Tre ricercatori australiani di genetica, Jeffrey M. Craig, Renee Dow e MaryAnne Aitken, hanno inviato una lettera alla rivista Nature, in cui suggeriscono di ricorrere a Harry Potter per insegnare genetica agli studenti più giovani in maniera chiara e comprensibile.
Ricorrendo infatti alle distinzioni di sangue nel mondo magico (Babbani, Mezzo-Sangue, Purosangue etc), perfettamente familiari anche ai bambini, secondo i tre studiosi si potrebbe far comprendere in maniera molto lineare concetti mendeliani come i genotipi, la funzione degli alleli dominanti o recessivi e le penetranze incomplete di questi ultimi. Da qui a condurre i ragazzi verso le implicazioni riguardanti il DNA e i cromosomi il passo sarebbe un gioco...da ragazzi, appunto. E, secondo i tre ricercatori, con questo metodo sarebbe addirittura possibile raggiungere studenti dell'età di cinque anni.
3 commenti
Aggiungi un commentoInsomma, ma i bambini d'oggi hanno voglia di fare qualcosa o devono per forza vedere la faccia di Harry Potter per essere spronati ad imparare e lavorare? Inoltre questa infinità di gadget e sfruttamenti commerciali sono a dir poco ridicoli...
Non ho capito molto bene l'articolo comunque..
Sono d'accordo con te... ma a mali estremi estremi rimedi...
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