Gli eventi storici
Il 7 dicembre 1941 l'attacco giapponese alla base della marina statunitense sita a Pearl Harbor, nelle isole Hawaii, causò l'entrata nella II Guerra Mondiale degli Stati Uniti d'America.
Gli Stati Uniti passarono i mesi successivi a riorganizzare le proprie forze mentre i giapponesi dilagavano sull'Oceano Pacifico. In questo periodo fu organizzato un bombardamento quasi suicida su Tokyo, passato alla storia come raid di Doolittle (dal nome dell'ufficiale che la comandò, il tenente colonnello Jimmy Doolittle), che ebbe luogo il 18 aprile 1942, più con lo scopo di risollevare il morale degli statunitensi, facendo sentire i giapponesi meno sicuri di se stessi, che di fare danni rilevanti.
Tra il 4 e il 7 giugno 1942 i giapponesi attaccarono le isole Midway, nella volontà di rafforzare il vantaggio strategico sul Pacifico, dopo la parziale vittoria della Battaglia del Mare dei Coralli (4-8 maggio 1942).
La battaglia delle Midway fu la prima sonora battuta d'arresto della marina giapponese, che perse quattro importanti navi portaerei, il cui ruolo ormai era determinante nella guerra in mare.
I punti di vista
Midway di Roland Emmerich racconta i mesi tra l'attacco di Pearl Harbor e la battaglia delle isole Midway, dando uno sguardo al raid di Dolittle.
Vari sono i punti di vista della narrazione, incentrata su figure storicamente esistite: la portaerei USS Enterprise, nella quale prestavano servizio Dick Best (Ed Skrein), Clarence Dickinson (Luke Kleintank) e Bruno Gaido (Nick Jonas); l'intelligence della Marina, nella quale l’ufficiale della Marina, Edwin Layton (Patrick Wilson) collaborò con il crittografo Joseph Rochefort (Brennan Brown), intercettando i messaggi che riuscirono a convincere l’Ammiraglio Chester W. Nimitz (Woody Harrelson) che il prossimo obiettivo dei giapponesi sarebbero state proprio le isole Midway; la Marina del Giappone, ovvero gli eventi riguardanti l'ammiraglio Isoroku Yamamoto (Etsushi Toyokawa) e gli ufficiali Tamon Yamaguchi (Tadanobu Asano), Kaku Tomeo (Nobuya Shimamoto) e Chūichi Nagumo (Jun Kunimura); il tenente colonnello Jimmy Doolittle (Aaron Eckart); Ann Best (Mandy Moore), moglie di Dick Best.
Il film
Nei 138 minuti di Midway, Emmerich cerca di mettere sul fuoco tutta la carne possibile, attenendosi a fatti storici, senza includere trasversali trame romantiche o personaggi inventati.
C'è quindi il racconto più visivamente immediato della prima linea dei combattimenti, che ebbero il compito di completare il lavoro strategico ottenuto grazie alle intercettazioni e dei crittografi, meno cinematografico, ma ormai imprescindibile per raccontare qualsiasi guerra.
C'è un tentativo di raccontare il punto di vista del nemico, con eventi mai narrati avvenuti sulle navi giapponesi, e con un incipt che mostra il primo incontro tra Layton, che aveva prestato servizio in Giappone prima della guerra, e l'ammiraglio Yamamoto. C'è l'immacabile punto di vista delle famiglie a "casa", trepidanti nell'attesa delle notizie sulla sorte dei loro cari.
Della missione Dolittle, narrata anche nel film del 1976, La battaglia di Midway, nel finale di Pearl Harbor di Micheal Bay del 2001, oltre che in due film nel 1944, viene anche raccontato come i militari statunitensi coinvolti, precipitati nei territori cinesi occupati, siano stati soccorsi dalle popolazioni locali. Un punto di vista importante, considerato che il film è co-prodotto con capitali cinesi.
La messa in scena
La ricostruzione d'ambiente, dalle divise agli arredamenti, alle armi e alle navi e velivoli, appare accurata, frutto di un lavoro di ricerca basato su documentazione d'epoca. Sono ricostruiti aerei di cui non esistono più esemplari, navi affondate durante la battaglia, o demolite da tempo, ambienti ormai alterati dal tempo.
La spettacolarizzazione dei combattimenti trascura probabilmente la verosimiglianza, ma allo spettatore medio è difficile che questo particolare possa balzare all'occhio. Emmerich conferma la sua grande capacità tecnica, realizzando un film visivamente convincente.
Conclusioni
Il racconto della "grande Storia", la perizia tecnica e la meticolosità della ricostruzione non fanno comunque entrare Midway nel novero dei film di guerra memorabili. Le onnipresenti ed enfatiche musiche di Harald Kloser e Thomas Wanker, che tentano di rivaleggiare inutilmente con gli effetti sonori della guerra, aggiungono una pomposità eccessiva all'operazione. Anche i dialoghi sembrano voler mettere in bocca a tutti i protagonisti solo frasi storiche e memorabili, e qualche volta anche profetiche.
Nonostante il tentativo di Emmerich di raccontare la storia basandosi non su "personaggi" ma su figure reali, il film perde controllo e senso della misura, bruciando con i suoi eccessi la buona qualità della ricostruzione, parlando alla fine quasi di supereroi, non di persone normali in situazioni eccezionali.
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