PaperDante è un volume parte illustrato e parte a fumetti che commemora il 700° anniversario dalla morte del Sommo Poeta Dante Alighieri e allo stesso tempo il DanteDì, ovvero una giornata dedicata a Dante il 25 marzo di ogni anno, giorno in cui si presume che il viaggio narrato nella Divina Commedia sia iniziato nel 1300.
La storia principale
La storia portante, che dà il titolo al volume, è un racconto che immerge il ettore nell'immaginaria infanzia di Dante, che diventa PaperDante, il quale in una afosa estate fiorentina si perde dentro una grotta. Spaventato da creature che immagine mostruoso, perso nell'oscurità, troverà la luce nell'incontro PaperBice, versione disney della Beatrice Dantesca.
I sette brevi capitoli, tutti introdotti da una terzina, sono agili e scritti con ispirazione da Augusto Macchetto. L'immersione completa nell'opera si completa con gli stupendi disegni di Giada Perissinotto e i colori emozionanti di Andrea Cagol.
Se parodia c'è, non è da intendersi nel senso burlesco o satirico. In questo caso si può parlare di un racconto immaginario, nel quale si ipotizza quali possano essere stati gli episodi e gli incontri vissuti dal piccolo Dante che possano avere dato l'ispirazione per l'opera che ha composto da grande.
Un racconto lieve e agile nella lingua, trattata con quella calviniana leggerezza che gli fa assumere significato. Ogni parola, ogni frase è pregnante.
Una bella lettura, per tutte le età.
Le storie a fumetti
La parte a fumetti contiene la ristampa di due storie leggendarie. Le famosissime parodie a fumetti L'Inferno di Topolino (scritto da Guido Martina e disegnato da Angelo Bioletto nel 1949, apripista delle parodie letterarie a fumetti) e L'Inferno di Paperino (del 1987, testi di Massimo Marconi e disegni di Giulio Chierchini).
L'Inferno di Topolino
L'Inferno di Topolino vede Topolino/Dante, guidato da Pippo/Virgilio, esplorare i gironi infernali, imbattendosi nelle versioni disneyane di alcune figure tra le più rappresentative dell'opera dantesca. Ricordavo con immenso piacere questa strana commistione tra le battute dei ballon e le terzine in stila dantesco delle didascalie, portatrici di risate ma anche di un piacevole senso di inquietudine.
Lo ribadisco anche in questa sede, credo che questa ristampa sia un'ottima occasione per i più giovani per conoscere una storie che ha fatto la storia del fumetto italiano, ma anche di conoscere la fonte originale per quelli che hanno citato a sproposito la didascalia Chi si ferma è perduto Mille anni ogni minuto
di leggere e ripassare la fonte originale.
La storia è godibile anche senza aver mai letto la Commedia, e in effetti ricordo che la prima volta che la lessi ero alle elementari. Se poi si arriva all'età adulta, e la si rilegge confrontata al testo dantesco, si coglie l'essenza del lavoro straordinario di Martina.
L’Inferno di Paperino
Ne L’Inferno di Paperino è stavolta la coppia è composta da Paperino/Dante e Archimede-Virgilio. Un Paperino stressato e in fuga dalla frenetica vita di città si perde in un Inferno i cui peccati sono gli eccessi della vita moderna e assiste alle pene subita dai dannati con la classica legge del contrappasso. A differenza della parodia con Topolino, i dannati non sono personaggi disney, ma anonimi paperopolesi. Pur non avendo terzine in ogni vignetta, la storia restituisce anch'essa il senso del testo dantesco, al quale aggiunge anche tocchi di autentica psichedelia.
PaperDante è l'occasione per rievocare con piacere e gusto per la letteratura e il buon fumetto una delle figure più importanti della nostra letteratura, senza dimenticare il divertimento della lettura.
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