L'idea di Quarantine Prophets: Futuro fragile è semplice e molto efficace: alcune persone acquisiscono dei poteri. Non lo fanno attraverso una particolarità genetica o colpiti da chissà quale forza della natura, bensì da un virus. Credibile, quasi possibile addirittura. Subdolo, incontrollabile, spaventoso.
Per questo motivo viene costruita una struttura di massima sicurezza, Clearwell, ideata per contenere e ipoteticamente curare i cosiddetti profeti, dai poteri incontrollabili e imprevedibili.
In The Walking Dead tutti vengono infettati, ma l'eccezionalità si manifesta solo alla morte della persona, che si risveglierà sotto forma di zombie. Questo va a destrutturare l'archetipo del mostro, che prima di Kirkman era dovuto al morso o a una ferita provocata da un altro non-morto. Qui viene destrutturato il potere supereroistico, quello più complicato da gestire: la manipolazione mentale, attraverso più livelli ben categorizzati da coloro che studiano i cosiddetti Profeti. Viene proposta una visione alternativa degli X-Men, il piatto della bilancia che pesa di più verso Legion, con la ghettizzazione e il trattamento da mostri della pellicola Cabal. Come The Walking Dead e diversamente da X-Men sono poteri che non vorremmo. Il mondo qui raccontato è una distopia affascinante e coerente proprio per questo motivo. È assurdo chiamarlo potere. È una condanna
pensa il protagonista Sam. E questa riflessione è il riassunto perfetto di tutta la vicenda. Perché tutti questi riferimenti a medium visivi come i fumetti e il cinema? Ci arriviamo.
Luca Speranzoni, autore del romanzo, utilizza uno stile narrativo al presente capace di suscitare veramente la giusta suspence. Non è il racconto di un narratore onniscente che sa già come andrà a finire. Qui la sensazione è una vicenda in divenire, incontrollabile. È capace di evocare senza sforzo immagini e sequenze come in un film, talvolta facendo uso di paragoni come Stephen King. Ci sono momenti in cui la semplice narrativa si mischia a forme espressive più ricercate ma non suona mai come una forzatura. I capitoli brevi e lo stile asciutto, che arriva dritto al punto, senza perdersi in troppe descrizioni, rendono la lettura immediata e scorrevole.
L'introduzione del protagonista e il mondo che cambia gradualmente intorno a lui vengono narrati centellinando gradualmente le informazioni, mettendo il lettore veramente al livello di Sam. I salti temporali legati all'adolescenza e alla crescita del personaggio aiutano a conoscerlo meglio. I continui stacchi non vanno considerati come un taglio netto alla narrazione, bensì degli intermezzi utili per aggiungere sfumature e comprendere il suo carattere. Più si prosegue con la lettura più questa struttura narrativa acquisirà senso.
Gli accorgimenti piccoli e grandi che vengono presi nei confronti degli "ospiti" di Clearwell, sia quelli per contrastarli a livello tecnologico sia i comportamenti da adottare nei loro confronti, hanno perfettamente senso e non si crea mai una sensazione di straniamento, permettendo al lettore di stare al gioco senza tentennamenti.
Un futuro fragile
Man mano che prosegue la storia ci si interroga sul libero arbitrio e sulla possibilità di controllare il proprio destino, nonché sulla portata dei poteri. Non soltanto sulla loro utilità, ma anche sull'impatto che potrebbero avere sulla società e nello spazio-tempo. Una fra tutte: se ci sono profeti che sanno vedere il futuro, se intervenissero lo cambierebbero, oppure il futuro è immutabile e si può andare solo in quella direzione? E se usassero il potere per prevedere occasioni finanziarie nei mercati e ne approfittassero, avverrebbe uno scenario peggiore del mondo distopico che ha creato Biff Tannen usando Il grande almanacco sportivo in Ritorno al Futuro? Sam e gli altri protagonisti sono persone come noi, tutt'altro che perfetti; sono reali, credibili. Proprio come gli antagonisti, che si rivelano pericolosi ma tutt'altro che i tipici villain da fumetti di super eroi; non hanno un vero piano per soggiogare l'umanità, sono solo persone spaventate con una grande influenza sugli altri.
Connessioni
La storia è stata elaborata da Speranzoni insieme a Fabio Guaglione, che si è già cimentato nella realizzazione di universi esplorati attraverso diversi media con Ride (2018), che viene narrato tra film, fumetto e gioco da tavolo. Gli ultimi capitoli di Futuro fragile sono una vera e propria porta di connessione con il proseguimento della storia e soprattutto con il fumetto Quarantine Prophets: Epifania. Nelle ultime pagine del romanzo vengono accennate alcune cose che saranno centrali tra le vignette disegnate e vediamo l'introduzione dei protagonisti che prenderanno il testimone della narrazione. Le categorizzazioni precise dei poteri dei profeti, le strategie che vengono elaborate nelle storie che per il momento compongono i tasselli di Quarantine Prophets fanno pensare a un worldbuilding ben progettato che potrebbe aprirsi anche a ulteriori possibilità più attive, come un gioco da tavolo o un gioco di ruolo.
Quarantine Prophets: Epifania
Coloro che entrano nella struttura di Clearwell, soprannominato "Il pozzo", credono di essere curati da un virus che sviluppa incredibili poteri mentali. Tuttavia il centro assomiglia molto più a una prigione.
LeggiNonostante la vicenda principale del romanzo sia conclusa, la storia non ha una vera e propria fine. Tra le ultime pagine si spalancheranno i portoni verso le prossime fasi del progetto. Di sicuro con questi due tasselli gli autori hanno soltanto grattato la superficie del mondo che verrà rilevato con le prossime pubblicazioni. Un futuro che si preannuncia spaventoso ma incredibilmente interessante.
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