Come entra il sovrannaturale in una crisi familiare, figlia di un misto di senso di inadeguatezza e disagio, disoccupazione e crisi economica?
Il Male, quello vero, s'insinua nei momenti più cruciali, quelli in cui siamo più deboli ed esposti.
Serve una guida in questi casi, qualcuno che agisca dall'esterno perché all'interno di un sistema non è possibile trovare le soluzioni.
Nel dramma familiare di Robert, Maggie e la piccola Mary s'insinua un elemento all'apparenza estraneo, forse un demone, forse il diavolo. Un male senza nome. Padre Duncan, interpellato da Maggie chiama in suo aiuto un vecchio amico: Samuel Stern, un uomo d'azione il cui passato è avvolto nel mistero.
Da queste premesse parte Il nuovo incubo, primo numero di Samuel Stern, serie ideata per Bugs Comics da Gianmarco Fumasoli e Massimiliano Filadoro.
Il tema di come il male antico s'insinui nelle fragilità dell'uomo moderno è stato esplorato in vari modi dai tempi di I due esorcisti di Ray Russell (1962), Rosemary’s Baby di Ira Levin (1967) e L'Esorcista di William Blatty (1971) e più di recente nel fumetto da Outcast di Robert Kirkman. Nulla nasce dal nulla e la primogenitura di un'idea non ha importanza se l'esposizione fa la differenza.
La differenza in questo numero di esordio di Samuel Stern è nell'equilibrio delle componenti.
La scrittura, agile ed efficace, con dialoghi precisi e incisivi, che rende naturale e scorrevole il passaggio dal realistico e sovrannaturale, dal dramma a sfondo sociale all'azione.
I disegni di Luigi Formisano sono essenziali e funzionali alla narrazione. La sottrazione apparente di dettaglio non è la ricerca di una forma di astrazione, bensì una concreta forma di narrazione per immagini, con tanti momenti che rimangono impressi pur senza inseguire l'iperrealismo. Disegni che, uniti alla costruzione accorta della tavola, compongono una narrazione compatta e solida, che prende dalla prima all'ultima pagina.
Samuel Stern inoltre, non nasconde la sua vocazione di fumetto popolare. Nel formato e nella foliazione, nella sua destinazione all'edicola.
Il che non vuol dire superficialità o approssimazione della trattazione, o nei disegni, ma che una narrazione con una sua sensatezza e solidità può, senza fare prediche, veicolare temi con un significato mediante un linguaggio comprensibile.
Una boccata di aria fresca dopo anni in cui abbiamo visto fumettisti nascondersi dietro le formule più arzigogolate, per non ammettere di fare "solo" i tanto vituperati fumetti.
Un fumetto che non vuole nascondere di esserlo, il cui buon esordio fa ben sperare.
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