Il festival della fiaba che tratta il tema sotto l'aspetto intellettuale, antropologico e culturale, pensato quindi per un pubblico adulto, è fissato dall'11 al 13 settembre a Modena.
L'evento si svolgerà presso il circolo culturale Filatoio in via de' Bonomini 61/63 e in varie location nel Quartiere adiacente al Museo casa Enzo Ferrari, vicino al centro storico della città.
Tre giorni di narrazioni in voce semplice di fiabe, spettacoli, performance, oltre a conferenze, letture di poesie, concerti, momenti dedicati al gusto e tante iniziative dedicate quest'anno al tema della Baba Jaga, ovvero la Grande Madre.
Per tutte le informazioni sul programma e le location visitate il sito ufficiale dell'evento o i canali social nelle Risorse in rete.
La manifestazione è unica nel genere sul territorio nazionale per originalità e target di riferimento, nata da un progetto di Nicoletta Giberti, performer e regista teatrale che da anni indaga attraverso linguaggi eterogenei il genere "Fiaba" con uno sguardo ampio e profondo.
Mai come quest'anno, dopo tutto quello che l'emergenza sanitaria ha comportato
, spiega Nicoletta Giberti, abbiamo bisogno di luce e bellezza, per aprire riflessioni personali e collettive. La fiaba in questo senso viene in nostro soccorso: con i suoi simboli che si ripetono dalle origini in tutto il mondo ha un effetto vivificante, che aspira alla felicità, all'impulso di essere esattamente chi si è, senza timori. Ora più che mai abbiamo bisogno di questo tipo di speranza e incoraggiamento.
Il tema
Tema caratterizzante di questa edizione sarà la Baba Jaga, ovvero la Grande Madre, declinata e indagata da scrittori, professori e pensatori in diversi aspetti e sfumature, in particolare nell'ambito di un ciclo di conferenze dedicate.
Anche quest'anno le fiabe di una volta saranno le protagoniste assolute del Festival. Narrate in voce semplice dal gruppo narratori 2020 in vari luoghi della manifestazione ogni ora e mezza circa, per una capienza che varierà a seconda degli spazi per mantenere la distanza nel rispetto delle norme anti Covid-19.
Ci è stato detto che la Grande Madre ha le sembianze di una vecchia, talmente brutta che come avrei potuto osare rappresentarla? Ho quindi scelto di evocarla, non limitandomi a un quadro unico ma affrontando la tematica attraverso un ciclo di opere che cercano di raccontarla, alle volte con ironia, altre con stupore
, spiega l'artista Stefania Gagliano (Stella), che ha anche realizzato l'immagine simbolo del Festival 2020 ed esporrà una personale sul tema nell'ambito della manifestazione. Sono tele inchiodate al muro, come faccio di solito. Carboncino e creta la tecnica: una ricerca di nero su nero che mi permetta di andare a scavare sempre più in profondità.
Ecco allora un Festival unico su tutto il territorio nazionale, che ricrea quello che un tempo veniva definito "focolare", celebrando il rito della narrazione e predisponendo i suoi visitatori a uno stato di ascolto, perché le fiabe mettono in scena da sempre la stessa storia: l'identificazione del sé. Ogni volta che una fiaba della tradizione viene raccontata, qualcosa di prezioso viene condiviso e compreso da tutti in un'epifania personale e collettiva.
Ecco un assaggio del festival dall'edizione 2019:
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