Capitan Sciabola e il diamante magico è una fiaba animata per ragazzini avventurosi creata dallo studio norvegese QVisten Animation.
Pinky è il più giovane pirata mai esistito che sogna però una vita tranquilla. Al contrario l’amica Veronica, cresciuta su un’isola quieta, vorrebbe vivere avventurose emozioni. Sono convinto (o lo spero) che a più di un genitore che ha accompagnato o accompagnerà la prole al cinema echeggia nella memoria l’affermazione Mi chiamo Guybrush Threepwood e voglio diventare un pirata!
Il sapore della storia infatti non si discosta molto dalla serie di Monkey Island: un’avventura piratesca intrisa di umorismo, ma a portata di un pubblico molto giovane.
Il mago Khan, malvagio principe di un’isola, ha finalmente ottenuto il leggendario diamante magico, che permette di esaudire un desiderio quando viene colpito dalla luce della luna piena. Il giovane, poverissimo e affamato Marco, giovane suddito tradito dalle promesse del principe, però, riesce a rubarlo sperando di ottenere un ricco pasto. Sulle tracce del diamante c’è anche il temibile capitan Sciabola, che coinvolgerà nella ricerca anche Pinky e Veronica. Cinque destini che si intrecciano in un viaggio ricco di sfide, battaglie e amicizia.
I personaggi sono tutti caratterizzati con uno stile ben riconoscibile che ne enfatizza il carattere. La strana ciurma di capitan Sciabola è ricca di spalle comiche divertenti e più o meno utili alla narrazione; una cosa non sempre scontata.
La X sulla mappa indica il punto in cui scavare e tutti i pirati, nave compresa, sembrano usciti dal manuale del perfetto archetipo del bucaniere. Eppure stranamente funzionano, perché elementi tipici come uncini, gambe di legno, forzieri e pappagalli vengono miscelati e utilizzati con simpatica originalità.
La storia insegna a diffidare dalle fake news, in questo caso nate da pettegolezzi, e che ci sono aspetti della vita che valgono di gran lunga più del denaro.
Il protagonista Pinky è paradossalmente il personaggio più anonimo della banda, surclassato di diverse spanne dall'amica Veronica che si rivela una personalità sfaccettata, sempre nella dimensione di una pellicola che si rivolge a un target in età scolare.
Il mago cattivo dotato di enormi poteri purtroppo non è stato sfruttato al meglio, stessa cosa vale per la sua partner in crime, che aveva tutte le carte in tavola per essere un'ottima femme fatale. Forse un modo per far emergere maggiormente la natura di anti-eroe del Capitano, che si rivela uno dei personaggi più intriganti.
Modellazione dei personaggi, animazione e fotografia sono molto efficaci. Non raggiungono l'eccellenza alle quali siamo abituati con Pixar e DreamWorks, tuttavia lo studio di animazione se la cava alla grande nel mettere in scena ambienti che non mi dispiacerebbe visitare.
I piccoli spettatori ospiti della proiezione ridevano nei momenti giusti e diverse sequenze hanno strappato un genuino sorriso anche a chi vi scrive, intervallate invece da altre situazioni un po' più stupidotte che però hanno intercettato benissimo il pubblico al quale sono rivolte.
Capitan Sciabola e il diamante magico è sicuramente un bel modo per intrattenere i bambini per un’oretta e mezza, in una storia che procede spedita e manterrà sempre alta l’attenzione del giovane pubblico. Naturalmente anche fratelli e sorelle cresciutelli, genitori, zii e nonni accompagnatori non saranno a rischio noia. Dopotutto la figura del pirata resta affascinante per ogni età.
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