Vittoria meritatissima sia per la qualità e l'originalità del romanzo ma anche per il fatto che si tratta comunque della sfolgorante opera prima di una scrittrice appena comparsa nel panorama della letteratura fantasy, diversamente dagli altri candidati al premio, pregevolissimi autori di numerosi romanzi, ma già pluripremiati.

Susanna Clarke ha l'aspetto della classica insegnante d'inglese, non a caso leggendo la sua biografia si scopre che ha insegnato anche a Torino ai manager della Fiat.

Sembra quasi stupita di essere diventata un caso letterario con il suo primo romanzo, Jonathan Strange e Mr Norrell, fino al 2003 infatti i libri li leggeva come editor per la Simon and Schuster's di Cambridge.

E' molto interessante ascoltarla mentre parla del suo romanzo nato, oltre che dalla sua passione per la letteratura anche dall'interesse per la magia, non in termini di incantesimi e formule magiche, che lei infatti non descrive mai dettagliatamente, bensì come qualcosa di reale e palpabile come, per esempio, la magia racchiusa nelle pagine dei libri, elementi importantissimi nel suo romanzo.

Conferma di essersi ispirata a Jane Austen, Dickens e altri autori per il linguaggio, affermando che, pur essendo autori diversi per temi e stili, in quanto inglesi e contemporanei tra loro, non potevano entrare in conflitto. Così è stato, con rara abilità Susanna Clarke ha unito gli stili di questi grandi scrittori dando vita a un suo proprio stile, una perfetta alchimia linguistica per raccontare le vicende dei personaggi del suo romanzo.

Diverso è invece il liguaggio usato quando si entra nel regno delle fate. Il rimo cambia e diventa musicale, lei lo definisce "mitico", proprio perchè quando i suoi personaggi sono circondati dalla magia arcana del popolo delle fate è come se camminassero all'interno di un sogno.

Giustamente afferma che se il linguaggio funziona, è possibile parlare di diversi argomenti e raccontare le vicende più strane rendendole fortemente plausibili. Cosa che accade in Jonathan Strange e Mr Norrel, dove in un Inghilterra perfettamente inserita nel contesto storico delle guerre Napoleoniche, la magia, i maghi, le fate sono qualcosa di concreto e credibile.

Ecco l'elenco completo dei vincitori:

Miglior romanzo

- Jonathan Strange & Mr Norrell di Susanna Clarke

Miglior romanzo breve

- The Concrete Jungle di Charles Stross

Miglior racconto lungo

- The Faery Handbag di Kelly Link

Miglior racconto

- Travels with My Cats di Mike Resnick

Miglior saggio

- The Cambridge Companion to Science Fiction a cura di Edward James e Farah Mendlesohn

Miglior film

- The Incredibles, di Brad Bird

Miglior telefilm

- "33" - Battlestar Galactica, scritto da Ronald D. Moore, diretto da Michael Rymer

Miglior curatore

- Ellen Datlow

Miglior artista professionista

- Jim Burns

Miglior rivista semiprofessionale

- Ansible a cura di David Langford

Miglior scrittore non professionista

- David Langford

Miglior fanzine

- Plokta a cura di Alison Scott, Steve Davies e Mike Scott

Miglior artista non professionista

- Sue Mason

Miglior sito web

- SciFiction (www.scifi.com/scifiction) a cura di Ellen Datlow, Craig Engler

Premio John W. Campbell Award per il miglior nuovo autore

- Elizabeth Bear