Che Peter Jackson si sia ampiamente ispirato al lungometraggio di 72 anni fa, interpretato da Fay Wray, non è mai stato un mistero. Le attese per il gorillone sono ormai alte, tra i fan la curiosità per l’ennesima prova del regista neozelandese, dopo il grande successo del Signore degli Anelli, è già garanzia di successo al botteghino. Sarà un tripudio di effetti speciali e (nonostante le dichiarazioni dello stesso regista) ben pochi si concederanno lo sfizio di fare paragoni. Sarà un film per giovani, sarà un blockbuster di massa: il 90% del pubblico, con ogni probabilità, sarà al suo primo King Kong.
Eppure Peter Jackson e la Warner Bros. sembrano non voler lasciare nulla al caso, ormai abituati a quegli incassi da capogiro che consentono alle major di continuare a spendere centinaia di milioni di dollari per mettere insieme due ore di pellicola. Ecco quindi che il regista trova il tempo, tra un montaggio e una sessione di post-produzione, di produrre un documentario dal titolo Rko Production 601: the making of Kong, the eight wonder of the world. Jackson rilegge il capolavoro del 33, presenta filmati inediti, svela il mistero della famosa scena eliminata della fossa dei ragni. Il documentario, in sette parti, sarà il succoso extra dell’edizione del film in dvd, in uscita il 22 novembre prossimo, per la precisione tre settimane prima del debutto nelle sale del nuovo gorillone.
“E’ solo una coincidenza” precisa la Warner Home Video per mezzo di un non meglio identificato portavoce. Come dire: non penserete mica che sia una manovra pubblicitaria? Figuriamoci, rispondiamo noi, è chiarissimo che si tratta solo di una fortuita casualità, ci mancherebbe altro! Vabbè, a volte viene da chiedersi se il quoziente intellettivo del pubblico cinematografico medio sia così deprimente o se i sondaggi dei signori di Hollywood siano affidati alle agenzie sbagliate. Resta il fatto che, conoscendo Jackson, il documentario sarà certamente interessante e non escludiamo che rigodersi la pellicola originale prima di andare al cinema possa causare spiacevoli effetti collaterali.
Nel frattempo vanno avanti i lavori della Ubisoft, per la realizzazione del videogame ispirato al film. Tanta cooperazione, secondo gli addetti ai lavori, non si era mai vista, tanto che il regista sembra considerare il gioco parte integrante del progetto. Ha personalmente dichiarato che “il processo creativo del gioco è molto simile a quello del film. Ci è stato possibile guardare alle scene chiave sia dalla prospettiva cinematografica che da quella interattiva. Vogliamo offrire agli spettatori il meglio dei due mondi.”
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