Il secondo giorno del Trieste Science+Fiction Festival seguito dal salotto di casa, permette anche di recuperare in differita alcuni corti in programma del pomeriggio. La rassegna ha messo infatti a disposizione un elenco di interessanti titoli a partire delle 14.00, provenienti da diversi paesi nella sezione Melies. Tra questi il finlandese Verdict 30001: The Cookies (2020) di Samuel Häkkinen e Henna Välkky, una sorta di Inside Me sull’amletica scelta di comprare o meno una scatola di biscotti, e lo svizzero The Lonely Orbit (2020) di Frederic Siegel e Benjamin Morard, un corto di animazione sulle vicende di un tecnico satellitare.

Boys from County Hell

Boys from County Hell di Chris Baugh, è invece il lungometraggio che il Trieste Science+Fiction Festival ha messo online (per 24 ore) il venerdì sera alle 20.00. Ambientato in Irlanda racconta la storia del giovane Eugene che, dopo aver perso la madre, non sa più bene che fare. A parte due amici di lunga data e un padre burbero, sente che la cittadina di Six Mile Hill dove vive da tutta la vita ha poco da offrire. L’unica cosa interessante che attrae ancora i turisti è un’antica tomba, in realtà un cumulo di sassi in aperta campagna, dove la leggenda narra sia stato seppellito Abhartach, un essere che ha ispirato Bram Stoker nella creazione di Dracula. Quando Eugene decide di lavorare nel cantiere di un’autostrada si ritrova a dover buttare giù la pira di pietre, cosa che provocherà un inevitabile disastro.

Classica comedy horror, Boys from County Hell risulta abbastanza divertente, specie nella prima parte, ma nessuno si aspetti le vette de L'alba dei morti dementi, anche se quella è chiaramente la sua ispirazione. Peccato, perché almeno sulla carta c’erano tutti gli elementi per farne un piccolo cult; la cittadina isolata, il gruppo di sgangherati cacciatori, un vampiro poco tradizionale.

SF8

Prosegue invece a pieni voti SF8, che si rivela davvero interessante anche nel terzo e nel quarto capitolo. In Joan's Galaxy la Terra è stata ricoperta da una nube tossica di polveri sottili che ha diviso l’umanità in due classi: i P che hanno avuto da piccoli delle cure per sviluppare degli anticorpi in grado di farli sopravvivere, e gli N che invece sono condannati a vivere una vita media di 30 anni. Eo, figlia di una famiglia ricca, scopre per errore di non essere stata vaccinata e per questo, di avere ancora pochissimo tempo davanti. Questo nuovo slancio verso la vita la porta a conoscere Joan, una N come lei, che le insegna per la prima volta a cogliere ogni attimo.

Il quarto episodio Manxin racconta di una società di poco futura alla nostra, in cui un’applicazione è in grado, tramite complicati calcoli algoritmici di prevedere il futuro di ogni singolo individuo. Ciò comporta però il totale immobilismo poiché, oltre a venerare Manxin, nessuno osa più prendere decisioni in modo autonomo. Solo To Sun-Ho sembra voler fare a meno delle predizioni, ed è decisa a scoprire che cosa stia dietro a questo programma.