Harley Quinn (Margot Robbie), criminale e compagna nella vita e nelle malefatte del Joker, dopo la rottura della relazione decide di dare un taglio con il passato e mettersi in proprio. Scoprirà ben presto che molta dell’immunità che godeva nel mondo criminale e della polizia corrotta era dovuta alla paura del Joker. In mancanza di questo timore, e con Batman sparito da Gotham City, Harley è diventata un bersaglio per tutti coloro ai quali ha fatto un torto.
Tra questi il boss Roman Sionis (Ewan McGregor), alias Maschera Nera, che la coinvolge nella caccia a una ladruncola, Cassandra Cain (Ella Jay Basco), che ha rubato un oggetto molto prezioso al centro dei suoi piano di conquista del crimine a Gotham. Sulle tracce di Harley e di Cassandra si troverà anche la detective Renee Montoya (Rosie Perez), che vorrebbe arrestare Sionis. Nella vicende si troverà invischiata anche la cantante Dinah Lance (Jurnee Smollett-Bell) che dal palco del night-club di Sionis si ritrova sua autista e testimone riluttante dei suoi atti criminosi, nonche un misteriosa killer di criminali autonominatasi Cacciatrice (Mary Elizabeth Winstead).
Nell’incrocio di obiettivi e di intenzioni, pure con intenti e scopi diversi, le cinque donne si troveranno a dover collaborare per salvarsi la vita, trovando nella collaborazione di gruppo uno scopo a esistenze segnate sin dall’infanzia dalla tragedia.
Birds of Prey e la fantasmagorica rinascita di Harley Quinn, diretto dalla quasi esordiente Cathy Yan, riprende il nome e alcuni personaggi di un gruppo di supereroine che nei fumetti ha avuto diverse versioni. Il gruppo inoltre è stato protagonista nel 2002 di una poco fortunata serie televisiva. In questo caso il film riprende le vicende dell’antieroina Harley Quinn, la ex psichiatra Harley Quinzel che debuttò come personaggio da cartone animato in Batman: The Animated Series nel 1992, ideata da Paul Dini e Bruce Timm. Questa è la versione interpretata da Margot Robbie in Suicide Squad. Una versione che sia pure grottesca e sopra le righe, fu forse una della poche cose apprezzate di quel film, versione aggiornata di un personaggio molto amato dal pubblico. Forse il più amato tra quelli non creati nella Golden Age dei comics, tra i personaggi DC.
Il film, fortemente voluto dalla Robbie stessa, narra da un lato il percorso di emancipazione di Harley dall’ingombrante figura del Joker, dall’altro la genesi di un nuovo gruppo di supereroine. Se gli obiettivi di vita di Harley sono comunque criminali, nel suo percorso si troverà eroina suo malgrado, schierata temporaneamente dalla parte del bene.
Il film gioca su se stesso, calcando ancora di più la mano sugli aspetti grotteschi del personaggio, sulla sua caoticità e inaffidabilità. Narrato dalla voce della protagonista, ci presenta il mondo di Gotham dalla parte opposta di quello del Batman che conosciamo dalle recenti produzioni cinematografiche targate DC, creando una versione noir dell’universo campy dei telefilm degli anni ’60. Da definizione, Birds of Prey e la fantasmagorica rinascita di Harley Quinn è effettivamente estraniante e scioccante, e risulta divertente perché è palese l’intenzione di esserlo, con battute che giocano con i meccanismi della narrazione e buttano in faccia allo spettatore le presunte incongruenze senza alcuna vergogna. Non siamo allo sfondamento completo della quarta parete, ma comunque si ammicca molto allo spettatore. Spiazzante è anche l’alternanza dei toni, in alcuni momenti che mostrano violenza esplicita alternati a scene da cartone animato.
Gli effetti speciali e le coreografie delle scene d’azione al ritmo di musica sono senz’altro orientati ad aumentare il senso di coinvolgimento dello spettatore, ma la credibilità dell’operazione è garantita dalla bravura di Margot Robbie, ben coadiuvata dall’intero gruppo di attrici protagoniste. McGregor gioca a fare il super cattivo come un bambino sulle giostre, ed è funzionale al gioco.
Birds of Prey e la fantasmagorica rinascita di Harley Quinn è divertimento allo stato puro, colorato, svirgolato e svalvolato come la sua protagonista.
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