Nel mondo improvvisamente muoiono tutti i mammiferi con cromosoma Y, eccetto Yorick Brown (Ben Schnetzer) e la sua scimmietta Ampersand.
Nel primo episodio della serie, L’ultimo uomo (Day Before, The), dopo un incipit in cui la catastrofe è già avvenuta e vediamo Yorick aggirarsi per una New York desolata, ripercorriamo gli eventi conoscendo vari personaggi: la politica e madre di Yorick, Jennifer Brown (Diane Lane), la misteriosa Agente 355 (Ashley Romans), Hero, la sorella di Yorick, (Ashley Romans) e il suo amico transgender Sam (Elliot Fletcher), nonché altre donne che vengono tutte più o meno colte dalla catastrofe in un momento in cui il loro rapporto con i maschi era in un momento critico. Lo stesso Yorick era in un momento di crisi del suo rapporto con la fidanazata Beth (Juliana Canfield).
Negli episodi successivi Il mondo sarà gentile? (Would the World be kind?) e Neil, si delineano lentamente le trame della serie, che vede le donne organizzarsi per gestire al meglio la situazione e Yorick vagare per un mondo distrutto incontrare donne che non sono ben consce della situazione, alla ricerca delle donne della sua famiglia, fino alla conclusione di un mini-arco narrativo dal quale poi si dovranno dipanare le scelte dei personaggi per il mondo che verrà.
Diffusa nel nostro paese da Disney+, Y: L’ultimo uomo (Y: The Last Man), serie prodotta da FX è la trasposizione dell'omonimo fumetto di Brian K. Vaughan e Pia Guerra.
A parte la tipicità del disastro, e la prevalenza femminile del cast che ne consegue, la serie non sembra avere in questi tre episodi lanciato temi molto differenti da altre serie post-apocalittiche.
La messa in scena è minimale, con regie convenzionali che portano a casa con diligenza il compito.
Serve pazienza a mio giudizio per proseguire. Se la post-apocalisse interessa poco, nessuno dei personaggi sembra riuscire al momento avere il carisma giusto per ancorare gli spettatori alla serie. Sembra tutto affidato alla suspense legata alla ricerca di Yorick e alla presenza e bravura di Diane Lane. Un po' poco per lo spettatore che, a fronte di una scelta enorme su tutte le varie piattaforme, ha subito bisogno di qualcosa che lo ancori a una serie.
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