Altered Carbon: i romanzi
La premessa è semplice e affascinante: l’uomo ha scoperto il modo di prolungare la sua vita all’infinito grazie all’uso di pile corticali che permettono di immagazzinare la propria personalità. Il corpo diventa una custodia non più la sede dell’anima, e può essere cambiato quando invecchia o se viene danneggiato. Il trasferimento della personalità permette anche di viaggiare attraverso lo spazio e colonizzare mondi lontani, poiché i dati che compongono una persona possono essere scaricati e immessi in un altro corpo a milioni di anni luce di distanza. La società immaginata da Richard Morgan, come in ogni buona opera di fantascienza che si rispetti, è il riflesso della nostra, per questo solo chi è ricco è davvero immortale. Solo i così detti Mat (i Matusalemme) hanno il potere economico di fare un loro backup all’infinito, diventando sostanzialmente eterni. Tutti gli altri, a seconda del ceto a cui appartengono possono ambire a prolungare la vita con custodie di seconda mano, nel migliore dei casi. Ma c’è una terza classe sociale che è poi quella a cui appartiene il protagonista, ossia la forza militare usata del Protettorato, l’organo che controlla i mondi conquistati dall’uomo, che permette anche ai più poveri di emergere dalla massa. Kovacs è uno di questi ragazzi soldato, scappato dalla povertà per essere addestrato nel corpo, ma soprattutto nella mente, a diventare una macchina letale.
Morgan, nel delineare il futuro, non si ferma qui. Se nel suo primo romanzo Bay City presenta Kovacs alle prese con una società elitaria di pochi che domina i molti, nella sua seconda opera, Angeli Spezzati, introduce un altro elemento affascinante, quello di una civiltà aliena colonizzatrice di pianeti, ma estintasi in modo misterioso. Gli esseri umani hanno potuto trovare i mondi abitabili non con tecnologia terrestre ma seguendo mappe stellari preesistenti, attraverso un vero e proprio salto evolutivo a cui, forse, non erano ancora pronti. Infine nel terzo romanzo, Il ritorno delle furie, Morgan introduce l’elemento della rivoluzione contro il dominio politico del Protettorato, ispirato dalla radicale Quellcrist Falconer, il cui esito morale e politico è tutt’altro che rassicurante e pacificatore.
Sinossi
È l'anno 2384, l'identità umana può essere immagazzinata su di un supporto digitale e trasferibile da un corpo all'altro, permettendo agli esseri umani di sopravvivere alla morte fisica facendo in modo che i loro ricordi e la loro coscienza siano "inseriti" in nuovi corpi. Takeshi Kovacs, ex membro di speciali unità militari, viene ucciso e scaricato nel corpo che era in precedenza di Elias Ryker, agente di polizia di Bay City, per volere di Laurens Bancroft, un facoltoso e potente aristocratico dall'età di oltre 360 anni, che si è apparentemente suicidato, perdendo tutti i ricordi delle 48 ore antecedenti la morte. L'uomo è convinto di non essersi suicidato e ingaggia Takeshi Kovacs per indagare su quello che ritiene un omicidio.
Altered Carbon
Creata da Laeta Kalogridis
Con Joel Kinnaman, Renée Elise Goldsberry, James Purefoy, Martha Higareda, Dichen Lachman, Chris Conner, Ato Essandoh, Trieu Tran, Kristin Lehman
Creata da Laeta Kalogridis
Reti: Netflix
Sito ufficiale: netflix.com
2 stagioni - 10 episodi
Altered Carbon: stagione 2
Di tutto questo complesso intreccio cos’è rimasto nella serie televisiva di Netflix? Se nella prima stagione a grandi linee l’intreccio del libro di Morgan era rispettato, nella seconda ha preso completamente un’altra strada. Ciò che resta, oltre a qualche pallido riferimento ad alcuni elementi del terzo romanzo, è l’idea centrale del trasferimento di personalità, lasciando però da parte qualunque intento che vada oltre il puro intrattenimento. Da questo punto di vista il compito è stato ben eseguito. Takeshi Kovacs ha in questa stagione la faccia di Anthony Mackie (da vedere assolutamente non doppiato nella versione italiana) e non fa rimpiangere il già convincente Joel Kinnaman. Ottime anche le tre comprimarie: Renée Elise Goldsberry, Simone Missick e Lela Loren, rispettivamente amante, compagna d’avventure e antagonista di Kovacs. Infine il budget non risicato ha permesso la delineazione di un mondo convincente, con un buon equilibrio tra scene all’aperto e al chiuso, i giusti tagli di luce con una fotografia accurata e studiate scene d’azione di buon livello coreografico.
Fatte tutte queste premesse però la serie finisce qui, con scelte di sceneggiatura e sottotrame, come quella dell’intelligenza artificiale Poe o della storia d’amore tra Quell e Kovacs, che appesantiscono un plot non certo brillante che, se delude chi ha letto i libri, non entusiasma neppure gli spettatori televisivi. Non si tratta solo di un tradimento nei confronti dell’opera originale che, se compiuto con cognizione di causa, non è mai un crimine di per sé, ma è la banalizzazione di un personaggio ridotto da cinico mercenario a innamorato in cerca della propria bella in giro per la galassia. Una Quellcrist Falconer che, in questa versione, riesce ad essere contemporaneamente scienziata e creatrice della pila corticale, e super guerrigliera decisa a riportare l’uomo alla sua condizione naturale di mortalità. Non parliamo poi della soporifera storia dell’intelligenza artificiale Poe, in crisi per un backup che gli farà dimenticare per sempre una ragazza (di cui si era innamorato?!) vista nella prima serie, oltre all’amicizia/amore con una nuova A.I.
Altered Carbon: Resleeved
È invece solo da ragioni puramente estetiche che parte il film animato Altered Carbon: Resleeved realizzato dalla casa di produzione giapponese Anima e scritto da Dai Satô (Cowboy Bebop, Ghost in the Shell: Stand Alone Complex, Eureka Seven, Ergo Proxy). Completamente slegato dai romanzi di Morgan, questo lungometraggio prende in prestito solo il protagonista, le cui avventure passando da un corpo all’altro sono potenzialmente infinite, per trasportarlo in una storia di yakuza e di successioni dinastiche. A parte qualche laconico riferimento alle vicende live action, Altered Carbon: Resleeved calca la mano tutta sull’azione, con scene davvero notevoli e cruente, di una fattura pregevole che si vede solo negli anime giapponesi.
Il Kovacs animato non ha nulla dei tormenti morali di quello della pagina stampata, ma neppure di quelli da “amor perduto” del televisivo. Qui i soli protagonisti sono gli inseguimenti, le sparatorie, i duelli con katane, le scazzottate perfettamente coreografate e piuttosto varie nell’ora e mezza di durata dell’anime. Il livello di violenza, con schizzi di sangue e uomini tagliati a metà è gustosamente più alto rispetto alla controparte televisiva, che nella seconda stagione fa marcia in dietro anche per quanto riguarda brutalità e scene di sesso esibito.
Altered Carbon: Resleeved non è un capolavoro ma è un prodotto godibile che usa le idee più spettacolari di Morgan, senza pretendere di avere il minimo spessore dell’opera madre e che fa desiderare un sequel più di una terza stagione del live action.
Sinossi
Sul pianeta Latimer, Takeshi Kovacs deve proteggere una tatuatrice mentre indaga sulla morte di un boss della yakuza insieme al CTAC, che non scherza affatto.
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