L'evento che ha causato la nascita del cyberpunk fu la sostituzione delle macchine da scrivere da parte dei computer. Bruce Sterling ha raccontato l'entusiasmo di quei tempi e il desiderio di comunicare l'ingresso dell'elettronica nella vita quotidiana dell'umanità in vari incontri durante l'ultimo Lucca Comics & Games.
Il cyberpunk: cronistoria di un fanta-mondo
I programmi di videoscrittura hanno permesso di fare meglio e più rapidamente operazioni sperimentali sul testo scritto. Modifiche che prima si potevano solo comporre manualmente con colla e forbici ora potevano essere eseguite, ripristinate e ricomposte infinite volte semplicemente premendo un tasto. Inserire o eliminare una porzione di testo da mera possibilità tecnica divenne una caratteristica stilistica.
William Gibson, l'altro famoso padre fondatore del cyberpunk, ha formalizzato la scrittura di questo sottogenere. Il primo dei tre punti del metodo Gibson consisteva proprio nell'eliminare uno dei passaggi di una serie logica. L'autore esponeva una serie di fatti consequenziali, ne tralasciava uno e imponeva al lettore di connettere le parti, riempiendo i vuoti. Gibson, inoltre, comprimeva più concetti in un solo periodo, costringendo il lettore a digerirli rapidamente; in parole povere sovraccaricava il pensiero per mettere a disagio il lettore. La scrittura era volutamente strutturata per affaticare chi legge.
L'inventario delle percezioni e l'evocazione di immaginari
Il secondo tratto caratteristico della prosa cyberpunk era la presenza di oggetti inspiegabili e disorientanti come il filo spinato intorno a un parcometro. Perché ce lo hanno messo? Non si sa. Queste domande senza risposta servivano a evocare la sensazione di spaesamento di fronte a una cultura e a una logica estranee. Bastavano pochi dettagli sullo sfondo: se ce ne fossero stati troppi, si sarebbe caduti nel barocco. Infine, andava affrontato il tipico problema della fantascienza: come funziona questa tecnologia? Qui Sterling ha distinto tra quello che potrebbe aver senso illustrare perché comprensibile (le macchine a vapore dello steampunk) e quello che richiederebbe troppe ore di approfondimento (i protocolli di internet). La soluzione di Gibson fu l'inventario delle percezioni. La descrizione delle sensazioni registrate durante il funzionamento di una tecnologia sostituiva la spiegazione razionale. L'esperienza sensoriale ci permette di acquisire familiarità con qualcosa di nuovo a livello sufficiente per utilizzarlo. Il cyberpunk ha avuto il suo momento perché aveva qualcosa da dire sul rapporto tra esseri umani e macchine di nuova concezione. Oggi la domotica è esperienza accessibile a tutti, il futuro è arrivato velocemente e il problema dei nuovi scrittori di fantascienza è immaginare qualcosa che non esista già. Il consiglio di Sterling in questo caso, a parte assumerlo come consulente, è stato quello di leggersi le settemila e passa skill di Alexa. Le intelligenze artificiali che hanno un posto nella nostra vita quotidiana sono ampiamente sottoutilizzate e hanno abilità create apposta per loro da programmatori nerd appassionati di fantascienza. È uno spreco usarle solo come radiosveglia! I nuovi tecnogadget sono ben più di uno spunto o un intrattenimento.
Bruce Sterling nel 1999 fondò il Viridian Design Movement con lo scopo di immaginare un futuro pulito e tecnologico a disposizione di una umanità non separata da barriere politiche. Lo stesso Sterling chiuse il progetto nel 2008 con considerazioni che oggi sono riassunte nel metodo di Marie Kondo: liberati da tutti gli oggetti che non ti fanno stare più che bene. Sterling detesta l'ambientalismo pauperistico, considera noiosa la semplicità volontaria e suggerisce di spendere soldi senza economizzare negli oggetti di uso comune. "Compratevi un buon letto perché ci passerete buona parte della vostra giornata". L'evoluzione di questo atteggiamento lo ha portato a frequentare i maker nei loro fablab e a ingegnerizzare insieme alla moglie Jasmina Tešanović un appartamento, Casa Jasmina, scegliendo le versioni Open Source per il suo Internet of Things. Gli è stato chiesto se la letteratura di fantascienza che descrive un futuro ambientalmente disastrato e politicamente compromesso da interessi commerciali sia deprimente al punto da scoraggiare la gente all'azione. Secondo Sterling la letteratura non ha questa funzione sociale e per di più il futuro descritto in quei testi è già cronaca. La California, patria della Silicon Valley, brucia e sperimenta frequentemente blackout. Le strade del Texas vengono strappate da terra dalla forza dei tornado. I cambiamenti climatici sono evidenti e gli statunitensi li vivono senza angosciarsene troppo. Ok, qualche decina di persone ci muore, pazienza, per gli altri la vita va avanti. Il recentissimo solarpunk con il suo futuro radioso in cui i problemi sono stati risolti non funziona, commercialmente almeno.
La fantascienza oggi
La gente non ha problemi a leggere distopie. Che cosa racconta allora la fantascienza oggi? Il suggerimento di uno dei padri del cyberpunk è di leggere i connettivisti e seguire l'esempio dell'università dell'Arizona che mette in contatto ricercatori e scrittori di fantascienza. Di questi incontri possono beneficiare entrambe le parti e ne scaturiscono idee nuove. Un esperimento simile è stato fatto in Italia con l'Istituto italiano di tecnologia e i racconti frutto della contaminazione sono raccolti nell'antologia Fanta-Scienza.
In generale, Sterling dimostra come molti concetti che erano futuristici alla fine del secolo scorso siano invecchiati. Il linguaggio stesso oggi suona obsoleto. In queste situazioni possiamo fare come Manzoni, che spese anni e anni a riscrivere i Promessi Sposi per tenerli al passo con i tempi, oppure possiamo andare avanti, lasciare che le nostre opere invecchino e scrivere altre cose. Sterling è andato avanti.
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