Carbonio Editore presenta un romanzo trasversale a molti generi: In principio era il dolore. Un Faust di meno scritto da Paolo Scardanelli, presentato dall'editore come un thriller metafisico-fantastico che rivisita il mito faustiano trasportandolo ai nostri giorni.
Nella moderna Milano l'autore immagina infatti che un novello Faust, lo scrittore Fabio Pugno, stipuli un patto con Marilyn, alter ego di Mefistofele. Al romanzo si accompagna una playlist su Spotify.
La quarta di copertina
Cos’altro è il coraggio se non uno schiaffo al destino, costi quel che costi? La fine è comunque scritta.
Il libro
Milano, via Festa del Perdono. Nel cortile dell’Università Statale vengono rinvenuti i corpi di otto ricercatori orribilmente trucidati, disposti a formare una rosa dei venti. Iniziale indiziata è Loredana Robecchi, docente di Estetica, trovata nel cortile maggiore dell’ateneo in stato confusionale, nuda e con mani e bocca insanguinate. A indagare sull’efferato delitto è il commissario Belletti, uomo integerrimo al servizio della giustizia, che ha puntato la sua attenzione su Fabio Pugno, il marito di Loredana. Costui si accompagna a un losco individuo, uno strano essere tra il demone e il saltimbanco, che sembra conoscere le pulsioni più profonde dell’animo umano ed è abituato a stringere patti di sangue da tempo immemore…
Con una storia audace, grunge, maledetta, un po’ giallo, un po’ avventura tragicomica, che prende avvio in un’odierna Milano piena di contrasti per finire tra i megaliti di Stonehenge, Paolo Scardanelli rivisita il mito del Faust.
L’autore tratteggia personaggi memorabili, a partire da Fabio Pugno, anima inquieta in balìa della sua implacabile sete di conoscenza, a Marilyn, repellente e scanzonato demonio dal nome ambiguamente evocativo, fino al dürrenmattiano commissario Belletti, incarnazione dell’umana quanto fallace giustizia.Dal principio alla fine echeggia l’eterna domanda: in cosa risiede il senso della vita? Perché è sempre troppo ampia la distanza tra ciò che siamo, ciò a cui aneliamo e ciò che facciamo?
Sulla scia dei capolavori di Marlowe e Lenau, di Goethe e Mann, In principio era il dolore è un romanzo di contenuti quintessenziali, che dialoga liberamente con i grandi della filosofia, da Spinoza a Kant, da Schopenhauer a Nietzsche, vivacizzato da botta e risposta serrati di disarmante e spassosa essenzialità tra Pugno e Marylin, che si alternano ai poderosi flussi di coscienza di Pugno.
A fare da colonna sonora della narrazione mostri sacri della musica sia classica – da Mozart a Liszt a Wagner – che contemporanea – da Neil Young ai King Crimson, fino ai Prodigy (qui per ascoltare l’intera playlist del romanzo).
Siamo al cospetto di un’opera che non teme il suo radicalismo – espresso da una tensione argomentativa intensissima e per mezzo di una scrittura voluminosa e ricercata – che diventa atto di verità, cura e difesa dai dolori dell’esistere e dunque vita essa stessa.
Una storia fantastica e avvincente e insieme una meditazione metafisica sul conflitto tra umano e divino, sul potere salvifico del femminino, sullo scontro tra Bene e Male che, per via di una fiumana di suggestioni miscelate come mai prima, ha il ritmo di un rave ininterrottamente ipnotico e stordente.
Un brano
Io sono ciò che voi avete paura di nominare ma che continuamente ribolle in voi, sotto, là dove Jung mi incontrò, in un lungo, piacevole meeting…
L'anteprima
L’autore
Paolo Scardanelli (Lentini 1962), geologo, è autore de L’accordo. Era l’estate del 1979 (Carbonio 2019, in concorso al Torneo di “Robinson” di Repubblica per la categoria ‘miglior romanzo storico 2020’).
Paolo Scardanelli, In principio era il dolore. Un Faust di meno, Carbonio Editore, Collana Collana Cielo stellato, pagg. 272, 16€ (cartaceo), € 8,99€ (eBook)
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