Presentato alla Mostra del Cinema di Venezia nel 2016 col titolo Voyage of Time: Life's Journey, il film documentario di Terrence Malick, co-prodotto da National Geographic, arriva solo nel 2022 nelle sale italiane. L’opera priva di dialogo se non per una sporadica voce over di commento affidata a Cate Blanchett, è la versione estesa della terza macrosequenza, quella dedicata alla cosmogonia dal big bang alla scomparsa dei dinosauri, di The Tree of life.
Voyage of Time – Il cammino della vita mostra, attraverso sequenze che fondono in maniera lirica ed emozionante immagini reali e digitali, l’evoluzione dell’universo, dal formarsi della vita sulla Terra fino alla comparsa dell’uomo. Malick parte dal macro con sequenze straordinarie di ammassi di materia stellare che diedero origine alle galassie, ma anche il micro mostrando batteri ed esseri cellulari che, in un brodo primordiale, diedero inizio alla vita sul nostro pianeta. Da qui l’evoluzione che ha portato i pesci a lasciare gli oceani e imparare a respirare, l’estinzione dei dinosauri e la nascita del l’uomo sapiens.
A scandire l’incedere dell’evoluzione una voce narrante, una sorta di flusso di coscienza che continua incessantemente la sua invocazione ("Oh, life… Ear my voice") rivolta ad una Madre/Natura, capace di divorare se stessa per dare la vita. Estraneo da questo processo sembra invece l’uomo moderno e Malick usa alcune riprese in bassa definizione in formato non panoramico, di cerimonie, riti e lavoro, come una sorta di contrappunto alle stupende immagini della creazione.
Anche se l'invocazione alla Madre alla lunga risulta enfatica ed eccessivamente reiterata, la potenza visiva di Voyage of Time non perde mai in efficacia, grazie anche agli effetti speciali visivi supervisionati da Dan Glass (vari Matrix, V per Vendetta, The Hateful Eight e tanti altri). È proprio nella potenza di questi ultimi e anche per la scelta consapevole di non voler rappresentare l’evoluzione in modo scientificamente ineccepibile ma visivamente straordinario, che la pellicola acquista una dimensione quasi di preghiera.
Dopo l’uscita del film al Festival di Venezia, oltre alla versione attualmente nelle sale di 90 minuti, ne era stata prevista anche un'altra di appena 45 con la voce del coproduttore Brad Pitt e in formato IMAX intitolata Voyage of Time: The IMAX Experience.
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