Il giorno delle nozze tra Gomez e Morticia è anche un giorno infausto per la famiglia. In quella occasione infatti, a causa dei soliti paesani ignoranti armati di torce e forconi, i novelli sposi sono fuggiti trovando rifugio in una villa tenebrosa, ex manicomio, infestata da uno spirito tormentato, nascosta al mondo dalle nebbie sollevate da delle paludi. L’ideale insomma per una familia con il gusto del macabro.
Tredici anni dopo gli Addams vivono ancora lì, insieme al fratello di Gomez, Fester, al maggiordomo Lurch, la servizione mano e i due figli della coppia, Mercoledì e Pugsley. Proprio quest’ultimo si sta preparando a un importante rito di iniziazione, alla quale assisteranno gli Addams sparsi per il globo, riuniti sotto il tetto di Gomez e Morticia.
L’imprevisto però è in agguato. Le paludi intorno alla casa sono state bonificate, al loro posto sorge Assimilation, una ridente comunità dai colori pastello, simile a quella di Edward Mani di Forbice di Tim Burton, quindi autentico orrore, edificata dall’imprenditrice immobiliare Margaux Needler.
Se da un lato gli Addams, temono che possano verificarsi gli incidenti di tredici anni prima, da un altro sono interessati alle case in vendita, da proporre ai loro familiari sparsi per il mondo.
Inoltre la vicinanza di una scuola media con coetanee incuriosisce Mercoledì, sia pure con il suo personale modo di intendere la socializzazione.
Gli Addams dovranno quindi affrontare diverse incognite: riuscire ad addestrare Pugsley in tempo per il rituale; sventare le trame di Margaux, che intraprende anche ingannevoli campagne social basate su fake news; affrontare la ribellione adolescenziale di Mercoledì.
Le trame convergeranno alla fine e sarà piacevole seguire fino alla fine i 100 minuti del film, con una storia che potrebbe tranquillamente essere l’inizio di un nuovo ciclo.
La Famiglia Addams, di Conrad Vernon e Greg Tiernan, è una riuscita attualizzazione dei concetti noti sulla Famiglia Addams. Il film è ispirato nella resa grafica ai disegni delle vignette di Charles Addams, che debuttarono nel 1938 sul New Yorker, per poi negli anni strutturarsi come strisce quotidiane, trasposte in diverse serie tv, film per il cinema e televisivi, cartoni animati e musical, tra le altre cose. L’attualizzazione è solo il tempo in cui la storia è ambienta, la nostra contemporaneità nella quale le torce sono sostituite dalle luci dei cellulari, la calunnia viaggia su social, e le informazioni sui propri clienti vengono estorte con inganni tecnologici.
Per il resto, tecnologia e media a parte, la Famiglia Addams rimane ancora oggi un esempio ante litteram di inclusività e rispetto per il diverso. Anzi di una vero e proprio disconoscimento di un concetto di “diversità.” Gli Addams non si pongono particolari problemi in merito al concetto. Loro sono se stessi e non chiedono al mondo che di lasciarli stare, perché loro non impediscono agli altri di essere come desiderano.
Una famiglia i cui componenti si vogliono bene sinceramente, anche quando sembrano attentare l’uno alla vita dell’altro.
Ma attualità del loro “messaggio” a parte, la Famiglia Addams rimane ancora oggi una piacevole e divertente storia per tutta la famiglia.
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