In occasione dell'Interaction di Glasgow, la casa editrice HarperCollins ha presentato in anteprima il volume The Lord of the Rings Sketchbook di Alan Lee.
Il volume è un percorso affascinante nella creatività dell'artista che ha illustrato il mondo, le creature i personaggi creati da Tolkien.
Alan Lee ci racconta tramite parole e disegni, come ha concepito e realizzato i dipinti poi inseriti nella sontuosa edizione illustrata del Signore degli Anelli. Disegni così evocativi e potenti da cogliere e rappresentare in modo perfetto le stesse visioni di Tolkien e influenzare fortemente Peter Jackson per la sua trilogia cinematografica, che ha fatto anche guadagnare a Lee il premio Oscar.
Il volume è impreziosito da più di 150 disegni preparatori e bozze che illustrano come da un idea Alan Lee sia passato all'opera d'arte finita. Contiene inoltre 20 dipinti a colori riprodotti a pagina intera, numerosi esempi di dettagli per decorazioni architettoniche e arredamenti creati appositamente per i film e disegni inediti realizzati per il volume.
Il tratto di Lee è sempre leggerissimo eppure ogni particolare, ogni dettaglio è curato e messo in evidenza grazie alla straordinaria maestria nell'uso della matita. Molti dettagli, rappresentanti principalmente le decorazioni di Rivendell, del Meduseld e del palazzo dei Re a Minas Tirith, probabilmente saranno passati quasi inosservati all'interno delle ricche e sontuose scenografie viste sul grande schermo, ma osservando i disegni si comprende come questi palazzi sarebbero altrimenti sembrati vuoti senza le meravigliose creazioni di Alan Lee.
Sono interessantissimi i disegni preparatori per i suoi splendidi acquerelli in cui si vedono, per esempio, le linee guida per le prospettive, favoloso è il disegno per Moria, piuttosto che le bozze per la realizzazione delle pose, dei volti o gli abiti dei personaggi. Uno strumento utile per coloro che si dilettano nel disegno e sono curiosi di comprendere, capire e imparare le tecniche e i segreti di un maestro, ma interessante anche per chi non fa del disegno la propria professione.
Come ogni artista Alan Lee riempie i suoi fogli, oltre che con il segno principale, anche con innumerevoli schizzi che ritraggono volti appena accennati, oggetti e figure che si sovrappongono e si trasformano l'una nell'altra e che nulla hanno a che fare con quello che sarà poi l'illustrazione definitiva. E' curioso andare alla ricerca anche di questi schizzi.
Nel corso della riunione di Glasgow, Alan Lee si è rivelato essere una persona veramente speciale. Ascoltarlo mentre racconta di come ha riempito innumerevoli quaderni di schizzi e versioni diverse di disegni per rappresentare al meglio l'idea di Jackson è qualcosa di affascinante e stupefacente insieme. Sereno mentre racconta di come alcuni disegni da lui realizzati non siano poi stati utilizzati, felice di come alcuni dei suoi acquerelli siano stati invece impiegati senza modifiche per le scenografie (la torre di Isengard è un esempio), entusiasta di avere visto la telecamera indugiare e soffermarsi sul dipinto di Isildur, nel palazzo di Rivendell, creato appositamente per il film.
Alla domanda relativa alla realizzazione dello Hobbit, ha risposto che gli piacerebbe molto collaborare ma che ancora non è stato contattato né ha informazioni su questo progetto.
Lee ha raccontato che un giorno si è visto arrivare a casa un pacco speditogli da Peter Jackson, il pacco conteneva niente di meno che il bastone di Gandalf. Un dono all'apparenza semplice eppure altamente simbolico, una dimostrazione di profonda stima e rispetto da parte di Jackson nei confronti di un grandissimo artista.
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