Kate una giovane insegnante viene assunta per prendersi cura di due orfani, Flora e Miles, i quali vivono con la sola compagnia dell’anziana e spettrale governante Grose, in una maestosa magione nella campagna del Maine. Se la bambina si dimostra da subito gentile e ben disposta nei confronti della ragazza, non altrettanto si può dire del fratello che sembra fare di tutto per metterla a disagio. Kate è anche tormentata da terrificanti incubi e non le è di conforto scoprire che la tata che l’ha preceduta è scomparsa misteriosamente nel nulla. Pare che la giovane avesse avuto una scabrosa relazione con lo stalliere della tenuta, da poco deceduto e a cui Miles era particolar mente affezionato. Che sia la mente confusa di Kate a giocarle brutti scherzi o qualcosa di inquietante si sta davvero muovendo tra i muri dell’antica casa?
Ennesima rilettura del celebre racconto Il giro di vite di Henry James, The Turning – La casa del male ripropone una location gotica e misteriosa con i consueti personaggi già visti in mille occasioni: la bella ragazza tutta occhi sgranati messa lì per essere spaventata, l’antipatica e incartapecorita governante fatta di sorrisi taglienti e i due ragazzini, entrambi odiosissimi e inquietanti fin dal primo secondo.
Nonostante il cast di tutto rispetto, Mackenzie Davis (Terminator – Destino oscuro, Blade Runner 2049), Finn Wolfhard (Stranger Things) e Brooklynn Prince, avviene esattamente ciò che non dovrebbe mai succedere in un horror, ossia tutto è terribilmente prevedibile, nonostante il twist finale cerchi di mescolare un po’ le carte senza, drammaticamente riuscirci.
Floria Sigismondi, che fino ad ora ha diretto video clip (The Beautiful People di Marilyn Manson) e serie TV (tra cui Daredevil, The Handmaid's Tale e American Gods) purtroppo si ritrova per le mani una rilettura che neppure ci prova ad essere vagamente interessante, e poco fa anche dal punto di vista della messa in scena, portando a casa un lavoro molto più noioso che terrorizzante. Certamente sperare in una rilettura del classico di James come aveva fatto nel 2001 Alejandro Amenábar con The Others sarebbe stato pretendere un po’ troppo, ma oggi persino la serie Netflix, The Haunting of Bly Manor, seconda stagione dopo The Haunting of Hill House di una serie antologica horror, ha una qualità di molto superiore a The Turning – La casa del male.
Forse in un periodo “normale” di uscite cinematografiche pre Halloween anche questo titolo avrebbe trovato il suo pubblico in sala, pronto a sgranocchiare con più intensità pop corn che paura, ma nell’oggi di chiusure imposte dei cinema, un titolo così quale destino può avere se non quello di perdersi nell’infinita library di un qualche canale streaming?
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