Non visti, tra le pieghe della storia nell'universo Marvel, un gruppo di superumani, gli Eterni, ha ricevuto l'ordine dai Celestiali, una razza di alieni giganteschi e potentissimi, di vegliare sullo sviluppo della razza umana.
Gli Eterni devono impedire che i Devianti, altri alieni che si oppongono ai Celestiali, blocchino lo sviluppo degli umani. Tra le loro consegne tassative c'è quella di non interferire con qualsiasi conflitto che non coinvolga i Devianti.
Arrivati sulla Terra circa nel 5000 A.C., dopo aver debellato la minaccia deviante sono rimasti sotto copertura, aspettando nuovi ordini dai Celestiali. Nel frattempo, ligi agli ordini ricevuti, hanno assistito nascosti senza intervenire ai progressi degli esseri umani, al succedersi delle guerre, fino agli eventi scatenati da Thanos e al blip, nonché alle sue conseguenze. Adesso però sembra che sia giunto il momento di tornare in azione, perché i Devianti sono tornati e gli eroi dispersi in ogni parte del mondo devono riunirsi per combattere una minaccia che potrebbe distruggere la Terra.
Gli Eterni, il fumetto
Gli Eterni sono una creazione di Jack Kirby, autore e disegnatore che tanto ha contribuito al fumetto statunitense, in coppia con autori come Joe Simon, con il quale creato Captain America, e Stan Lee, con il quale ha portato su carta i Fantastici Quattro, gli X-Men, i Vendicatori, il ritorno di Captain America e tanti altri personaggi, contribuendo in modo decisivo alla costruzione dell'Universo Marvel che in questi anni è stato trasposto al cinema.
A differenza dei personaggi citati, gli Eterni sono una sua creazione esclusiva, inserita anch'essa nel Marvel Universe avviato ormai da 15 anni. Il primo albo degli Eterni arrivò infatti nel 1976. Lasciato libero di creare, Kirby traspone figure mitologiche della tradizione greca, sumera e babilonese immergendole in una ambientazione fantascientifica. Pertanto Icaro diventa Ikaris, Mercurio diventa Makkari, Circe si trasforma in Sersi e così via. Solo Gilgamesh, figura protagonista di quello che viene considerato il primo poema eroico della storia, resta invariato, probabilmente perché il nome originale funzionava già bene così. Oltre alle storie di Kirby, gli Eterni sono stati poi ripresi più volte in altre serie regolari e miniserie, tra le quali una scritta da Neil Gaiman, oltre a essere stati ospitati in albi di altri supereroi e in vari cross-over.
Gli Eterni al cinema
Dopo anni di gestazione, con un'uscita ritardata a causa della pandemia, arriva sugli schermi Eternals, diretto da Chloé Zhao, regista premiata con l'Oscar per Nomadland. Il film deve assolvere all'obiettivo di portare sullo schermo dei personaggi che al grande pubblico sono ancora più misconosciuti rispetto ad Iron Man e Guardiani della Galassia quando sono arrivati per la prima volta al cinema.
Zhao ha quasi carta bianca nella messa in scena minimalista, che rinuncia quasi del tutto alla grandiosità kyrbiana per un film pieno di spazi immensi, ma completamente vuoti. Il gruppo degli Eterni diventa il protagonista di un road movie, nel quale si trovano più spesso in deserti e immense praterie, sovrastati dal vuoto, in campi lunghi e lunghissimi.
Durante il viaggio scopriremo piano la storia interiore dei personaggi, i pregressi storici con flashback ambientati in diverse epoche storiche, nonché la natura della minaccia che dovranno affrontare.
Dopo un inizio che vuole essere fulmineo, ispirato all'azione pura, il film rallenta, apparentemente per approfondire i personaggi, ma in realtà s'incarta su se stesso, sui suoi ampi spazi e i silenzi, lasciando lo spettatore nell'attesa che la corda tirata venga prima o poi rilasciata, per dare inizio alla storia vera e propria.
Il problema è che la storia non c'è. Le scene scollate l'una dall'altra non risultano coese.
Il film è troppo lungo per risultare coeso, ma troppo corto per riuscire veramente ad espandere la sue tematiche e i personaggi, apparendo come il montaggio affrettato e casuale di una miniserie televisiva.
Un altro problema del film è l'indecisione nel tono. L'intento di mescolare la magniloquenza melodrammatica mista a ironia con l'impegno e l'introspezione genera un film che non riesce mai a trovare una sua atmosfera. Le battute, elemento da sempre presente nei film Marvel, non fanno ridere perché sono sbagliate nei tempi, nella scrittura, risultando fuori contesto.
Il comparto tecnico
Una macchina produttiva come quella dei Marvel Studios realizza film del genere a occhi chiusi e con un mano legata. Le sequenza a cui sono affidati gli effetti visivi sono senz'altro nella media di produzioni ad analogo budget. Gli effetti sonori avvolgono lo spettatore nei momenti topici.
Ma non c'è funzione narrativa o creazione di pathos nella gestione della parte spettacolare del film, solo la necessità di ricordare agli spettatori che è necessario che gli eroi combattano tra loro e poi contro i cattivi. L'apocalittico finale da sfogo alla crescita della parte spettacolare, ma appare anch'essa posticcia, dopo un film che sembrava forzatamente impostato al minimalismo e alla sottrazione.
In ogni caso abbiamo visto sequenze più emozionanti non solo durante le prime tre fasi, ma anche nelle serie TV Disney+.
Tiriamo le somme
Eternals di Chloé Zhao è un mero esercizio di stile. La regista non ama la materia e cerca di sfruttarla per raccontare la sua storia, tentando la strade della destrutturazione e del revisionismo della figura del supereroe. Il compito è preso sottogamba. I grandi revisionisti del fumetto, come Alan Moore e Frank Miller, partivano da un grande amore per l'argomento che portavano alle estreme conseguenze. In questo caso l'approccio è freddo e l'accostamento dei vari elementi risulta posticcio.
Di conseguenza freddo e distaccato appare l'apporto degli attori. Lo spettatore non empatizza con i tormenti dei personaggi divisi tra loro da diverse visioni del proprio "dovere", anche perché alcuni degli interpreti non riescono a trasmettere alcun tormento. Il peggiore è John Madden, che conferma le sue scarse doti recitative, ma anche attori che in altre occasioni abbiamo apprezzato come Gemma Chan (Anita in Humans) e Barry Keoghan (Il sacrificio del cervo sacro e Dunkirk), stavolta non riescono a entrare veramente nei loro personaggi.
Ne risulta un film che, nonostante le ambizioni, scontenta chi cerca maggiore profondità, in un prodotto che ambiva a fare il salto di categoria, posizionandosi su valori assoluti, ma che invece risulta molto al di sotto della media anche nella valutazione relativa, scontentando anche gli appassionati del genere.
Nota finale: ovviamente non mancano le scene finali. Se non sarete troppo esausti la prima è subito dopo la prima parte dei titoli, la seconda proprio alla fine. Entrambe sono un gancio a futuri sviluppi della saga degli Eterni al cinema e al loro ruolo nel Marvel Cinematic Universe, presentando personaggi per il quali dei progetti bollono in pentola.
1 commenti
Aggiungi un commentoAlla fine a me è piaciuto molto, sì forse è una storia meno strampalata del solito, ma non ho colto questi lunghi silenzi, hanno usato qualche effetto speciale di meno, ma va bene così, la ricostruzione dell'antica Babilonia è comunque spettacolare...
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