La famiglia Madrigal è la più amata del villaggio poiché ha ricevuto un magnifico dono. Quando la capostipite Alma ha abbandonato la propria terra con i tre figli appena nati, dopo la morte del marito che ha tentato di difenderla da degli assalitori, ha magicamente ricevuto in dono una candela capace di dare a ogni membro della sua famiglia un dono unico. Luisa è diventata fortissima, Pepa è capace di far piovere, Julieta guarisce le persone con i piatti che prepara, Isabela crea dei bellissimi fiori, Dolores sente un rumore da lontanissimo, Camilo cambia aspetto, Bruno ha delle visioni mentre il piccolo Antonio ha appena ricevuto il potere di comunicare con gli animali. Tutti sono speciali e il villaggio conta sulle loro capacità, l’unica Madrigal a cui non è stato dato alcun potere è Mirabel. La ragazza all’apparenza non sembra troppo dispiaciuta della cosa ma la realtà è che Alma è preoccupata che la candela si stia indebolendo e mal sopporta la presenza della nipote. Quando Mirabel si rende conto che la casa incantata in cui vivono comincia ad avere delle crepe decide di scoprire cosa sta succedendo per trovare una soluzione. Qual è stata l’ultima visione di zio Bruno? Perché era così terribile da farlo scappare?
Il 60esimo lungometraggio animato della Walt Disney Animation Studios è un musical che ha come protagonista una ragazzina non particolarmente bella, che non è una principessa e non è bianca. Encanto si divide tra la più classica delle tradizioni disneyane ma forse per la prima volta percorre strade di solito poco battute in campo cartoon. Abbiamo ancora una volta come protagonista una ragazzina adolescente e combattiva quanto basta per diventare l’eroina della storia. C’è poi il musical come nella più classica delle tradizioni, ma con la qualità di un autore come Lin-Manuel Miranda che porta in Encanto la magia di Broadway (per lo meno nella versione del film in inglese). Come nei migliori cartoon del passato, Aladin e La bella e la bestia tanto per citarne solo due, animazioni e canzoni sono perfette insieme, e permettono al film di contare su quella marcia in più visiva e ritmica, che spesso invece manca a molti prodotti d’animazione più recenti di casa Disney.
Anche la morale di Encanto rimane nel solco della tradizione, riponendo i valori fondamentali nell’unione famigliare che, anche se non priva di incomprensioni è sempre importante da cercare e ricomporre. È nel come si arriva a questa ricomposizione forse la parte più originale della pellicola e soprattutto il perché ci siano state delle spaccature nella famiglia. Tutto nasce dal trauma di Alma e il suo desiderio di avere una vita normale dopo aver dovuto abbandonare tutto, compresa la propria casa a causa, s’intuisce della povertà, e aver visto il marito morire, non di morte naturale ma per mano di altri uomini. Si vede un fiume e un confine da attraversare, sceriffi a cavallo e poveri immigrati in fuga alla ricerca di una casa che possa dar loro una chance di vita e tutto sembra sacrificabile quando si mette in pericolo quella sicurezza raggiunta solo con indicibili privazioni.
Lasciati da parte castelli e principesse sognanti, la sceneggiatura di Jared Bush, Charise Castro Smith e Lin-Manuel Miranda prova a dare a bambini e adulti che vivono nella parte di mondo che non conosce questi drammi un messaggio importante di comprensione, oggi drammaticamente attuale.
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