- Un uomo laconico
- Il rapporto con il fumetto occidentale
- Io sarò un mangaka
- Il mondo di oggi
- Ricerca minuziosa
- Kyuuketsuki, un demone succhiasangue
- La routine di un maestro dell'horror
- Le storie brevi sono quelle più complicate
- Il nemico di Maruo
- Le paure
Entriamo nel mondo dell'ero-guro, genere che fonde grottesco ed erotismo, con il Maestro e icona Suehiro Maruo, ospite d'onore dell'edizione 2019 di Lucca Comics & Games. Una mostra a lui dedicata e deliziosamente inquietante è stata organizzata presso il Palazzo Ducale dal titolo La luna è un buco nel cielo.
L'autore giapponese ha parlato delle sue opere durante il Press Cafè organizzato per la stampa.
Un uomo laconico
Già dalle prime battute abbiamo notato come il Maestro fosse un uomo molto riservato e di poche parole. Gli è stato chiesto se si fosse mai confrontato con altri esponenti della corrente ero-guro giapponesi, oppure se li avesse incontrati per collaborazioni. Maruo ha risposto che a causa del proprio carattere così laconico non ha mai avuto confronti reali con altri colleghi mangaka. Non ha nascosto, però, che ha avuto influenze da molti artisti nel proprio campo. Altrettante influenze derivano dal mondo del cinema, della letteratura e dell'arte, così tanti che non riuscirebbe a elencarli tutti.
Il rapporto con il fumetto occidentale
Qual è il suo rapporto con il fumetto occidentale? Nelle proprie opere ha preso spunto da qualcuno dei fumettisti odierni? Con molta sincerità ha risposto che le sue conoscenze nel panorama del fumetto occidentale sono quasi nulle. Conosce solo alcuni grandi nomi come Moebius.
Io sarò un mangaka
La curiosità si sposta sugli inizi della carriera: come ha iniziato il mestiere di mangaka?
Con una grande sorriso, Maruo ci ha affermato che questa passione si è sviluppata fin dalla tenera età. Da bambino, ha ricordato, era sua ferma convinzione divenire un mangaka professionista e crescendo non ha mai vacillato nell’intento. Non ha mai cercato altro tipo di lavoro.
Il mondo di oggi
La maggior parte delle opere del Maestro hanno come sfondo il Giappone tra la prima e la seconda guerra mondiale. Ma per il racconto Il vampiro che ride è stato usato come ambientazione il Giappone in epoca odierna. Come mai questa scelta?
In quel periodo, ha raccontato l'artista, l'idea di ambientare una storia nel mondo attuale cresceva in lui. Quando la casa editrice glielo propose colse al volo l'occasione: ora gli piacerebbe continuare ad ambientare le sue storie in un mondo contemporaneo.
Ricerca minuziosa
L'abilità del Maestro si può ritrovare in ogni tavola: una ricerca minuziosa nei dettagli e nei particolari che donano alla storia un tono realistico senza eguali. Questa attenzione nel dettaglio come si traduce in tempistica e ricerca?
Il lavoro di ricerca, ha spiegato, parte dalla consultazione di libri, manuali e artbook. Non ha autori o gli artisti dai quali trae ispirazione, perché in quei momenti la sua attenzione è focalizzata sostanzialmente su un'immagine, una foto o un'opera d'arte. Ha appreso l'attenzione per i dettagli dai libri di litografia, nei quali la cura per i particolari è minuziosa, tanto da raffigurare minuziosamente persino la peluria degli insetti.
Tornando alle tempistiche, il Maestro ha ammesso che per completare una tavola può impiegare circa due giorni.
Kyuuketsuki, un demone succhiasangue
Per il racconto Il vampiro che ride non è stata adottata la figura vista nei libri o film occidentali ma, come tiene a specificare l'autore, per creare il protagonista ha utilizzato il mito del Kyuuketsuki. Si tratta di un demone succhiasangue giapponese. Nonostante la figura del vampiro occidentale sia conosciuta nel paese del Sol Levante, tanto che la parola inglese Vampire
è entrata nel loro linguaggio comune, in Giappone miti e leggende autoctoni sono molto più sentiti.
La routine di un maestro dell'horror
Ma come trascorre le giornate un amante delle creature dell’oscurità? Ci sono momenti precisi in cui ha più ispirazione per le opere?
Al contrario di come tutti possano aspettarsi, le giornate del Maestro trascorrono in modo normale.
Si sveglia verso le otto del mattino, prepara la colazione e comincia a lavorare. Sorridendo ha aggiunto che non lavora tutto il giorno, come molti suoi colleghi, e che è molto pigro per cui spesso alle undici di sera è già a letto.
Le storie brevi sono quelle più complicate
I racconti di Maruo sono principalmente storie brevi. Solo con Tomino la dannata si è cimentato in un racconto lungo e articolato. Quali sono state le difficoltà per l'artista nel passare da una tipologia di scrittura all'altra?
Lavorare su storie brevi
, ha affermato il decano dell’ero-guro, mi piace moltissimo perché posso lavorare senza troppe complicazioni di trama. Con le storie lunghe devo tener conto di ogni piccolo particolare nell'arco narrativo; questo fattore a lungo andare finisce per annoiarmi.
Più volte, infatti, ha detto che avrebbe voluto abbandonare un lavoro per questo motivo, ma la sua tenacia gli è stata utile a concluderlo.
Ha raccontato di come il mercato giapponese preferisca, per motivi di vendita, le storie lunghe a quelle brevi. Molte case editrici vogliono questo tipo di storie, concentrandosi di meno su i racconti brevi, anche se secondo il Maestro la storia breve è molto difficile da scrivere perché deve essere molto più concentrata e interessante per il lettore, come diceva già Osamu Tetsuka, l'autore di Astro Boy e Kimba: il leone bianco.
Per Tomino la dannata l'autore ha voluto cimentarsi, almeno una volta nella vita, nello scrivere un'opera lunga. Una cosa, ha sorriso, non crede di fare mai più.
Il nemico di Maruo
Cosa piace nel cinema horror odierno all'artista?
Quando vede un'opera horror che gli piace molto come L'esorcista vorrebbe ricreare le stesse sensazioni che ha suscitato in lui quel film e portarle nel proprio lavoro. A quel punto in lui scatta un senso di competizione: il cinema diventa così un suo rivale e il Maestro non accetta una “sconfitta”.
Le paure
Un professionista del campo dei racconti horror è mai stato spaventato da qualcosa? Maruo ha raccontato di come da bambino avesse paura di un cimitero adiacente la propria abitazione, tanto che, talvolta, chiedeva a una sua amichetta di accompagnarlo a casa.
Invece ciò che più lo ha spaventato da adulto è un fatto avvenuto qualche anno fa: l'arrivo di un tifone in Giappone aveva allertato la protezione civile. Vivendo vicino a un fiume ha ricevuto l'ordine di evacuazione immediata. In quel momento Maruo ha provato un forte senso di paura nell'impotenza di fronte ad un evento cosi improvviso e terribile.
Si possono trovare alcuni scatti e i temi dalla mostra di Maruo in questo articolo:
Le mostre di Palazzo Ducale a Lucca Comics & Games 2019
Nella splendida cornice del Palazzo Ducale di Lucca vengono ospitate mostre dedicate a Suehiro Maruo, Emil Ferris, Barbara Baldi, Alessandro Bilotta e Armand Baltazar.
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