Il teatro che Buster Moon ha con fatica fatto tornare in auge nel primo film ha un gran successo di pubblico e qualità. Quando però un'importante talent scout assiste allo spettacolo più recente, coreograficamente e musicalmente di buon livello, lei rilascia una tiepida recensione. Riconosce la bontà del prodotto, ma afferma che non sia ancora in grado di confrontarsi con altri show di qualità più elevata. Può essere eccellente per un paese di provincia, ma in città ci vuole ben altro.
L'ambizione del piccolo koala dalla grande determinazione viene messa a dura prova e non accetta di aver raggiunto il massimo: è sicuro di poter fare ancora di meglio. Così, insieme ai protagonisti del primo capitolo, si avventura in città, per proporre un nuovo spettacolo a mr. Crystal, che gestisce i più importanti teatri e alberghi della città. Un vero lupo, letteralmente, degli affari, estremamente esigente.
Sing 2 è un film di animazione diretto da Garth Jennings, già al timone del primo e realizzato dallo studio Illumination Entertainment (Cattivissimo me, Minions, Pets).
Nonostante sia il secondo capitolo non è necessario aver visto il primo per godere della storia. Infatti i caratteri dei personaggi sono ben delineati e le premesse contestualizzano le condizioni dei protagonisti fin dal principio. Non è necessario conoscere il loro percorso perché le personalità emergeranno durante lo svolgimento della storia e quel poco che è necessario sapere viene lasciato intendere man mano che i personaggi fanno il loro ingresso in scena.
Per convincere mr. Crystal serve qualcosa di veramente unico. Infatti il magnate non rimane molto colpito dalla loro dimostrazione, tuttavia la citazione quasi involontaria a Clay Calloway (doppiato da Zucchero in Italia e dal cantante Bono degli U2 in originale), leggenda del rock che si è ritirato dalle scene da quindici anni, fa tornare mr. Crystal sui propri passi, perché, franitendendo, pensa che Moon lo conosca personalmente. Promette quindi che avrebbe prodotto lo spettacolo se fossero riusciti a riportare il mitico musicista sul palco. Ma se l'avessero deluso le conseguenze sarebbero state molto spiacevoli.
Le bugie hanno sempre le gambe corte, come Buster Moon, ma è anche vero che la sua bugia è dettata dall'entusiasmo e dal desiderio di dimostrare il valore della propria squadra, un misto tra incoscienza e fiducia nelle loro capacità. Non c'è nulla come credere nelle proprie convinzioni e agire sempre secondo coscienza anche quando ci si trova in grosse difficoltà. Il film lancia anche una lezione che fa da monito un po' per tutti gli ambiti lavorativi, non solo quelli legati allo spettacolo: i bulli si trovano sempre, non solo a scuola. Ma prima o poi riceveranno sempre il benservito.
Le canzoni, non essendo originali, sono in inglese e quindi può un po' spaesare i più piccoli e chi è abituato ad altri musical dove tutto viene tradotto. Tuttavia le coreografie sono così ben interpretate che non sarà necessario comprendere i testi. Eseguono benissimo il loro ruolo di accompagnamento.
L'originalità delle scenografie per lo spettacolo mi ha piacevolmente sorpreso. Essendo un film interamente in computer grafica si è permesso di non avere alcun freno creativo.
I temi già affrontati nel primo film qui vengono esaltate e spostate su un livello successivo. Se in precedenza l'ispirazione erano i talent show, dove ciascun personaggio doveva misurarsi per dimostrare il proprio talento, qui ciascuno conosce già il proprio valore, ma deve imparare ad adattarsi a un mondo più vasto e superare le proprie paure per far fruttare il talento al meglio.
Il film intrattiene e diverte con il consueto umorismo, senza tralasciare l'approfondimento del carattere dei personaggi, dove ciascuno ha il proprio spazio di crescita, che convergerà tutto nello spettacolo finale, veramente di grande impatto ed emozionante.
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