Dopo aver portato in Italia il notevole Disney Villainous, Ravensburger inizia l’anno 2020/2021 facendo debuttare Wicked to the Core, la prima delle espansioni previste per il titolo ispirato ai malvagi Disney. Anzi, a ben vedere non si tratta di una semplice espansione, bensì di un prodotto commercialmente autonomo e complesso, il quale è tanto funzionale nel ravvivare l’esperienza del gioco base quanto è interessante come prodotto a sé.

Wicked to the Core – Le basi

L’idea alla base di Disney Villainous è immediata e maliziosa: ogni giocatore deve ripercorrere le imprese degli antagonisti più celebri dei classici Disney, con l'obiettivo di portarle a compimento le loro macchinazioni. Si tratta di un gioco privo di ambientazione vera e propria, ogni cattivo abita il suo mondo specifico, distaccandosi da una macronarrativa condivisa che tuttavia non intacca l’immersione totale nell'esperienza.

Il “segreto” di Disney Villainous è infatti celato nella sua abilità sopraffina nel simulare vita e pensieri dei cattivi. State interpretando Capitan Uncino? La vostra priorità sarà scandagliare le schiere dei bambini sperduti per scovare Peter Pan. Avete scelto Jafar? Vi toccherà trascinare al palazzo del sultano la lampada magica e schiavizzare il genio. Chi si tuffa in una partita di Disney Villainous non gioca un personaggio, lo interpreta fino a divenire un tutt'uno con lui.

Sistema di gioco

Wiched to the Core preserva le dinamiche del gioco originale, semplicemente le amplia portando sul tavolo tre nuovi “villains”: Ade de Hercules, il Dr. Facilier di La principessa e il ranocchio e La Regina Cattiva (Grimilde) de Biancaneve e i sette nani.

Le plance di gioco sono dotatate di quattro caselle, ognuna delle quali consente di portare a termine una diversa serie di azioni: giocare una delle carte che si ha in mano, scartare, ottenere risorse sotto forma di Gettoni Potere, complicare la vita agli avversari, etc. La strategia base è comunque comune a tutti e prevede il dare iniziale priorità ai Gettoni Potere, quindi passare al pianificare un piano d’azione che sia compatibile con gli obiettivi specifici del personaggio giocato.

In tal senso, Wicked to the Core porta in Disney Villains tutta una serie di nuovi approcci al gioco: Ade deve risvegliare almeno tre titani e trascinarli a conquistare l’Olimpo, il Dr. Facilier mira a dominare New Orleans con l’aiuto di feticci voodoo e La Regina Cattiva si impegna a miscelare il veleno da somministrare a Biancaneve attraverso la fatidica mela.

L’espansione, così come il titolo originale, non si cura certamente di offrire un’esperienza strategica equilibrata. Ade è tremendamente lento e facilmente ostacolabile, La Regina Cattiva è un personaggio immediato perfetto anche per i giocatori occasionali, mentre il Dr. Facilier è il caos in persona e il suo successo è fortemente dipendente dai capricci delle carte. Sul serio, Dr. Facilier può vincere la partita in appena un paio di turni, se le stelle gli sono favorevoli. 

In qualsiasi altro titolo, questi squilibri sarebbero fatali alla godibilità dell’opera, ma nella prospettiva interpretativa dei personaggi, questi tratti non possono che essere calzanti, adeguati a garantire un’esperienza autentica. In altre parole: nel vincere con Ade ci si sente davvero al comando dell’intero pantheon divino.

Materiali

Wicked to the Core è in tutto e per tutto una versione “compatta” di Disney Villainous, quasi fosse una sua propaggine, una protesi. Graziosamente custoditi da un cofanetto di cartone smussato ed elegante, i singoli elementi di gioco preservano quell'equilibrio tra classe e costi contenuti che aveva già reso memorabile il prodotto originario.

Ogni personaggio è dotato di una pedina, di una sua mini plancia ripiegabile, di due mazzi di carte, di una scheda riassuntiva delle regole condivise e di un “bigino” che illustra approfonditamente gli obiettivi specifici, nonché le strategie consigliate sul come raggiungerli. In più la confezione include anche una serie di Gettoni Potere da poter usare in aggiunta o in sostituzione a quelli al prodotto base.

Lo avevamo fatto notare già in passato, ma non possiamo che sottolineare nuovamente come Disney Villainous sia eccelso nel garantire un’esperienza elegante e raffinata nell'estetica pur operando nella fascia dei titoli di basso prezzo. L’ottimizzazione delle risorse ha portato designer ed editore ad adottare uno stile immediatamente riconoscibile, appagante e ricco. La qualità fisica delle componenti è presente, ma quella estetica ruba decisamente la scena, che sia per le pedine minimaliste o per gli intricati dorsi decorati delle singole carte.

Conclusioni

Wicked to the Core è un’espansione, ma anche un gioco a sé stante. Ci sono dunque diversi motivi per cui volerci mettere le mani sopra, dalla dimensione compatta che ne rende agevole il trasporto al desiderio di ampliare la propria collezione. A essere determinante è, tuttavia, il campanilismo, ovvero la dose di fanatismo che si prova nei confronti dei villains inclusi nella confezione.

Se partite da zero non possiamo che consigliarvi di portarvi a casa l’edizione base di Disney Villains, la quale, per qualche euro in più, vi garantisce il doppio dei contenuti di gioco. Detto questo, la decisione finale va presa anche guardando in faccia al proprio capriccio: davvero riuscireste a fare a meno dell’ammaliante Ade?