Da circa due anni Bruce Wayne (Robert Pattinson) agisce segretamente come Batman, effettuando raid notturni contro i criminali di Gotham City e accorrendo alla chiamata del bat-segnale del tenente di polizia James Gordon (Jeffrey Wright). Questa routine, che non sembra aver portato grossi benefici nella sicurezza dei cittadini di Gotham, viene interrotta da un efferato delitto compiuto da l'Enigmista, un misterioso criminale mascherato che inizia colpire gli uomini di potere della città, iniziando dal Sindaco. Questo criminale lascia sul luogo del delitto degli indovinelli, indirizzati proprio a Batman.
Aiutato dal fido Alfred Pennyworth (Andy Serkis), Bruce, nell'indagare sui delitti e gli enigmi del criminale, si ritrova a indagare sulla corruzione a tutti i livelli di potere della città e scoprirà forse il segreto legato alla uccisione dei suoi genitori, incrociando le azioni di Selina, una ladra dalle movenze di gatta (Zoe Kravitz) che indaga sulla sparizione di una sua amica. Si muoverà in una metropoli scura e sempre piovosa, venendo a patti con personaggi senza alcuna moralità come il gestore di un night Oswald Cobblepot (Colin Farrell) e il boss della malavita Carmine Falcone (John Turturro). Il tutto cercando di comprendere le vere intenzioni dell'Enigmista.
The Batman, diretto da Matt Reeves, nuova riproposizione cinematografica del personaggio ideato da Bob Kane e Bill Finger, apparso al cinema (in live action) tredici volte dal 1966 a oggi (saranno quattordici con The Flash, previsto quest'anno), interpretato da sette attori diversi, diretto da otto registi diversi.
Reeves attinge a piene mani al patrimonio passato, sia cinematografico che fumettistico, costruendo un film che non vuole stravolgere il personaggio, dandone diverse chiavi di lettura, ma resta in solchi consolidati, sia narrativi che visivi. Questo tranquillizzerà probabilmente i cosiddetti "puristi" che non si troveranno in territori inesplorati e sconosciuti.
La narrazione inizia all'insegna degli stilemi del poliziesco noir, per i quali nessun personaggio è innocente e non ci sono divisioni manichee tra bene e male. Partendo dalle atmosfere quasi chandleriane, ispirate in modo esplicito alle versioni di Dennis O'Neil (citato in un inside joke) e Jeph Loeb (autore del ciclo Il lungo Halloween), per accumulazione, la sceneggiatura di Matt Reeves e Peter Craig somma Frank Miller, Jim Lee, i cartoni animati di Bruce Timm, ma anche Christopher Nolan, Tim Burton e Zack Snyder, proponendo un frullato che gradualmente ci porta a una escalation supereroistica, all'insegna del "sempre più grande, sempre più esplosivo". L'unico gusto che manca al frullato è il campy dei telefim e dei film di Joel Schumacher, sarebbe stato fuori luogo.
Siamo di fronte a un'autentico zibaldone batmaniano, il cui scopo non era sorprendere uscendo dai fuori da binari consolidati, bensì dare alla maggior parte dei fan dei momenti di riconoscibilità, offrendo allo stesso tempo alle nuove generazioni un nuovo punto di riferimento.
La miscela rimane compatta e solida per due terzi di film, ma impazzisce come la maionese quando subisce l'accelerazione nell'ultimo atto. Nonostante la lunghezza poi il film sembra abbastanza superficiale nel tratteggiare i personaggi. La dicotomia Batman/Bruce Wayne in pratica non esiste, e un po' tutti i comprimari sono accennati. Vi sembrerà paradossale, ma a questo punto il film appare come il montaggio sintetico di una trilogia, ottenuto tagliando le parti di reale approfondimento.
La scelta narrativa mortifica la prova degli attori. Robert Pattinson e la sua improbabile pettinatura sono in scena senza costume da Batman forse per una quindicina di minuti in tutto il film. Ma migliore destino non sembra riservato a tutti i personaggi. Per quasi tre ore i personaggi parlano per frasi fatte, accenni, non veri scambi di battute. Gli spazi vengono riempiti dalle panoramiche notturne di Gotham, dagli inseguimenti, dalle scazzottate e gli omicidi.
The Batman riesce a essere allo stesso tempo arido di contenuti reali quanto prolisso di informazioni visive. Ridondante e didascalico in alcuni punti, quanto asciutto e sintetico in altri. Prese singolarmente, alcune scene si possono candidare a diventare iconiche, mentre altre che nelle intenzioni vorrebbero esserlo risultano quasi un "ci abbiamo provato, ma questo è il massimo che sappiamo fare".
Non si deve nascondere però che la componente spettacolare, legata proprio alla realizzazione tecnica, è coerente con il budget speso. Anche il lavoro di verifica coerenza interna degli script doctor stavolta sembra essere stato del livello atteso da una major come la Warner, fatta eccezione per il terzo atto che è pura escalation senza logica. Continua a valere per questo film il criterio per cui non si va al cinema per vedere supereroi impegnati in battaglie urbane limitate, ma questi devono essere coinvolti comunque in eventi apocalittici, per la salvezza almeno di una città, quando non del mondo.
Tirate le fila del discorso, The Batman, visto come spettacolo da grande schermo, alla fine non annoia, nonostante la lunghezza. Non si colloca forse tra i migliori dedicati al Cavaliere Oscuro, ma neanche nel fondo della classifica.
L'accoglienza del pubblico determinerà se avremo nuovi capitoli di questa caratterizzazione, per i quali alcune scene di questo film hanno preparato il terreno.
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