantiniana. Non ponendo l’elemento soprannaturale al centro della storia, Finché morte non ci separi è invece un ritratto graffiante della divisione in classi che ancora permea la società. Grace è una ragazza modesta e orfana, che sogna da tutta la vita di far parte di una famiglia. Accetta suo malgrado le stravaganti tradizioni dei ricchi, con lo scopo di far piacere a un marito che non l’ha mai avvertita del pericolo, e di essere accettata. Ricchi che non si fanno alcuno scrupolo, pur di rimanere tali, nel sacrificare la vita di un’innocente.
Tutta la pellicola di Tyler Gillett e Matt Bettinelli-Olpin è allora una ribellione della protagonista, e del pubblico insieme a lei, alla prepotenza di una classe che crede di poter fare ciò che vuole a chi non è del medesimo ambiente con un finale davvero catartico.
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